L’Isee precompilato è on line. Da alcuni giorni infatti (esattamente dal 3 febbraio scorso), l’Inps ha reso disponibile sul sito internet (www.inps.gov.it) una nuova procedura che consente di ottenere l’indicatore della situazione economica (Isee) presentando una domanda in parte già preconfezionata dallo stesso Inps (attingendo le informazioni dalle banche dati di Fisco e altre Pubbliche amministrazioni). Con l’avvio dell’Isee precompilato, inoltre, prende il via anche la nuova funzionalità cosiddetta “inibizione alla Dsu”, che dà la possibilità di vietare l’uso (cioè inibire, appunto) l’uso dei propri dati fiscali e patrimoniali ai fini del calcolo dell’Isee.
La precompilata è presente nel tradizionale menù dell’Isee, disponibile sul sito dell’Inps, nella sezione dedicata ai “servizi”. Fatto l’accesso online, la prima cosa che viene chiesto è scegliere tra la “Dsu Mini” e la “Dsu Integrale” (Dsu, si ricorda, sta per dichiarazione sostitutiva unica ed è, in sostanza, la domanda d’Isee). La Dsu Mini è la versione ridotta e semplificata di richiesta di Isee, destinata ai nuclei familiari aventi particolari caratteristiche. È costituita soltanto dal modello base (MB.1), in cui vanno inserite le informazioni relative al nucleo familiare, nonché dal foglio componente (FC.1), che raccoglie dai e informazioni di ciascun componente. La Dsu Mini può essere utilizzata quando ricorrono le seguenti condizioni:
• non s’intende richiedere prestazioni per il diritto allo studio universitario;
• non si richiedono prestazioni connesse a dottorato di ricerca con nucleo familiare ristretto;
• in famiglia non sono presenti persone disabili o non autosufficienti;
• in famiglia non sono presenti figli i cui genitori non sono coniugati né conviventi;
• in famiglia ci sono persone esonerate dalla dichiarazione dei redditi e comunque prive di Cu (certificazione unica dei redditi) oppure destinatarie di una sospensione degli adempimenti tributare a causa di eventi eccezionali.
Quando non è possibile la Mini occorre necessariamente utilizzare la Dsu Integrale e modulare (tanti moduli in base alle caratteristiche del nucleo e della prestazione richiesta). A differenza della Mini, la Dsu Integrale è la versione “completa” della domanda, con più quadri e modelli.
Chi richiede l’Isee con la “Dsu precompilata” deve superare un test al fine di essere autorizzato all’utilizzo delle informazioni degli eventuali familiari maggiorenni d’età. Per ognuno di loro, infatti, il dichiarante (cioè chi presenta la Dsu) deve indicare i dati della tessera sanitaria e fornire un elemento di riscontro del reddito (se la persone ha presentato una dichiarazione dei redditi) e del patrimonio mobiliare (soltanto quando superiore a 10mila euro). Entrambi i riscontri sono riferiti al secondo anno solare precedente quello della Dsu; per il corrente anno, ad esempio, il riferimento è al 2018.
Ultimo passaggio è la sottoscrizione della Dsu (basta un click di conferma); quindi, l’invio della richiesta. Si ottiene una “ricevuta di presentazione” della Dsu in attesa della sua elaborazione. Il sistema Inps effettua un riscontro delle informazioni che, se positivo per tutti i componenti, produrrà la Dsu precompilata. Questa resterà a disposizione del dichiarante per tre mesi, per essere accettata oppure modificata. Entro lo stesso tempo devono essere indicati gli eventuali ulteriori dati richiesti, che non sono precompilati (terreni e mutui ad esempio). Solo dopo aver completato tutte queste attività, l’Isee verrà calcolato e, infine, reso disponibile al cittadino che ne ha fatto richiesta.
Con l’avvio dell’Isee precompilato prende il via anche una nuova funzionalità: l’inibizione alla Dsu. A che cosa serve? In pratica, con un click, il cittadino può inibire (vietare) l’uso dei propri dati fiscali e patrimoniali ai fini del calcolo dell’Isee. La funzionalita` e` disponibile nel menu` servizi del sito internet dell’Inps: per attivarla va cliccato il pulsante “Imposta inibizione”; per rimuoverla, successivamente, va cliccato il pulsante “Sblocca inibizione”.
Da alcuni giorni infatti (esattamente dal 3 febbraio scorso), l’Istituto di previdenza ha reso disponibile sul sito internet (www.inps.gov.it) una nuova procedura
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