Al via la "delega digitale" dell'Inps - Archivio
I rapporti con l’Inps possono essere gestiti anche da un amico di famiglia. Il cittadino che deve richiedere l’Isee o fare domanda di assegni familiari o avere chiarimenti sulla pensione, infatti può ora chiedere aiuto al vicino di casa, anziché rivolgersi a un Patronato, Caf o professionista. La novità, che va incontro a particolari situazioni (anziani impossibilitati a muoversi; persone allettate eccetera), è stabilita dall’Inps con la circolare n. 127/2021. Si chiama «delega digitale» e consente ai cittadini di delegare una persona di fiducia all'esercizio dei propri diritti nei confronti dell’Inps.
La novità rientra tra le misure di passaggio dai Pin a strumenti di autenticazione più sofisticati per l’accesso ai servizi on line. Questa operazione di transizione al digitale è stata prevista dal decreto legge n. 76/2020, convertito dalla legge n. 120/2020 (decreto Semplificazioni del 2020), in seguito al quale, dal 1° ottobre 2020, l’Inps non rilascia più Pin per l’accesso ai servizi online sul proprio sito web in attesa del passaggio verso gli strumenti di autenticazione previsti dal «Codice dell’amministrazione digitale» (approvato dal dlgs n. 82/2005). Le nuove «chiavi» sono: «sistema pubblico identità digitale» (Spid); carta identità elettronica (Cie); carta nazionale servizi (Cns). Assicurano maggiore sicurezza e hanno il vantaggio di usare una sola identità digitale per poter interagire con tutte le pubbliche amministrazioni, con i soggetti privati aderenti e, in base al regolamento Ue n. 910/2014 (Eidas), anche per l’accesso ai servizi in rete della Pa dell’Unione Europea.
Ai fini della transizione (dal Pin) alle nuove credenziali, l’Inps ha stabilito che l’accesso con Pin dei profili diversi da «cittadino» (imprese, società eccetera) sarà inibito dal 1° settembre (circolare n. 95/2021). Ora stabilisce che i Pin per l’accesso tramite profilo «cittadino» saranno dismessi il 30 settembre (cioè inutilizzabili dal 1° ottobre), eccetto quelli rilasciati a residenti all’estero e non in possesso di un documento di riconoscimento italiano.
Il cittadino «impossibilitato a utilizzare in autonomia i servizi online», stabilisce ancora l’Inps, può delegare una persona di fiducia all'esercizio dei propri diritti nei confronti dell’istituto di previdenza. È questa la nuova «delega dell’identità digitale»: strumento, cioè, attraverso cui tutori, curatori, amministratori di sostegno, esercenti la potestà genitoriale e semplici cittadini hanno la possibilità di esercitare i diritti dei rispettivi soggetti rappresentati. Si tratta, più nel dettaglio di:
• persone allettate per lunga durata, ricoverate o impossibilitate a recarsi presso le sedi Inps a causa di patologie (possono chiedere la delega producendo una certificazione di medico Ssn);
• esercenti potestà genitoriale (possono chiedere la registrazione della delega per conto del minore);
• tutori, curatori e amministratori di sostegno (possono chiedere la delega auto-certificando la rappresentanza legale ovvero producendo la documentazione atta a provarla).
In occasione dell'attribuzione della delega, il delegante può definirne il termine di validità; in mancanza, la si intende a tempo indeterminato, fermo restando la facoltà di revoca in qualsiasi momento. Ogni cittadino può designare un solo delegato. Ogni delegato può essere designato da non più di cinque persone (il limite non vale per tutori, curatori e amministratori di sostegno). Con la delega si accede ai servizi online, in luogo del delegante, usando le proprie credenziali Spid/Cie/Cns e le attività svolte sono tracciate. La delega è valida anche per richieste da effettuare presso gli sportelli Inps.