Le aziende dell'Ict faticano a trovare candidati qualificati - Archivio
L’informatica italiana nel 2022 stupisce con una crescita del 7% (30,77 miliardi di euro), in netta controtendenza rispetto all’economia generale. E questo avviene nonostante le pressioni inflazionistiche, la crisi energetica, i cambiamenti politici e le conseguenze della guerra in Ucraina. Questo il messaggio di sintesi che emerge dalla presentazione dell’aggiornamento dei dati 2022 dell’Assintel Report, la ricerca sul mercato Ict in Italia realizzata da Assintel-Associazione nazionale delle imprese Ict e digitali - insieme alla società di ricerca indipendente Idc Italia, con la sponsorship di Confcommercio, Grenke e Intesa Sanpaolo. Lo sguardo complessivo sul settore Ict mostra che la spesa delle imprese italiane cresce nel 2022 del 5,4% rispetto al 2021, raggiungendo i 36,3 miliardi di euro. Anche le stime per il 2023 seguono questa tendenza, arrivando a prevedere il superamento di quota 38 miliardi di euro per il nuovo anno. La spesa per l’It è quella che contribuisce maggiormente a questo andamento (la stima 2021-2023 è del +6,8%), mentre al contrario, nello stesso arco temporale, il valore del mercato business dei servizi di telecomunicazioni continuerà a diminuire (-3,5%), influenzato ancora dalla contrazione dei prezzi dovuta alla battaglia competitiva degli operatori. Il dettaglio sull’It ci restituisce un mercato che investe in progetti strutturati e di ampio respiro, considerando che il 48% di esso è costituito da grandi imprese, che hanno le capacità e l’organizzazione per farlo. In particolare, i Servizi It, dedicati allo sviluppo, all’integrazione e alla gestione di sistemi e applicazioni, crescono perché orientati a migliorare la resilienza dell’infrastruttura digitale: l’anno si chiuderà a quota 12,1 miliardi di euro, +6,2% rispetto allo scorso anno. La spesa per il Software ha la crescita più sostenuta (+10%, pari a 9,6 miliardi di euro), seguito dall’Hardware (+6,4%, pari a 9 miliardi di euro): entrambi continuano a sostenere l’evoluzione del lavoro da remoto, la migrazione verso il cloud e la trasformazione dei data center, anche qui per effetto di grandi progetti di trasformazione digitale. Le tre priorità di innovazione nei prossimi 12 mesi sono la modernizzazione delle infrastrutture e delle applicazioni aziendali verso piattaforme cloud, il miglioramento della resilienza digitale delle infrastrutture e della sicurezza e compliance normativa.
Aumenta l'emergenza competenze: a rischio il 46,4% delle assunzioni
Ancora in crescita la difficoltà di reperimento che riguarda il 46,4% dei profili ricercati, un valore superiore di circa otto punti percentuali rispetto a un anno fa. A indicarlo è il bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sulle previsioni di assunzione da parte delle imprese a novembre (382mila). Cresce ancora, viene infatti sottolineato, il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro che interessa il 46,4% delle assunzioni che equivalgono a oltre 177mila profili dei 382mila ricercati. Mediamente sono necessari 3,9 mesi a trovare sul mercato i candidati di difficile reperimento. Per gli specialisti nelle scienze della vita (difficili da reperire nel 77,5% dei casi) si registrano punte di 7,5 mesi, 5,7 mesi sono necessari per i tecnici della gestione dei processi produttivi (65,6% la relativa difficoltà), 5,4 mesi per i fonditori, saldatori, montatori carpenteria metallica (69,5%) e per gli artigiani e operai specializzati nelle costruzioni (66,7%) e 5,2 mesi per i tecnici in campo ingegneristico
(65,6%). Un fenomeno che va di pari passo con quello dei Neet, giovani che non lavorano né studiano e che in Italia rappresentano il 20%, mentre in Lombardia sono 165mila. Da qui una guida realizzata da Assolombarda in collaborazione con Adapt: Mestieri e Competenze. Lo studio intende far fronte alle difficoltà da parte delle aziende di individuare e selezionare figure professionali dotate di competenze adeguate alla propria attività. Secondo la ricerca, c’è molto da fare. Le imprese, infatti, segnalano la debolezza di competenze trasversali da parte dei candidati: adattabilità, pensiero critico, capacità di lavorare in gruppo e comunicazione interpersonale sono gli aspetti che i recruiter fanno fatica a trovare nei giovani in uscita dai percorsi scolastici e universitari. Un fenomeno che prende sempre più forma, da un lato, a causa della rapidità con cui le trasformazioni in atto mutano i contenuti professionali richiesti per svolgere determinati mestieri e, dall’altro, in ragione delle rigidità normative che limitano le istituzioni formative nell’aggiornare la propria offerta didattica. In base al documento targato Assolombarda-Adapt, un fattore che alimenta tale difficoltà è la poca conoscenza dei percorsi della filiera professionalizzante: percorsi di istruzione e formazione professionale regionali, Ifts, Its Academy. L’assenza di orientamento e la scarsa attenzione all’esperienza lavorativa come possibilità di apprendimento, oltre che i pregiudizi che ancora perdurano sulla formazione “pratica”, hanno dunque un impatto negativo sul reperimento di figure specializzate da parte delle imprese. A ciò si aggiunge anche la perdita di attrattività di molti mestieri, ritenuti troppo faticosi, poco soddisfacenti e scarsamente retribuiti. «Nel mercato Ict, con particolare riferimento alle Software House e alle aziende di consulenza IT & System Integrator – spiega Roberto Albanese, Senior Consultant della divisione Ict & Digtal di Hunters – tale mismatch è sempre più netto: la nascita di nuovi player e l’elevato turnover di professionisti, soprattutto nel ramo dello sviluppo software e delle infrastrutture, fa sì che i profili qualificati presenti all’interno del mercato siano molti meno rispetto al numero delle aziende che li richiedono. Il ventaglio di possibili sbocchi occupazionali per un laureato in una disciplina Stem, infatti, è estremamente ampio: scienze, tecnologie, ingegneria, ma anche farmaceutico giusto per citare alcuni esempi. Appare evidente, quindi, quanto sia pressante la richiesta di figure altamente specializzate che possano ricoprire nuovi ruoli, non tanto in termini di job title o ruolo identificativo, quanto in termini di competenze”. Quali sono i profili più richiesti? Nel settore energetico possiamo sicuramente citare il Business Developer, il Technical Operation Energy e l’Asset Manager. Sono tre figure essenziali per la definizione di tutti gli aspetti tecnico processuali e amministrativi per fare i giusti investimenti per la gestione degli impianti. Spostandoci su figure più trasversali a diversi settori, invece, troviamo l’ingegnere dell’automazione, che si occupa del concepimento, della progettazione, della realizzazione e della messa in servizio di sistemi meccanici di automazione per macchine, processi ed impianti. Un’altra figura estremamente strategica (e molto cercata) è, poi, il Project Manager, soprattutto nel settore dell’impiantistica, con le sue varie declinazioni; in questo caso al background tipicamente tecnico si aggiungono forti competenze gestionali e manageriali per poter seguire tutti gli aspetti della commessa. In ambito Ict, invece, ci sono ottime opportunità per il Software Developer/Software Engineer, il professionista che si occupa di digitalizzare ed ottimizzare i processi aziendali. Non mancano, poi, buone occasioni per i Data Engineer, Data Analyst/Scientist, per gli specialisti della Business Intelligence, ma anche per figure più trasversali come l’Analista Funzionale e il Project Manager. Anche secondo l’Osservatorio Stem Rethink Ste(a)m education – A sustainable future through scientific, tech and humanistic skills, promosso da Fondazione Deloitte e dal Programma di Politiche Pubbliche di Deloitte, le competenze Stem sono ancora poco diffuse e non sufficienti a soddisfare la richiesta del mercato del lavoro. Accade non solo in Italia, ma pure in molti altri Paesi dell’Unione Europea, dove a ostacolarne la diffusione esistono ancora numerose barriere culturali e socio-economiche. Tra queste spiccano bias e stereotipi che continuano ad allontanare i giovani dalle materie scientifiche e ad alimentare un persistente divario di genere nelle facoltà e nelle professioni Stem. La percentuale media dei laureati Stem nei Paesi presi in considerazione dalla seconda edizione dell’Osservatorio – Italia Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Grecia e Malta – è oggi pari al 26%. Solo la Germania ha un tasso significativamente superiore alla media di laureati Stem con una percentuale del 36,8%, mentre l’Italia si colloca al di sotto della media del Paesi analizzati, con una percentuale pari al 24,5% del totale dei laureati. In questo contesto, particolarmente critico è il dato sul numero di donne laureate all’interno del sottoinsieme Stem. Infatti, se è vero che ormai in tutti i Paesi analizzati le donne rappresentano dal 50% al 60% del totale dei laureati, la presenza femminile cala drasticamente quando si considerano solo i laureati Stem. In Italia le donne rappresentano il 39% del totale dei laureati Stem: un dato abbastanza in linea con la media dei Paesi analizzati. Tra i laureati Stem le donne sono il 26% in Germania, il 28% in Spagna, il 29% a Malta, il 31% in Francia e raggiungono la percentuale più alta in Regno Unito e Grecia con il 41%. Così, mentre i laureati Stem sono ancora una minoranza, le aziende sono sempre più alla ricerca di profili Stem. In Italia, il 44% delle organizzazioni intervistate ha dichiarato di avere già avuto difficoltà a trovare profili professionali con background Stem. Un dato in linea con quanto emerso da un precedente report della Commissione Europea secondo cui, in media, il 55% delle agenzie di recruiting ha riportato difficoltà a occupare posizioni vacanti nel settore Ict. Ma oltre alle competenze Stem, dalla ricerca emerge che saranno anche altre le skill necessarie nel mondo del lavoro di domani. In ordine di importanza, secondo le indicazioni delle aziende italiane, vi sono il problem solving (62%); le capacità relazionali (54%); il senso di responsabilità (50%) e la capacità di comunicazione (46%). Intanto Anpal ha pubblicato l’Avviso pubblico per la II edizione del Fnc-Fondo nuove competenze, che definisce termini e modalità per la presentazione delle istanze da parte delle imprese. La disponibilità finanziaria è di un miliardo di euro. Il Fnc permette ai datori di lavoro privati di effettuare attività di formazione per il proprio personale, previa stipula di accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro. Viene rimborsato parte del costo delle ore di lavoro rimodulate destinate alla frequenza di percorsi di sviluppo delle competenze. Per quel che riguarda i tempi, gli accordi con le rappresentanze sindacali devono essere sottoscritti entro il 31 dicembre 2022, mentre le domande contenenti i progetti formativi devono essere presentate a partire dal prossimo 13 dicembre ed entro il 28 febbraio 2023 sull’apposita piattaforma informatica. La gestione e l’istruttoria delle istanze sarà effettuata a cura dell’Anpal, con il supporto di Anpal Servizi e con la collaborazione dell’Inps per le verifiche e le erogazioni finanziarie. Rispetto alla precedente edizione del Fondo - che ha permesso di finanziare 14mila aziende, con il coinvolgono di oltre 700mila lavoratori nei percorsi di formazione - sono due le principali novità. La prima è che gli interventi saranno rivolti quasi integralmente a sostenere le imprese e i lavoratori ad affrontare i cambiamenti connessi alla doppia transizione digitale ed ecologica. La seconda riguarda il pieno coinvolgimento dei Fondi interprofessionali, a garanzia dell’efficacia e della qualità dei percorsi formativi. I Fondi devono manifestare il proprio interesse a partecipare, finanziando i progetti formativi dei datori di lavoro aderenti, entro il 3 dicembre. I progetti formativi dovranno prevedere per ciascun lavoratore coinvolto una durata minima di 40 ore e massima di 200 ore. Il contributo massimo complessivo riconoscibile per ciascuna istanza non potrà eccedere i dieci milioni di euro. Il datore di lavoro ammesso a contributo potrà richiedere un’anticipazione nel limite del 40% del contributo concesso, previa presentazione di una fidejussione. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti saranno disponibili sul sito www.anpal.gov.it nella sezione dedicata al Fnc.
La mancanza di inclusione e le iniziative per arginare il fenomeno
La stragrande maggioranza degli italiani (87%) ritiene di fondamentale importanza promuovere la diversità e l'inclusione nei campi della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica: è quanto emerso dalla quinta edizione dello State of Science Index (Sosi), l’indagine annuale realizzata da 3M che analizza la percezione della scienza a livello mondiale. Tuttavia, l’81% concorda sull'esistenza di barriere che impediscono agli studenti di accedere a una solida istruzione Stem. L'urgenza di competenze è innegabile: i dati Eurostat indicano che in tutta Europa due milioni di laureati in discipline Stem abbandonano l'istruzione terziaria ogni anno, il che significa 17,4 laureati Stem ogni 1.000 giovani (di età compresa tra 20 e 29 anni). L’accesso e le disponibilità economiche vengono citate come i principali ostacoli a intraprendere un percorso Stem. L'80% degli europei ritiene che tra le cause ci siano un numero insufficiente di educatori/insegnanti Stem o di classi dedicate nelle scuole (52% in Italia), nonché la mancanza di accesso a Internet (19% in Italia). Il 42% degli europei ritiene di non potersi permettere un'istruzione Stem di qualità: un dato che per gli italiani sale al 50%. Inoltre, il 25% cita come ostacolo principale le responsabilità personali, come la necessità di guadagnare per provvedere alla famiglia. Una delle aree chiave di 3M a supporto della scienza consiste proprio nella
creazione di una sinergia diretta tra percorsi d’istruzione e datori di lavoro nei settori Stem. Di recente, 3M Italia ha avviato, infatti, una collaborazione con il Consorzio Kairos per il finanziamento del Pop-up Stem Lab, il progetto nato con l’obiettivo di migliorare la formazione Stem, grazie al coinvolgimento dei dipendenti 3M impegnati in attività di volontariato, a beneficio di 700 studenti di tre scuole della periferia di Milano. Intanto Epicode, società edu-tech tra le più in crescita in Europa, ha presentato The State of engineering career 2022, il primo studio pensato per aiutare manager e i recruiter di aziende ad analizzare l’evoluzione e i trend legati ai percorsi di carriera dei developer. Tra le leve motivazionali che spingono i 500 ingegneri e web developer intervistati nel proseguire il percorso di sviluppo della propria carriera spiccano la volontà di crescere professionalmente (62,8%) e la possibilità di avere uno stipendio più alto (52%). Importanti anche gli aspetti legati alla possibilità di lavorare da remoto (quinta posizione con il 18% delle preferenze) e il maggiore equilibrio tra vita professionale e vita privata (sesta posizione con il 15,3% dei voti). Questi ultimi due aspetti crescono di importanza con l’aumentare dell’esperienza dei professionisti. Tra le priorità che nel corso della carriera diventano più ricercate troviamo infatti il work-life balance (15%), la famiglia (14,5%) e lo smart-working (13,3%). Infine, colpisce il dato sui professionisti che vorrebbero cambiare azienda nell’immediato o entro i prossimi sei mesi. Sette intervistati su dieci - infatti - affermano di essere pronti a cambiare: tra questi il 25,3% si sposterà a breve, il 21,6% vuole cambiare azienda anche se ancora non sta cercando attivamente un nuovo lavoro e il 21,4% dichiara di essere aperto a considerare l’idea del cambio nell’arco dei prossimi sei mesi. Se interrogati sulle competenze da sviluppare o implementare nel corso dei prossimi anni, gli esperti del tech si concentrano sorprendentemente sullo sviluppo di competenze trasversali, che dominano la classifica con tre voci nei primi quattro posti. Prima posizione per le competenze gestionali, indicate dal 21% dei rispondenti. Sul secondo gradino del podio l’unica “hard skill” delle prime quattro posizioni: la capacità di apprendere i segreti del coding e dello sviluppo dei software (18,5%). Terzo e quarto posto, invece, per le capacità comunicative e quelle di leadership, indicate rispettivamente dal 16% e dall’11% degli intervistati. Anche secondo Codemotion, un terzo dei profili It sta già cercando nuove opportunità professionali o lo farà nei prossimi sei mesi e il 53% riceve diverse offerte di lavoro ogni mese, fra cui oltre uno su cinque almeno due alla settimana (21%) e il 32% fino a dieci al mese, a conferma che nel panorama It la domanda resta più alta dell’offerta. I lavoratori del settore cambiano lavoro principalmente per tre ragioni: opportunità di formazione continua (41%), possibilità di lavorare a progetti interessanti (38%), allineamento con la vision aziendale (33%). Per aiutare le aziende a conoscere più da vicino le attitudini e preferenze dei professionisti It e selezionare rapidamente i profili di cui hanno bisogno, Codemotion ha lanciato Codemotion Talent, piattaforma di matchmaking che, grazie a un algoritmo che confronta le preferenze degli sviluppatori con i requisiti delle imprese, propone al reparto Hr una rosa mirata di candidati, portando potenzialmente all’assunzione entro 30 giorni. Mentre l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e la Conferenza dei rettori delle Università Italiane (Crui) hanno rinnovato l’intesa per rafforzare le competenze digitali del personale delle Pubbliche amministrazioni e del sistema universitario italiano. L’obiettivo dell’accordo è, infatti, quello di condividere i patrimoni informativi e le competenze dei due enti e coordinare le attività in materia di promozione della trasformazione digitale del Sistema Universitario e della Ricerca, in modo da massimizzarne gli effetti sinergici. La collaborazione prevede la realizzazione di percorsi formativi sulle tematiche della transizione al digitale e del project management destinati sia alle Pa, e in particolare ai responsabili per la transizione digitale, sia ai neolaureati, per i quali verranno attivati anche appositi tirocini. Grazie a questa intesa si cercherà di favorire, inoltre, il coinvolgimento del sistema universitario nel processo di predisposizione e aggiornamento di linee guida e documentazione tecnica di competenza di Agid e verranno avviate iniziative comuni su tematiche connesse alla trasformazione digitale, dirette anche a favorire l’attuazione di politiche di genere e di inclusione attraverso la formazione universitaria all’uso di tecnologie Ict. Uno dei principali freni all’attuazione del Pnrr, per esempio, è la mancanza di adeguate competenze, sia trasversali che verticali, e la difficile reperibilità di personale qualificato. Per portare a compimento il Piano, oltre alle necessarie risorse specialistiche specifiche per ogni ambito, si stima un fabbisogno tra settore pubblico e privato di 13-15mila professionisti da inserire, tra project manager/programme manager e responsabili della gestione amministrativa - contabile, con un investimento tra 13 e 14 miliardi di euro, pari al 6-7% delle risorse totali tra Pnrr e Fondo Nuove Competenze. Ma nelle 146 call for experts pubblicate sul portale unico per il reclutamento di personale InPA, a oggi sono stati assunti solo 1.161 esperti, di cui 99 junior e 1.062 senior. Proprio per questo motivo, Unimarconi con Intellera Consulting organizzano il corso di formazione Il Pnrr in pillole, rivolto a diplomati e laureati triennale & magistrale. Per informazioni https://www.unimarconi.it/corso-di-formazione-in-il-pnrr-in-pillole/. Dall’intelligenza artificiale alla robotica, dal mondo dei videogame alle app legate al turismo; dalla manifattura digitale alla sostenibilità e molto altro. Sono oltre 50 le proposte formative, tutte gratuite, che animano Maker Learn Festival, l'offerta di formazione che è parte integrante della X edizione di Maker Faire Rome 2022, e realizzata grazie alle iniziative dei maker e dei tanti partner della manifestazione. Maker Learn Festival si svolgerà, on line, dal 14 al 18 novembre concentrando i diversi contenuti formativi (corsi, webinar, talk, workshop e performance interattive) in cinque giorni, tutti su piattaforma Zoom, con proposte mirate anche per insegnanti, bambini e ragazzi. Basta collegarsi all’indirizzo internet https://makerfairerome.eu/it/maker-learn-festival-2022 e scegliere il corso che si preferisce. Riparte anche quest’anno Girls Code it Better, l’iniziativa di Officina Futuro Fondazione W-Group pensata per le alunne della scuola secondaria di primo e secondo grado per ridurre la disparità di genere in ambito Stem. Da queste motivazioni, Girls Code it Better nasce nell’anno scolastico 2014-2015 per offrire alle studentesse la possibilità di partecipare a laboratori di progettazione, programmazione informatica e fabbricazione digitale, insegnando dunque a creare siti web, sviluppare app e videogame, costruire robot, progettare manufatti e stamparli in 3D. L’iniziativa partirà con 130 club, 16 regioni e circa 2.700 ragazze ma l’obiettivo per questo anno è arrivare a 150 club. Questi numeri includono quelli raggiunti negli anni da Girls Code it Better, che ha visto la partecipazione totale di 390 club, 7.500 ragazze, 90 città e 156 scuole. L’impatto è tuttavia ancora più ampio: tutta la popolazione scolastica è infatti coinvolta nella riflessione sugli stereotipi formativi dettati dai ruoli di genere. Capgemini in Italia, attraverso la sua Digital Inclusion Academy, ha annunciato la sua collaborazione con Aws-Amazon Web Services per offrire competenze informatiche alla comunità locale, in Lombardia, attraverso Aws re/Start, un programma di formazione in aula che si svolge a Brembate di Sopra per lo sviluppo delle competenze, che aiuta gli individui a maturare conoscenze nel cloud computing e connette i partecipanti con opportunità di lavoro offerte dalle aziende della zona. Al termine dell’AWS re/Start i partecipanti sono pronti a ricoprire ruoli entry-level nel mondo cloud, come clould operation, site reliability, supporto all’infrastruttura e funzioni di supporto tecnico aziendale complementari. Al termine del programma, Capgemini, in collaborazione con Fondazione Engim Lombardia Ets e Consorzio Ribes, supporterà i partecipanti mettendoli direttamente in contatto con i datori di lavoro. Con il supporto di mentori professionisti e docenti accreditati, i partecipanti otterranno una gamma di conoscenze di cloud computing che li proietterà verso lavori cloud entry-level. Alla fine del corso, i partecipanti avranno acquisito competenze hard e soft e avranno l’opportunità di ottenere la certificazione Aws Certified Cloud Practitioner. Per scoprire di più sul programma di inclusione digitale clicca qui. Riaprono le porte del Digital Lab di Ericsson, un programma di formazione rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Giunto alla terza edizione, il Digital Lab arricchisce la formazione tradizionale degli studenti con l’obiettivo di renderli più consapevoli nella scelta del percorso post-diploma e più competitivi in un mercato del lavoro in continua evoluzione. Il Liceo Vito Volterra di Ciampino e gli I.I.S. Enzo Ferrari e Federico Caffè di Roma hanno scelto il Digital Lab di Ericsson tra i loro Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto) per l’anno scolastico 2022/23. Nel corso degli incontri, gli studenti saranno seguiti da 30 volontari Ericsson, tra cui ingegneri, informatici, project manager ed esperti di rete formati per condividere sia competenze Stem che soft skill. Privilegiando un approccio learning by doing, saranno tre i moduli al centro dell’edizione 2022/23: intelligenza artificiale, robotica, ed elettronica. Il Digital Lab fa parte del più ampio programma Connect to learn promosso da Ericsson a livello globale e finalizzato allo sviluppo di competenze digitali per i giovani di tutto il mondo. Dalla sua fondazione nel 2010, Connect to Learn ha avuto un impatto positivo su oltre 200mila bambine e bambini in più di 25 Paesi nel mondo. Molte grandi imprese parteciperanno alla II edizione di Rock Your Mind STEM Festival – evento promosso da Employerland, società del Gruppo SGB Humangest, e patrocinato dal Comune di Milano e dall’Assessorato alla Politiche Giovanili – per offrire a giovani laureandi e laureati del mondo Stem un posto di lavoro. Sono oltre 150 le posizioni aperte per profili esperti in Cyber Security, Data Analyst, Cyber Risk, Ingegneria Informatica e Computer Science, Ingegneria Elettrica, Statistica applicata, Matematica computazionale e Fisica. Lunedì 14 novembre si terrà una prima giornata in streaming, con sessioni di colloqui on line a cui si sono già registrati più di 1.500 candidati. Sponsor della due giorni – che proseguirà con l’appuntamento in presenza a Base di Milano martedì 15 novembre – saranno Enel, Openfiber, Bosch e Humangest, in qualità di Career Advisor. Con loro, molte altre importanti realtà saranno presenti per colloquiare con gli oltre 2.500 giovani che hanno inviato il proprio cv per partecipare alle sessioni live con le aziende. Per iscriversi si rimanda alla pagina www.rockyourmind.it. Tra il 15 e il 17 novembre, invece, nell’ambito del Salone Orientamenti 2022 di Genova organizzato dall’assessorato alla Formazione e Orientamento della Regione Liguria si terrà uno dei più importanti eventi gratuiti di incontro tra domanda e offerta di lavoro in Italia con quasi 60 aziende e 683 posizioni di lavoro aperte. Sono i numeri del Career Day di Orientamenti 2022 che torna quest’anno in presenza presso la Sala delle Grida del Palazzo della Borsa (in Via XX Settembre 44) a Genova dove durante le tre giornate di manifestazione si alterneranno aziende di diversi settori in cerca di personale per l’anno 2022/2023. Le stesse aziende saranno disponibili anche on line il 15 novembre nel contesto dell’Eures Italy for Employers’ Day 2022, potranno pubblicare offerte di lavoro e incontrare candidati da tutta Europa, programmare colloqui di lavoro online e allestire uno stand virtuale di presentazione della propria attività e delle proprie ricerche attive, mentre i candidati conosceranno le aziende, potranno inviare curriculum e sostenere direttamente colloqui di lavoro. Gli annunci sono per lavori a tempo determinato nel 50% dei casi e per quasi il 25% a tempo indeterminato, riguardano principalmente i settori Ict, amministrazione e alberghiero e si possono scoprire fin da ora, insieme ai profili delle aziende, attraverso la sezione dedicata del portale di Salone Orientamenti: https://www.orientamenti.regione.liguria.it/careerday/. Ntt Data ha annunciato l'apertura di 250 nuove posizioni in Campania: 150 a Napoli e 100 a Salerno. La multinazionale giapponese cerca professionisti e professioniste da inserire nelle aree Data Intelligence, Application Services, Salesforce e Cloud Architecture. I profili richiesti sono quelli di Java Developer, .Net Developer, Cloud Engineer, Solution Architect, Functional Analyst, Data Engineer e Data Architect. Esperti/e, neolaureati/e e neodiplomati/e, per i quali sono previsti specifici percorsi formativi. Un programma di investimenti che si inserisce nel vasto progetto di Ntt Data per il Mezzogiorno, e che si sviluppa parallelamente all'apertura dei nuovi uffici di Bari e all'annuncio di 150 nuove assunzioni in Puglia. Delos Lab è alla ricerca di sette nuove risorse. La sede operativa è a Roma, ma entro la fine del 2023 è prevista l’apertura di una sede a Milano. In particolare le posizione aperte sono: due Advertiser (che devono aver gestito almeno 100mila euro nell’ultimo anno tra Google e Meta Ads), due Junior Marketers (laureandi o laureati in Economia e Management), un senior Marketer con almeno cinque anni di esperienza in agenzie di marketing, due Full Stack Developers, uno UX/UI Designer e un Grafico. Gli interessati possono inviare il curriculum a: hr@delos-lab.it. Dopo il recente sbarco a Miami, la blockchain company italiana Coderblock assume 13 persone che parteciperanno alla costruzione del metaverso proprietario e risponderanno ai nuovi ritmi di crescita inaugurati con l’inizio di un'espansione internazionale. Le figure ricercate sono: 3D Artist, Blockchain Marketing Specialist, Junior Sales Account, Inside Sales, Senior Administrative Officer, Unity Developer, Unity Mobile Developer, Blockchain Developer, Back-end Developer e Senior Project Manager. La sede di lavoro è a Palermo e il contratto offerto prevede la possibilità di lavorare in smart working. Si può inviare la propria candidatura a questo link: https://blog.coderblock.com/entra-nel-team-coderblock-lavora-con-noi/.