mercoledì 2 novembre 2022
Ad ottobre crollo di produzione e ordini come non succedeva dal maggio 2020 in piena pandemia
Manifattura europea in forte difficoltà

Manifattura europea in forte difficoltà - Ansa

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L’Europa si avvia sul sentiero della recessione. L’ultimo tassello di un quadro a tinte fosche arriva dall’indice S&P Global Pmi manifatturiero di ottobre che scende a 47,9 da 46,4, portandosi ancora più al di sotto di quel 50 che divide l'espansione dell'economia dalla contrazione.

Riflettori puntati intanto sulle decisioni della Federal Reserve in tema di politica monetaria con le borse europee alla finestra. Secondo gli esperti l’istituto americano questa sera annuncerà un ulteriore rialzo di 75 punti base dei tassi di interesse. Dopo l’allarme del Fondo monetario internazionale che prevede un forte rallentamento della crescita economica e un’'inflazione particolarmente alta, un “mix tossico” che causerà una "recessione tecnica” in “più della metà dei Paesi dell'area Euro, gli indici Pmi destano preoccupazione.

Per il quarto mese consecutivo il settore manifatturiero fa registrare un forte calo: è stato ha raggiunto il livello minimo da maggio 2020 quando in piena pandemia la produzione è rallentata in maniera consistente. L'indice di ottobre risulta peggiore delle stime degli analisti che si attendevano 46,9 punti. "La forte contrazione di ottobre è stata causata dal nuovo, e più veloce, calo della produzione e dei nuovi ordini", viene sottolineato.

Il Pmi manifatturiero dell'Italia ad ottobre è diminuito a 46,5 punti, dai 48,3 di settembre.Tra i Paesi dell'eurozona monitorati, solo l'Irlanda ha osservato ad ottobre un miglioramento, gli altri hanno registrato contrazioni manifatturiere più profonde, con la maggior parte che ha inoltre riportato cali più veloci dallo sconvolgimento iniziale causato dal Covid. La Spagna è stata la nazione a riportare la prestazione peggiore ad ottobre, seguita subito dopo dalla Germania. L'Indice Pmi dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero tedesco ad ottobre è di 45,1 punti contro i 47,8 di settembre e i 45,7 delle stime. In Francia il valore è di 47,2 punti in calo rispetto al 47,7 di settembre e al livello più basso degli ultimi due anni e mezzo ma in linea con le previsioni.

"Il settore produttore di beni dell'eurozona si è spostato in una contrazione più profonda all'inizio del quarto trimestre. Le indagini PMI stanno adesso chiaramente mostrando che l'economia manifatturiera è in recessione - dichiara Joe Hayes, Senior Economist presso S&P Global Market Intelligence - Ad ottobre, i nuovi ordini sono diminuiti ad un tasso che raramente abbiamo osservato nel corso dei 25 anni di raccolta dati. Contrazioni maggiori sono state riportate solo durante i mesi peggiori della pandemia e all'apice della crisi finanziaria globale tra il 2008 e il 2009.Tra i fattori che potrebbero aggravare la contrazione è inclusa l'inflazione, che rimane elevata malgrado le continue prove di una riduzione della pressione sulla catena di distribuzione. Ad ottobre, rimangono ancora una volta prettamente negative le aspettative per il futuro dei manifatturieri: le aziende si aspettano che queste difficili condizioni si protrarranno nel 2023. Gli sviluppi del mercato energetico continueranno ad avere un'importanza fondamentale nel periodo invernale. L'ondata di temperature miti in Europa sinora fa ben sperare e ha aiutato a contenere i prezzi all'ingrosso del gas.

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