"Il mercato del lavoro sta attraversando una fase di particolare turbolenza, a causa delle esigenze imposte dalla globalizzazione economica e dalla necessità di competere con servizi e industrie offerti dai Paesi emergenti, con economie sempre più agguerrite e concorrenziali. Ci sono però segnali positivi e confortanti nella selezione di nuovi professionisti anche nel nostro Paese", sottolinea Hays.
E il candidato ideale, secondo le richieste di selezione pervenute al gruppo, sembra essere quello che possiede un mix tra professionalità, esperienza e flessibilità, che valica i confini delle singole regioni. La conoscenza dell'inglese, oramai, è un requisito obbligatorio per coloro che ambiscono a occupare determinate posizioni, ma non è più sufficiente: è fondamentale saper parlare almeno una terza lingua, preferibilmente lo spagnolo o il tedesco. E se, da un lato, un percorso accademico in ambito ingegneristico si conferma come il più adatto per chi è a caccia di lavoro, dall'altro lato ci sono skill, come una buona flessibilità e una conoscenza approfondita delle dinamiche del mercato, che risultano essere particolarmente apprezzate dalle imprese.
Entrando nel dettaglio delle richieste raccolte nelle regioni prese in considerazione, si scopre che le aziende dell'Emilia Romagna guardano ai mesi a venire con timore e diffidenza: ciò che spaventa i lavoratori della regione non è tanto che la crisi possa continuare, ma che la situazione possa diventare ancora più drammatica. Nonostante ciò, ci sono comunque settori che cercano di rialzare la testa, investendo su nuovi progetti e modelli di business alternativi.
Per esempio, sta facendo registrare ottimi risultati dal punto di vista del recruitment il segmento metalmeccanico, dove sono molto ricercati i progettisti meccanici e i supplier engineer. Molto bene anche la produzione ceramica e il packaging, vere e proprie colonne portanti dell'economia locale, sempre più proiettati verso l'estero: per entrambi è molto alta la richiesta di export area manager. Buoni segnali anche nel finance, soprattutto per figure come il finance manager e il controller. Altri settori invece, come l'edilizia, riscontrano ancora difficoltà nel ripartire. Un possibile rilancio, per questo settore, potrebbe essere rappresentato dalla cosiddetta bio-edilizia. A Bologna e dintorni, poi, si sta verificando uno snellimento nelle tempistiche di selezione, a differenza di altre regioni, come ad esempio il Piemonte.
A causa della contingenza economica, le aziende piemontesi stanno prestando particolare attenzione alla fase di recruitment. Si punta più sulla qualità e sull'esperienza del professionista e meno sui volumi di selezione, tanto che si arrivano a programmare sino a 5-6 colloqui prima di confermare un possibile candidato.
L'automotive, settore in qualche modo icona dell'economia regionale, sta vivendo una fase di radicale trasformazione: sono sempre più ricercate le figure proiettate verso i Paesi esteri (come l'export area manager), mentre la produzione interna (capi reparto e responsabili produzione) è caratterizzata da una lieve diminuzione nelle ricerche. Segnali di dinamismo si registrano anche in settori quali il 'food and beverage' (molto ricercate le figure commerciali) e l'engineering (a caccia di program manager e project buyer). Quest'ultimo settore si conferma inoltre come quello con le migliori retribuzioni (per le figure più esperte si può arrivare sino a 60.000 euro 'Ral').
Anche nel Lazio la crisi ha avuto ripercussioni sul recruitment: sempre più attente alla gestione del budget, le compagnie cercano di ridurre al minimo le spese considerate indispensabili. E, proprio per questo motivo, il finance risulta essere uno dei settori più attivi della Capitale, specie nella selezione di figure come finance manager, accounting manager e controller, professionisti chiave nell'attuare una politica di contenimento dei costi.
Un'altra area che sta registrando segnali molto confortanti è il 'sales', con una tendenza generale a rinforzare i propri modelli di business, attraverso un ampliamento delle reti commerciali: le aziende cercano in questo modo di sottrarre quote di mercato ai propri competitors. E un certo dinamismo s'intravede anche nel settore It, che si sta indirizzando verso dinamiche di produzione 'in house': le aziende stanno riducendo il lavoro in outsourcing per allocare una risorsa interna che possa occuparsi della parte It; per il banking e l'insurance, invece, la ripresa sembra essere ancora lontana, specie per le figure con retribuzioni elevate come il direttore di filiale, il gestore corporate, e l'area manager.