Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Inail tra gennaio e marzo sono
state 212, 22 in più rispetto alle 190 del primo trimestre 2017 (+11,6%). È quanto emerge dai nuovi open data Inail, pubblicati sul sito dell'Istituto, secondo cui l'aumento è costituito solo da casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, che sono aumentati in tutto di 24 unità (da 43 a 67), mentre quelli occorsi durante il lavoro hanno fatto segnare una lieve diminuzione (da 147 a 145). L'analisi territoriale condotta dall'Inail evidenzia un incremento di 19 casi mortali nel Nord-Ovest, di 10 casi nel Nord-Est e di sette casi al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-5).
Sempre in base agli Open Data pubblicati sul portale Inail, a livello regionale spiccano le 15 denunce in meno (da 19 a 4) dell'Abruzzo e i sei casi mortali in meno in Sicilia (da 18 a 12) e Toscana (da 15 a 9). Aumenti si registrano, invece, in Lombardia (da 25 a 39), Piemonte (da 12 a 21) e Lazio (da 11 a 21). Una morte su due ha coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si registra un incremento di 29 casi (+35%) rispetto ai primi tre mesi del 2017. In diminuzione, invece, le denunce per i lavoratori fino a 34 anni (da 32 a 25 casi) e per quelli tra i 45 e i 49 anni (da 26 a 17).
Tra gennaio e marzo sono state 212, 22 in più rispetto alle 190 del primo trimestre 2017 (+11,6%)
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