martedì 7 luglio 2015
Tra le più numerose le cinesi (21mila), le rumene (9mila), le marocchine (7mila), le nigeriane (5mila), pari alle svizzere (5mila), seguite dalle tedesche (oltre 4mila). Più numerose a  Roma (10mila), Milano (8mila), Torino (5mila), Firenze (4mila), Napoli  e Prato (3mila), Brescia (oltre 2mila). Danno lavoro a 200mila persone.
Sono 109mila le imprese femminili straniere
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Sono 109 mila le imprese femminili straniere in Italia nel 2015, 6mila in più in un anno (+6%) e 18mila in più in quattro anni (+20%). Danno 200mila  posti di lavoro. Tra le più numerose le cinesi (21mila), le rumene (9mila), le marocchine (7mila), le nigeriane (5mila), pari alle svizzere (5mila), seguite dalle tedesche (oltre 4mila). Più numerose a  Roma (10mila), Milano (8mila), Torino (5mila), Firenze (4mila), Napoli  e Prato (3mila), Brescia (oltre 2mila). Crescono più velocemente in quattro anni a Reggio Calabria (da 600  a oltre 800, +50%), Ferrara  (da 400 a 600, +40%), Ravenna (da 500 a oltre 600, +40%). Tra le prime anche Napoli (da circa 2mila  a  circa 3mila imprese, + 35%), Palermo (da 1.000 a 1.400, + 34%).  In mano a  donne sono un quarto delle imprese straniere in Italia. Sono in dati della Camera di commercio di Milano."Le donne hanno un ruolo centrale e sempre crescente nell'economia internazionale - spiega Federica Ortalli, membro di Giunta della Camera di commercio di Milano e presidente del Comitato Imprenditoria Femminile -.  La Camera di commercio con il Comitato sulle imprese femminili è accanto a  Women for Expo. La ricchezza di imprese anche di donne straniere in Italia rappresenta un punto di partenza e di confronto anche a livello internazionale"."Questo appuntamento rappresenta un momento di incontro e riflessione utile anche per il rilancio degli scambi internazionali che trova in Expo un momento importante - dichiara Pier Andrea Chevallard, direttore di Promos, azienda speciale della Camera di commercio per l'internazionalizzazione".
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