lunedì 2 gennaio 2017
Per Ermete Realacci (nella foto), presidente della Commissione Ambiente della Camera, l'Italia è «leader nell'economia circolare»
Nel 2016 creati 249mila posti "verdi"
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«Nel 2016, come emerge dal rapporto Green Italy di Fondazione Symbola e Unioncamere, la green economy produce 249mila nuovi posti di lavoro tra assunzioni programmate di green job e di figure con competenze green, pari al 44,5% della domanda complessiva di lavoratori non stagionali, quota che sale fino al 66% nel settore ricerca e sviluppo. Un numero che si aggiunge ai tre milioni di green job italiani. Il cui contributo al prodotto lordo del Paese viene stimato per il 2015 a 190,5 miliardi di euro, pari al 13% del totale complessivo». Lo scrive su Facebook il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci (Pd).

«Questi risultati - prosegue Realacci - sono merito soprattutto delle oltre 385mila imprese, il 26,5% del totale, che dal 2010 hanno investito in tecnologie green per ridurre l'impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Una quota che sale al 33% nel manifatturiero. Nel manifatturiero il 46% delle imprese che investono in tecnologie verdi esporta, contro il 27,7% delle imprese non investitrici: Il 35,1% delle imprese green ha aumentato il fatturato nel 2015 a fronte del 21,8% delle altre; il 33,1% ha introdotto innovazioni, contro il 18,7% delle altre. Non è un caso se il nostro modello produttivo è tra i più
innovativi ed efficienti in campo ambientale. Se in Europa siamo leader nell'economia circolare: recuperiamo 47 milioni di tonnellate di materia ogni anno, il valore assoluto più alto tra i Paesi europei. La Germania, che ha un'economia più grande, 43,6. Questo ci consente un risparmio di energia primaria di oltre 17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di evitare 60 milioni di tonnellate di emissioni di CO2».

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