Per svolgere efficacemente la propria missione, il placement universitario è chiamato ad acquisire un forte posizionamento strategico e offrire servizi specializzati e qualificati.
Il progetto FIxO Scuola e Università 2011-2013 di Italia Lavoro accompagna 75 atenei italiani in un processo di miglioramento della qualità dei servizi offerti, anche attraverso il confronto con il territorio e il sistema produttivo. Il progetto è impegnato, tra le altre cose, nella definizione, approvazione e attuazione di standard di qualità dei servizi di placement universitario attraverso una procedura di sperimentazione partecipata che coinvolge dirigenti e operatori universitari, docenti, studenti, laureati, dottori di ricerca, imprese e datori di lavoro, funzionari regionali, operatori dei servizi eccetera."Grazie all’introduzione di un sistema di Assicurazione di Qualità (AQ) il sistema universitario italiano si allinea a quello europeo - ha spiegato Massimo Castagnaro, componente del Consiglio Direttivo di Anvur - e coordinatore del sistema Ava (Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento) -. Il punto fondamentale di un sistema di AQ è l’autovalutazione delle attività svolte all’interno degli atenei italiani, anche attraverso lo sviluppo di indicatori per la valutazione della qualità. Per questo l’ANVUR ritiene utile approfondire, valorizzare e sviluppare quanto già svolto da Italia Lavoro, ovvero la valutazione dei servizi per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei laureati. La prospettiva è quella di una possibile integrazione dei risultati del progetto FIxO Scuola e Università 2011-2013 all’interno del sistema di valutazione degli atenei italiani"."Si tratta – sottolinea Paolo Emilio Reboani, presidente di Italia Lavoro - da un lato, di favorire processi virtuosi di gestione delle attività dei servizi di placement degli atenei e, dall’altro, di accompagnare un’ampia e partecipata riflessione sul funzionamento di questi servizi a partire da parametri di riferimento, con l’obiettivo di definire un sistema di standard nazionali e di elaborare di linee guida per la loro futura applicazione”.A oggi, il 47% degli standard in corso di sperimentazione dagli atenei aderenti al progetto ricadono nella dimensione del radicamento territoriale. Si tratta di una scelta che suggerisce una motivazione degli atenei ad investire nel radicamento territoriale attraverso la qualificazione delle attività di comunicazione, marketing e networking.La seconda dimensione in ordine di preferenza è quella della personalizzazione dei servizi, in cui si concentra il 27% degli standard scelti e in cui prevalgono le attività legate all’accoglienza/informazione e alla progettazione personalizzata.La dimensione della qualità delle misure e degli strumenti di politica interessa il 18% degli standard scelti, con un rilievo per gli standard che rinviano alla gestione dei tirocini e degli apprendistato. L’8% degli standard prescelti ricade, infine, nella dimensione complessa e trasversale della qualità organizzativa-gestionale.