lunedì 30 marzo 2020
Ricordare da dove siamo partiti e fare memoria di un grande patrimonio di valori, di cui i Metalmeccanici della Cisl sono portatori, è utile a superare l'emergenza di oggi tutelando le persone
Il logo dei 70 anni della Fim-Cisl

Il logo dei 70 anni della Fim-Cisl - Ufficio stampa Fim-Cisl

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Il 30 marzo, la Fim, la Federazione Italiana Metalmeccanici, ha compiuto 70 anni. Un anniversario che cade in un momento particolarmente difficile per il nostro Paese e per l’umanità intera. La pandemia sta duramente mettendo alla prova le nostre certezze, specie nei Paesi sviluppati del mondo, che hanno sempre pensato di essere immuni da tragedie come quella che stiamo vivendo; tragedie che appartenevano solo alle remote e povere regioni del "terzo mondo". Abbiamo pensato, come ha detto il nostro Papa Francesco «di rimanere sani in un mondo malato».

Marco Bentivogli, segretario generale Fim-Cisl

Marco Bentivogli, segretario generale Fim-Cisl - Ufficio stampa Fim-Cisl


Ricordare, quindi da dove siamo partiti e fare memoria di un grande patrimonio di valori, di cui, i Metalmeccanici della Cisl, sono portatori è certamente utile a superare, insieme, anche questa difficile emergenza sanitaria ed economica mettendo al centro la tutela della vita e della salute delle persone.
Era il marzo 1950 quando a Milano, si riunivano in Commissione paritetica i rappresentanti della Fillm (Federazione dei liberi lavoratori metalmeccanici) e del Silm (Sindacato dei lavoratori metalmeccanici), i due sindacati metalmeccanici nati dalla scissione sindacale del 1948 e usciti dalla Fiom. La prima era la categoria che faceva parte della Libera Cgil, la componente sindacale cristiana che nel 1948 era uscita dalla Cgil unitaria; la seconda era parte della Fil (Federazione italiana del lavoro), uscita qualche mese dopo dalla Cgil. Decisero all’unanimità di mettere insieme le proprie forze per costituire un unico sindacato dei metalmeccanici che prese il nome di Fim (Federazione italiana dei metalmeccanici).Di lì a un mese, il 30 aprile, a Roma, nel teatro Adriano, si sarebbe costituita formalmente la già nata Cisl, erede della Lcgil e di parte della Fil (l’altra parte avrebbe costituito la Uil nello stesso anno). La Fim nasce dunque nel difficile contesto degli anni ’50, le cui tensioni internazionali erano trasposte all’interno dei movimenti dei lavoratori ma da cui traspare una concezione di fondo che rimane tuttora nostra: preservare il sindacato come luogo e strumento di rappresentanza degli interessi e delle aspirazioni dei lavoratori.
Celebrare le origini oggi significa rendere omaggio ai nostri "padri fondatori", che in condizioni tanto difficili hanno avuto il coraggio di gettare le basi di un sindacalismo libero, democratico e autonomo, che nella Fim ha trovato piena realizzazione e nella Cisl la casa naturale, proponendo una strategia contrattuale innovativa, la contrattazione articolata, più vicina alle persone, il contratto "aziendale" o "integrativo", che noi non chiamiamo "di secondo livello" proprio perché non meno importante del primo. Ma serve anche a festeggiare le migliaia di attivisti, che oggi come ieri lavorano per promuovere la speranza di una nuova condizione umana nel lavoro e nel Paese.
Certo, ci aspetteranno momenti difficili, bisognerà gestire la crisi nonché sfide epocali. Nonostante tutto, guardiamo al futuro con fiducia e speranza. Dovremmo fare esperienza di questo momento buio per rialzarci e progettare insieme un mondo più giusto. Anche per questo 70 anni fa è nata la Fim-Cisl: motore di speranza.
Segretario generale Fim-Cisl

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