È rottura tra la Grecia e creditori
internazionali al tavolo tecnico di Bruxelles. Borse europee pesanti alla ripaertura dopo il week-end. Vero e proprio tonfo ad Atene, con un calo superiore al 6%, mentre cedono il passo le piazze
principali, compresa Milano. Anche lo spread sente la crisi
greca, ed apre sopra 150 punti e rendimento al 2,3%. Intanto il
ministro delle Finanze di Atene Varoufakis esclude una Grexit
come soluzione ragionevole, ma aggiunge che "nessuno può
escludere tutto: io non posso escludere che una cometa impatti
la Terra".
Inutili i tentativi di arrivare ad un accordo con l'Ue che incalza Atene: così non va. "Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non
è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani
delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi",
hanno spiegato dall'esecutivo Ue, sottolineando che la distanza
significativa è "nell'ordine dello 0,5-1% del Pil, o
l'equivalente di due miliardi di euro di misure fiscali
permanenti su base annuale". Ed "inoltre la proposta greca resta
incompleta". E così è fallito il tentativo del presidente della
Commissione Ue, Jean Claude Juncker, di arrivare ad un accordo
con la Grecia prima della riapertura dei mercati. La palla passa
ora all'Eurogruppo di giovedì prossimo ma lo stesso Juncker
resta convinto che "con maggiori sforzi sulle riforme da parte
della Grecia e volontà politica da parte di tutti, una soluzione
può ancora essere trovata prima della fine del mese".
Il comportamento di Atene sta provocando una crescente
irritazione in Germania. Questa volta a battere i pugni sul
tavolo è il ministro dell'economia tedesco e vice-cancelliere,
Sigmar Gabriel, da sempre più colomba che falco nei confronti di
Tispras.
"L'ombra di una uscita della Grecia dall'Euro sta diventando
sempre più visibile" ma Berlino "non si farà ricattare" per
trovare un accordo sul salvataggio, "non si farà spingere ad
accettare qualsiasi cosa", afferma il vice della Merkel,
avvertendo il governo ellenico che "la pazienza dell'Europa sta
finendo" e che Tsipras deve portare avanti le stesse riforme che
il precedente governo di Samaras si era impegnato a fare, se
vuole raggiungere un accordo.
L'accordo tra Atene e creditori è necessario per sbloccare
l'ultima tranche da 7,2 miliardi di aiuti finanziari, che sono
fondamentali per garantire il futuro del Paese ellenico
nell'Eurozona. Il 30 giugno prossimo la Grecia dovrà restituire
1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale e il 20
luglio rimborsare alla Bce ben 3,5 miliardi di euro di titoli,
detenuti da Francoforte, in scadenza. Per la Grecia "il tempo sta finendo e stanno aumentando le probabilità che non si raggiunga un
accordo" ha detto il presidente della Bundesbank, Jens
Weidmann.