Le aziende Top employers 2015 sono 963 in tutto il mondo, in 99 Paesi di tutti e cinque i Continenti. Hanno ottenuto la certificazione Top employers perché hanno dimostrato - con dati, cifre di bilancio e documentazione probatoria - di offrire eccellenti condizioni di lavoro e di essere impegnate in un continuo e costante sforzo di miglioramento e innovazione nelle strategie e politiche delle Risorse Umane. Sono tutte molto attente e coinvolte nel favorire la crescita dei loro dipendenti, nella convinzione che «un ambiente di lavoro ottimale favorisce lo sviluppo non solo professionale, ma anche umano e personale delle persone e questo si traduce a sua volta anche in potenzialità di crescita e sviluppo aziendale» (
David Plink, Ceo Top Employers Institute).Molte di esse sono multinazionali di grandi dimensioni, presenti con le loro filiali ed entità produttive in ogni angolo del mondo, in uno stimolante e continuo confronto con culture, mentalità e tradizioni a volte molto diverse da quelle dell’Headquarter. Aziende che hanno applicato in maniera proattiva l’eccellenza Hr per cui sono state certificate Top employers, riuscendo a coniugare le esigenze organizzative globali con una rispettosa attenzione verso le realtà delle varie entità nazionali e facendo di un costruttivo
melting pot di esperienze e culture un elemento di attrazione, motivazione e fidelizzazione dei migliori talenti.Dal Medio Oriente alla Cina, dal Brasile all’Europa, ecco cinque storie di successo.
Dhl Express - Ognuno è l’imprenditore di se stessoFar partire, e arrivare puntuali, qualsiasi genere di merce in ben 220 Paesi del mondo non è un’impresa semplice e necessita di una grande organizzazione. Dhl Express è quella si può ben definire un’impresa globale, che opera su una vastità e varietà di territori, nazioni, situazioni geografiche, ambientali e culturali diversissime tra loro, ognuna con una sua specifica identità e necessità. "Il segreto del nostro successo? Persone motivate. Non sarebbe possibile altrimenti, e l’attenzione ai singoli è il pilastro della nostra strategia - sintetizza con semplicità
Regine Büttner, global executive vice president Hr di Dhl Express -. Un’attenzione alle persone che non è solo uno slogan, ma si traduce in politiche e strategie mirate e adattate alle varie e specifiche realtà locali. Abbiamo delle linee guida globali, che cerchiamo di armonizzare al massimo in tutto il mondo, ma sono flessibili e adattabili alle singole realtà. Lasciamo ampia autonomia e discrezionalità ai vari team nazionali, siamo certi che nessuno meglio di loro sia in grado di adattare e capire le singole esigenze del mercato e del territorio". Un esempio di politiche Hr personalizzata arriva da Dubai, una delle 33 nazioni in cui Dhl Express - che ha ottenuto la certificazione Top employers Global 2015. "Puntiamo molto sull’iniziativa e sullo spirito imprenditoriale di ogni singolo dipendente, abbiamo politiche di formazione continua, favoriamo in ogni modo lo spirito d’iniziativa e la crescita individuale, ciascuno diventa responsabile delle proprie azioni, ognuno è l’imprenditore di se stesso - conferma
Henry Fares, vice president Hr Middle East and Northern Africa -. Un’attenzione alla realtà locale che non fa certo perdere di vista gli obiettivi globali, anzi. Da questo punto di vista la certificazione Top employers, riconosciuta a livello mondiale, è per noi un importante strumento per rendere visibili, far conoscere e validare a livello esterno, in tutto il mondo, i nostri sforzi, verificati e certificati sulla base di parametri oggettivi elaborati da esperti del settore.
Ikea -
Dalla Svezia alla Spagna, un 'trasloco' non facileIkea è oramai è un brand mondiale, sinonimo di semplicità e praticità, icona della cultura e gusto svedese. Ma esportare la mentalità, le abitudini e la cultura organizzativa del brand scandinavo in Spagna non è stato facile, perdipiù in una situazione economica pesantemente segnata dalla crisi e in un momento problematico per il mercato iberico. "Infatti, quando abbiamo aperto a Valencia, nel 2014, a fronte di 400 posizioni disponibili abbiamo ricevuto ben 100mila candidature - racconta
Enrique Puig, Hr director di Ikea Ibérica -. Una sovrabbondanza di candidati che non è stata affatto sottovalutata, anzi. Dal quartier generale di Ikea Spagna sono partite ben 80mila telefonate e contatti perché non abbiamo voluto tralasciare nessuno, pensiamo che in ogni candidato possa nascondersi un talento, e sarebbe un peccato lasciarselo sfuggire". Enrique ammette con grande trasparenza e franchezza che l’apertura di Valencia non è stata semplicissima. "Abbiamo presentato un nuovo modello organizzativo, sia nella mentalità, sia nei particolari più semplici e concreti, come la logistica. Quello che in Svezia è dato per scontato, come per esempio gli uffici open space, niente segretarie, una gerarchia agile e senza troppi fronzoli, qui in Spagna si è rivelato un vero e proprio shock, soprattutto per i colleghi più maturi. Abbiamo fatto un importante lavoro di adattamento, abbiamo imparato a muoverci in un ambito più orizzontale ed egualitario, scoprendo un nuovo modo di comunicare e lavorare in team. Alla fine, a guadagnarci è stato il clima dell’ambiente di lavoro, promosso a pieni voti non solo dalla leadership, ma da tutti i dipendenti», chiarisce Enrique. E sottolinea anche l’importanza della certificazione Top employers «che ci ha permesso di avere un riscontro e un confronto delle nostre politiche Hr, e una panoramica su altre realtà all’interno e all’esterno del nostro settore di mercato. Uno stimolo per fare sempre meglio nella cura e attenzione verso le nostre persone".
Volskwagen – Rigore tedesco e dinamismo cineseVolkswagen ha mantenuto per decenni la più grande quota del mercato automotive, in Cina è cresciuta a grandissima velocità nel giro di pochi anni e oggi proprio la Cina è il suo più grande mercato. La Faw-Vw statale cinese è stata e continua a essere il primo produttore automotive, mentre Faw-Vw agisce come una
joint venture tra le due con la ragguardevole cifra di quasi due miliardi di auto vendute in tutto il paese lo scorso anno. E proprio in Faw-Vw si assiste al felice matrimonio tra rigore tedesco e dinamismo cinese, un matrimonio che dà ottimi risultati, e attira talenti da tutto il continente. "Lavorare in Faw-Vw significa non solo essere in contatto con le industrie automobilistiche cinesi e tedesche, ma anche avere l’opportunità di vivere esperienze culturali occidentali, che per noi rappresentano un universo profondamente diverso - spiega
Yongfeng Guo, Hr manager -. Il rigore e la precisione tedesca si concretizzano in una qualità di produzione nettamente superiore agli standard cinesi, e la compagnia stessa offre corsi di formazione tecnica in Germania, corsi di lingua e un’ampia gamma di corsi di formazione. E così si assiste al felice mix tra due culture, ricchissime entrambe di storia e tradizioni. I nostri dipendenti ne sono consapevoli, e percepiscono il valore della straordinaria intensità e velocità della nostra crescita, supportata da una solida tradizione e cultura alle spalle. E la certificazione Top employers, ottenuta e confermata oramai da anni, è la dimostrazione che i nostri sforzi per permettere ai nostri dipendenti di realizzare i loro sogni, non sono stati vani".
Coca Cola – In Brasile, sempre un passo avantiÈ quasi superfluo spiegare che quello di Coca Cola è uno dei marchi più facilmente riconoscibili e conosciuti al mondo, ma forse non tutti sanno che il Brasile è il secondo paese al mondo di imbottigliamento di Coca Cola. "Siamo facilitati dal brand, e in genere le persone sono ben felici di lavorare per noi, ma non ci accontentiamo e vogliamo essere sempre un passo avanti rispetto alle esigenze e desideri dei nostri dipendenti - racconta
Rogério Moraes, Hr director di Cola Cola-Femsa in Brasile -. Ecco perché le attività di Hr sono orientate a un costante dialogo e monitoraggio del benessere dei dipendenti. E gli strumenti sono più di uno, si va dal dialogo aperto con lo staff, ai feedback personali, alle riunioni settimanali con le varie Unità, al costante monitoraggio delle condizioni e dell’ambiente di lavoro". Un’attenzione continua al benessere delle persone che, secondo Rogério, è uno dei principali motivi d’attrazione di Coca Cola-Femsa: "Le opportunità di carriera che offriamo e l’entrare a far parte di una compagnia in costante evoluzione e miglioramento rappresentano sicuramente un qualcosa in più rispetto alla semplice esperienza lavorativa all’interno di un brand, sia pure grande e universalmente conosciuto. Inoltre, grazie alla certificazione Top employers, abbiamo continui input e importanti dati di benchmark su best practice e studi di settore, elementi preziosi e importanti da adattare al nostro contesto, così da poter continuare a crescere e migliorare".
Vodafone – Flessibilità e fiduciaA Düsseldorf, in Germania, Vodafone ha inaugurato nel 2012 un Campus omnicomprensivo che ha sostituito i tre edifici precedentemente esistenti e utilizzati in città. Una nuova casa e una nuova vita per la compagnia, che ha improntato i rapporti con i dipendenti all’insegna della fiducia e della flessibilità. Una flessibilità declinata in vari modi. "Compiti diversi richiedono ambienti diversi, per questo motivo lasciamo ampia liberà ai nostri dipendenti. Sono loro a decidere dove, come e quando lavorare. In totale flessibilità e fiducia - afferma
Anja Bank, employer branding manager di Vodafone in Germania -. Una flessibilità e fiducia totale presente anche nei percorsi di carriera e testimoniata persino a livello di campagna di employer branding. Il nostro slogan
We’re at our best when you’re at yours chiarisce il nostro concetto di carriera: ciascuno è libero di scegliere la propria strada per fare al meglio quello che sa e vuole fare". Uno stimolo importante è arrivato anche dalla certificazione Top employers: "Ci ha reso consapevoli di quanto sia importante monitorare sistematicamente il nostro processo di onboarding, misurandone il successo e il livello di soddisfazione. Lo implementeremo e adotteremo come best practice per tutto il gruppo, per poter garantire la soddisfazione di ogni dipendente fin dal suo primo giorno di lavoro".