Donne manager in aumento nei 16 gruppi italiani inseriti nel gender index di Bloomberg
L’Italia fa passi in avanti nel campo della parità di genere e conquista il quarto posto nel Gender-Equality Index (GEI) 2021 di Bloomberg, l'indice azionario che misura le performance delle società quotate impegnate sia per la trasparenza nella divulgazione sui dati di genere, sia per le misure adottate nell'ottica dell'inclusione e della valorizzazione della diversità, fornendo agli investitori un ulteriore strumento di valutazione delle aziende. Il Gei valuta le pratiche legate al tema facendo riferimento, in particolare, a cinque aree specifiche: leadership femminile e valorizzazione dei talenti; equità e parità salariale di genere; cultura inclusiva; politiche di prevenzione e sanzione delle molestie; riconoscibilità del marchio come brand che supporta il genere femminile. Quest’anno, tra le quasi 11.700 società quotate in borsa valutate sulla base dell’ampiezza dell’informativa e dei risultati sull’inclusione di genere, per il suo indice sulla parità di genere Bloomberg ha selezionato 380 società provenienti da 44 Paesi diversi e appartenenti a 11 diversi settori produttivi. Questi gruppi, complessivamente, raggiungono una capitalizzazione di mercato pari a 14 trilioni di dollari.Dall'analisi del report emerge che su 380 società ammesse all'indice, 16 sono italiane dato che colloca l'Italia tra i primi quattro Paesi a livello globale nel ranking. Tra le new entry di quest’anno c'è Leonardo, mentre il gruppo Terna e Mediobanca sono nella rosa per la terza volta. Intesa SanPaolo, molto sopra la media di settore per parità di genere, è al quarto anno di fila. Poste, Snam e Enel si confermano per il secondo anno consecutivo. Le altre aziende in classifica come esempio virtuoso di parità di genere sono A2a, Acea, FinecoBank, Hera, Iren, Nexi, Stmicroelectronics, Tim e Unicredit.