venerdì 16 ottobre 2015
Il segretario generale della Cei: "Le difficoltà ad andare avanti ci sono tutte. Il problema è trovare gente che abbia davvero voglia di andare avanti".
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"Bisogna smettere i panni del pessimismo", dice il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, ospite di Confindustria al convegno dei giovani imprenditori a Capri. "Le difficoltà ad andare avanti ci sono tutte, ed hanno nomi diversi", dice accennando ai temi toccati dal leader dei giovani industriali, Marco Gay, nella sua relazione. "Il problema è trovare gente che abbia davvero voglia di andare avanti. E anche come Chiesa è arrivato il momento di fare anche noi proposte sempre più piene di speranza, ma di una speranza vicina alla realtà, realistica". E sul tema degli immigrati, sottolineato al convegno degli industriali, dice: "Spero che non diventi un nuovo slogan vuoto dire gli immigrati non sono un problema ma una risorsa. Servono i fatti". L'Italia "non è preparata, siamo un popolo accogliente, ma è evidente che oggi che ci sono delle difficoltà si fa più fatica a dire di sì. Oggi sono in 27.050 accolti nelle parrocchie: gli italiani sono gente che accoglie, questi sono numeri. È chiaro che però tutto questo deve ora andare diversamente". E sul tema della legalità avverte: anche le leggi possono in alcuni casi "fare il gioco dei furbi. Purtroppo le leggi possono prestarsi anche a questo". Si vuole una "intelligenza del legislatore, perchè bisogna sapere che alcune leggi in mano a qualcuno possono far male. Se le leggi non si misurano con la giustizia non ci portano da nessuna parte"; perchè "una legalità fine a se stessa non serve a niente. O è finalizzata alla Giustizia o non serve. Serve una legalità che ci porti ad essere tutti più giusti". Su crisi e lavoro "sono più preoccupato che impaurito": ci sono "difficoltà, preoccupazione". E con l'intervistatore Galantino scherza: "Mi devo guardare dai giornalisti, perchè me ne hanno combinate di tutti i colori. Sono sospettoso delle domande dei giornalisti". Perchè, cosa le hanno fatto i giornalisti? "Se una persona dal nove agosto non parla più e si ritrova sui giornali, qualcuno deve aver deciso di fare questo. Ma io non so chi è stato. Diciamo che questa estate faceva caldo".
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