Le azioni Apple hanno chiuso mercoledì in ribasso dell'1,71%, a 176,30 dollari per titolo, dopo la presentazione da parte dell'azienda dei nuovi iPhone15, in vendita a partire dal 22 settembre, anche se potranno essere prenotati a partire da venerdì 15 settembre. Alcuni giorni fa, il gigante di Cupertino aveva già subito forti cali del mercato azionario dopo che il governo cinese aveva vietato ai suoi funzionari l'uso professionale dell'iPhone sul posto di lavoro, notizia poi smentita. Nel bel mezzo di una guerra tecnologica tra Cina e Stati Uniti, si è appreso anche che la Francia ha interrotto la commercializzazione dell'iPhone 12 nel Paese perché emetteva onde elettromagnetiche troppo potenti. Il governo francese ha chiesto ad Apple di attuare nei prossimi 15 giorni tutti i mezzi possibili per porre rimedio a questa situazione. Nella foto Tim Cook nel giorno della presentazione del Iphone15 - IMAGOECONOMICA
«La regola è uguale per tutti, compresi i giganti del digitale». È la posizione francese, espressa così dal ministro per l’Economia digitale, Jean-Noël Barrot, che ha appena annunciato la sospensione provvisoria della vendita in Francia dell’iPhone 12, telefono portatile di punta del colosso statunitense Apple.
Fra i 141 modelli di diverse marche verificati di recente dall’authority transalpina Anfr (Agenzia nazionale delle frequenze), l’iPhone 12 è stato bocciato nel test sulla trasmissione d’energia al corpo umano. Un parametro disciplinato da soglie valide per tutta l’Unione Europea, Italia compresa. Quando si tiene il telefono in mano, la soglia legale consentita è di 4 watt per chilogrammo. L’iPhone 12, secondo l’organismo francese, supera questa soglia, potendo sforare fino a 5,7 watt per chilogrammo. Il superamento è stato constatato pure quando l’apparecchio è portato in tasca nei pantaloni.
Non si tratta di un’ingiunzione inedita, dato che simili superamenti sono già stati constatati dall’Anfr per 45 diversi modelli in 6 anni. Ma l’annuncio ha provocato molto stupore, innescando subito la reazione di Apple. Da una parte, sorprende che l’avvertimento giunga solo ora, per un modello di grande successo in vendita dal 2020. Inoltre, soprattutto, Apple non era mai stata bacchettata per questa ragione. Senza contare che l’annuncio dell’Anfr è giunto nel giorno in cui il gigante americano ha presentato il nuovo iPhone 15.
Certo, è nota l’attenzione della Francia al nodo dell’esposizione umana alle onde elettromagnetiche. Dal 2020, del resto, tutti i rivenditori d’apparecchi digitali debbono esporre, accanto al prezzo d’ogni modello, pure i valori, misurati dai costruttori, delle onde emesse. Ma per Apple, l’annuncio è molto difficile da digerire, anche dopo le recenti turbolenze di borsa del titolo innescate da certe restrizioni in Cina all’uso degli apparecchi della marca, in quel caso non per rischi d’ordine sanitario. Notizia smentita, a distanza di 24 ore, dalla portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning: «La Cina non ha emanato leggi, regolamenti e documenti politici che proibiscano l'acquisto e l'uso di smartphone di marca straniera, incluso l'iPhone».
Pur accettando il ritiro provvisorio del modello dalla vendita, Apple ha annunciato di contestare i dati dell’Anfr e di proseguire il dialogo con le autorità francesi per dimostrare che l’iPhone 12 rispetta le norme. Il colosso ha in particolare sostenuto di poter trasmettere a Parigi i risultati di test effettuati da laboratori indipendenti, in grado di provare che tutto è in regola.
L’ultimatum ad Apple è di 15 giorni. Un tempo ritenuto sufficiente dall’Anfr per consentire al marchio d’effettuare le modifiche software necessarie volte a ridurre le onde emesse, come già hanno fatto in passato tanti altri costruttori ‘bacchettati’.
In caso contrario, le autorità francesi minacciano d’ordinare al gigante di richiamare pure gli apparecchi già venduti.
Secondo Barrot, comunque, le soglie legali fissate in Europa sono estremamente inferiori rispetto alle soglie di rischio sanitario potenziale indicate in certi studi. Le ingiunzioni dell’Anfr ai costruttori, dunque, non vanno interpretate come allerte di tipo sanitario.
Anche altri Paesi europei, tra i Paesi Bassi, la Germania e il Belgio stanno osservando da vicino lo scontro tra Apple e l'Agenzia nazionale delle frequenze, allo scopo di capire se avviare un procedimento simile. Intanto in Spagna il gruppo di consumatori (Organización de consumidores y usuarios OCU) ha già esortato le autorità locali a fermare le vendite di iPhone 12.