mercoledì 29 gennaio 2020
Pubblicato un approfondimento nel quale sono riepilogate le norme e la principale prassi di riferimento
Il riscatto di laurea agevolato
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La circolare n. 6/2020 di Inps ha dato le attese istruzioni operative che hanno risolto i dubbi applicative sul riscatto agevolato del corso di studi. Fino al 2019, infatti, l’operazione del riscatto di laurea appariva troppo onerosa e per questo spesso scartata a priori, preferendovi altre forme di risparmio. Il riscatto agevolato, accessibile dalla fine del gennaio 2019 in modo stabile, ha riportato l’attenzione su questo istituto grazie al forte sconto con cui si può oggi ottenere l’accredito contributivo. Alla luce delle indicazioni Inps, la Fondazione Studi consulenti del lavoro ha pubblicato un approfondimento nel quale ha riepilogato norme e la principale prassi di riferimento, oltre ad esaminare le nuove indicazioni dell'Istituto di previdenza e i singoli casi di convenienza, con particolare attenzione per la cosiddetta Opzione donna, e infine ha elabora un esempio di calcolo per individuare concretamente le opportunità rappresentate dal riscatto.

L’EVOLUZIONE NORMATIVA
Il decreto legge 4/2019 ha introdotto una forma di riscatto agevolato che non è influenzato dalla retribuzione o dall’età del richiedente. Si tratta di una forma di riscatto di laurea con costo a forfait che, nel 2020, ha un costo di 5.260 euro per ogni anno riscattato. Il risparmio può arrivare anche a fare risparmiare 10 volte la spesa originaria, specie per soggetti ad alto potere reddituale.

I REQUISITI ALLA LUCE DEI CHIARIMENTI INPS
Alla lettera il riscatto agevolato del corso di studi (laurea, dottorato di ricerca eccetera) spetterebbe solo a chi ha studiato nei periodi di calcolo del metodo contributivo, senza più alcun legame con l’età anagrafica al momento della richiesta. Nella prima interpretazione della norma sul riscatto agevolato, il riferimento al metodo contributivo era stato tradotto, anche nella prassi di Inps (circolare n. 106/2019), con la possibilità di riscattare, a prescindere dall’età, solo i periodi di studio in corso situati dopo il 1995. In realtà, la norma del 2019 conferiva la possibilità di accedere al riscatto agevolato a tutti coloro che avessero studiato in un periodo di studio situato nel metodo contributivo. La legge che regola i metodi di calcolo della pensione, in particolare il misto e contributivo (legge Dini), consente in realtà a tutti quelli che hanno almeno 15 anni di contributi con almeno uno prima del ‘96 e 5 distribuiti dopo il 1995 di optare per il metodo di calcolo integralmente contributivo con importanti risvolti anche sul metodo di calcolo del riscatto di laurea. Infatti, la circolare 6/2020 di Inps ha definitivamente confermato che chi opta per il metodo contributivo può richiedere il calcolo del riscatto agevolato, anche se ha studiato prima del 1996.

QUANTO COSTA RISCATTARE GLI ANNI DI LAUREA
Il costo del riscatto laurea per il 2020 è stato affrontato dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro che ha elaborato una serie di schede esplicative a partire dagli aventi diritto. Il costo annuo da pagare per ogni anno di studio universitario con il riscatto agevolato è di circa 5.260 euro. Dunque, il costo del riscatto laurea varia dai 15mila (per lauree brevi) a 25mila (corso di laurea quinquennale).

QUALI SONO GLI EFFETTI?
Il riscatto agevolato vale sia ai fini del diritto alla pensione (può consentire di raggiungere i 38 anni richiesti da "Quota 100", i 42 anni e dieci mesi della pensione anticipata per gli uomini, 41 anni e dieci mesi per le donne), ma anche per aumentare l’assegno pensionistico. Visto il valore contenuto dell’onere pagato dal lavoratore, la pensione aumenterà di poco il proprio valore; si può approssimare che ogni anno di studi riscattato incrementi la futura pensione di circa 20 euro lordi mensili.

LA CONVENIENZA
A chi conviene il riscatto agevolato: a soggetti che devono comunque accedere a una pensione che ricalcola l’assegno con metodo contributivo. Particolarmente conveniente risulta dunque il riscatto agevolato per le lavoratrici che realizzano grazie al riscatto agevolato l’anzianità contributiva richiesta di 35 anni e accedono alla pensione a 58 anni con una finestra di 12 mesi.

A CHI NON CONVIENE
Ai lavoratori che, per effetto del metodo di calcolo contributivo, perdono il metodo di calcolo misto e vedono abbassare la propria pensione anche del 40-50%, con un danno permanente irrecuperabile.

IL RISCATTO AL MOMENTO GIUSTO
Si ricorda anche che il riscatto agevolato non è una forma di riscatto temporanea (a differenza dalla pace contributiva, introdotta dallo stesso decreto del 2019 e sperimentale fino al 2021), ma può essere attivato a qualsiasi età e anche a poca distanza dall’ingresso a pensione. Allo stesso modo, anche l’opzione per il metodo contributivo può essere esercitata in qualsiasi momento, anche alla fine della carriera. Per chi non è ancora troppo vicino alla pensione la convenienza dell’operazione della conversione al metodo contributivo e del riscatto agevolato andrà verificata secondo i requisiti vigenti per accedere a pensione azionandola a breve scadenza dal pensionamento.












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