sabato 27 dicembre 2008
L'Agenzia delle Entrate: nel 2008 le riscossioni da accertamento hanno raggiunto i 2,3 miliardi (+46%). E scoppia la polemica politica: il Pd e la Cgil, merito del governo Prodi.
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Anno d’oro, il 2008, per la lot­ta all’evasione fiscale. Con in­cassi da primato nei primi 11 mesi dell’anno. L’Agenzia delle En­trate ha informato ieri che fra il 1° gen­naio e il 30 novembre le somme ri­scosse a seguito di accertamenti tri­butari hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, facendo segnare un + 46% ri­spetto allo stesso periodo del 2007. Di questi, 1,5 miliardi (+54%) provengo­no da 'strumenti deflativi' (sono quel­li in cui il contribuente decide di pa­gare più o meno subito, come l’ac­certamento con adesione, il ravvedi­mento operoso, la conciliazione) e ol­tre 800 milioni (+33%) derivano da i­scrizioni a ruolo, ovvero da cartelle e­sattoriali. Un anno fa, negli stessi me­si, gli incassi da accertamento si era­no fermati a quota 1,6 miliardi (980 milioni da adesione e conciliazione e 600 da ruoli). Un successo del governo Berlusconi? Il balzo in avanti, negli introiti effetti­vamente incassati dallo Stato, è inne­gabile. Ma sul punto (e sui meriti) rie­splode subito la polemica politica. Il Pd si precipita a evidenziare lo sfasa­mento dei tempi: i controlli - si sa ­comportano tempi lunghi, pertanto queste cifre solo in minima parte pos­sono essere messe in conto alla coa­lizione vincitrice alle elezioni di apri­le scorso. Pierluigi Bersani, ministro dell’Economia nel governo-ombra, lo spiega a chiare note: «Questi risultati sono coerenti con il piano messo a punto lo scorso anno dal passato go­verno ». La Cgil dà man forte: «Chiun­que sa che questi numeri sono riferi­ti all’attività di accertamento che l’A­genzia effettua nell’anno preceden­te ». Poco contano, insomma, le parole del direttore delle Entrate, Attilio Befera, per il quale così si «dimostra come nel secondo semestre dell’anno si è ulte- riormente rafforzata la lotta all’eva­sione ». Una convinzione ribadita an­che dal deputato Pdl Giuliano Cazzo­la. Replica direttamente a Bersani Ma­rio Ferrara: per il senatore, pur am­mettendo che «sarebbe ipocrita» dire che sono per intero frutto della nuo­va gestione Tremonti, questi numeri tuttavia «smentiscono il Pd». Ma Ber­sani insiste: «L’accertamento non ba­sta, è la fedeltà fiscale che sta calan­do ». Stando ai dati 2008, è migliorato co­munque il rapporto tra Fisco e con­tribuenti, che più spesso hanno deci­so di definire la loro posizione evitan­do il lungo contenzioso. Il segno è po­sitivo anche per gli incassi da ruoli portati a segno dagli agenti della ri­scossione che fanno capo a Equitalia: sono aumentati di oltre 1/3 sul 2007. Nel dettaglio, da luglio al 30 novem­bre le somme riscosse hanno supera­to in totale 1,2 miliardi (+44%), di cui quasi 800 milioni da adesione e con­ciliazione (+58%) e 411 milioni da ruo­li (+23%). Nel 2007, nello stesso arco di tempo, le riscossioni totali si fer­mavano a quasi 840 milioni, rispetti­vamente 505 e 334 milioni nel detta­glio delle due voci. Un andamento mi­gliore della già positiva tendenza del primo semestre, quando le riscossio­ni erano state 1,1 miliardi, ben 345 mi­lioni in più rispetto ai 755 milioni re­gistrati nel 2007. Più precisamente, delle somme riscosse da verifiche nei primi 6 mesi, più di 712 milioni pro­vengono da 'istituti deflativi', a fron­te dei 478 segnati nello stesso perio­do 2007 (+49%), e oltre 402 milioni da ruoli, con un aumento di circa il 45% rispetto ai quasi 300 milioni del 2007. Per il futuro, comunque, l’Agenzia punta molto sulla riorganizzazione che scatterà da «inizio 2009» e che ve­drà la soppressione degli uffici locali, sostituiti dagli uffici provinciali, «con conseguente razionalizzazione delle forze dell’accertamento».
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