Anno d’oro, il 2008, per la lotta all’evasione fiscale. Con incassi da primato nei primi 11 mesi dell’anno. L’Agenzia delle Entrate ha informato ieri che fra il 1° gennaio e il 30 novembre le somme riscosse a seguito di accertamenti tributari hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, facendo segnare un + 46% rispetto allo stesso periodo del 2007. Di questi, 1,5 miliardi (+54%) provengono da 'strumenti deflativi' (sono quelli in cui il contribuente decide di pagare più o meno subito, come l’accertamento con adesione, il ravvedimento operoso, la conciliazione) e oltre 800 milioni (+33%) derivano da iscrizioni a ruolo, ovvero da cartelle esattoriali. Un anno fa, negli stessi mesi, gli incassi da accertamento si erano fermati a quota 1,6 miliardi (980 milioni da adesione e conciliazione e 600 da ruoli). Un successo del governo Berlusconi? Il balzo in avanti, negli introiti effettivamente incassati dallo Stato, è innegabile. Ma sul punto (e sui meriti) riesplode subito la polemica politica. Il Pd si precipita a evidenziare lo sfasamento dei tempi: i controlli - si sa comportano tempi lunghi, pertanto queste cifre solo in minima parte possono essere messe in conto alla coalizione vincitrice alle elezioni di aprile scorso. Pierluigi Bersani, ministro dell’Economia nel governo-ombra, lo spiega a chiare note: «Questi risultati sono coerenti con il piano messo a punto lo scorso anno dal passato governo ». La Cgil dà man forte: «Chiunque sa che questi numeri sono riferiti all’attività di accertamento che l’Agenzia effettua nell’anno precedente ». Poco contano, insomma, le parole del direttore delle Entrate, Attilio Befera, per il quale così si «dimostra come nel secondo semestre dell’anno si è ulte- riormente rafforzata la lotta all’evasione ». Una convinzione ribadita anche dal deputato Pdl Giuliano Cazzola. Replica direttamente a Bersani Mario Ferrara: per il senatore, pur ammettendo che «sarebbe ipocrita» dire che sono per intero frutto della nuova gestione Tremonti, questi numeri tuttavia «smentiscono il Pd». Ma Bersani insiste: «L’accertamento non basta, è la fedeltà fiscale che sta calando ». Stando ai dati 2008, è migliorato comunque il rapporto tra Fisco e contribuenti, che più spesso hanno deciso di definire la loro posizione evitando il lungo contenzioso. Il segno è positivo anche per gli incassi da ruoli portati a segno dagli agenti della riscossione che fanno capo a Equitalia: sono aumentati di oltre 1/3 sul 2007. Nel dettaglio, da luglio al 30 novembre le somme riscosse hanno superato in totale 1,2 miliardi (+44%), di cui quasi 800 milioni da adesione e conciliazione (+58%) e 411 milioni da ruoli (+23%). Nel 2007, nello stesso arco di tempo, le riscossioni totali si fermavano a quasi 840 milioni, rispettivamente 505 e 334 milioni nel dettaglio delle due voci. Un andamento migliore della già positiva tendenza del primo semestre, quando le riscossioni erano state 1,1 miliardi, ben 345 milioni in più rispetto ai 755 milioni registrati nel 2007. Più precisamente, delle somme riscosse da verifiche nei primi 6 mesi, più di 712 milioni provengono da 'istituti deflativi', a fronte dei 478 segnati nello stesso periodo 2007 (+49%), e oltre 402 milioni da ruoli, con un aumento di circa il 45% rispetto ai quasi 300 milioni del 2007. Per il futuro, comunque, l’Agenzia punta molto sulla riorganizzazione che scatterà da «inizio 2009» e che vedrà la soppressione degli uffici locali, sostituiti dagli uffici provinciali, «con conseguente razionalizzazione delle forze dell’accertamento».