È l'azienda alimentare dolciaria leader in Europa e nel mondo, l'industria di cui è stato grande protagonista Michele Ferrero. Ed è l'azienda in cui gli italiani, più di tutte le altre, vorrebbero andare a lavorare.
Ferrero ha infatti vinto la quinta edizione del Randstad Award.Lo studio, commissionato da Randstad Holding all'Istituto belga ICMA, ha misurato il livello di attrattività percepita delle aziende da parte dei possibili dipendenti che dichiarano di conoscerle, ovvero quanto e per quali fattori i brand sono capaci di attirare chi cerca lavoro o vuole cambiarlo. In Italia sono stati intervistati tra ottobre e dicembre dello scorso anno 8.900 potenziali dipendenti tra studenti, lavoratori occupati e disoccupati di età compresa tra 18 e 65 anni. A questi è stato chiesto quanto ritenessero interessanti come possibili datori di lavoro 150 aziende con oltre 1000 dipendenti, attive in 14 settori diversi.“Da qualche tempo Randstad si sta occupando di orientare i giovani nelle loro scelte professionali e di soddisfare eventuali fabbisogni formativi in un'ottica di rafforzamento e valorizzazione delle proprie esperienze nel mercato del lavoro - ha spiegato
Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad -. Considerando che il trend demografico rileva una diminuzione delle nascite, è dovere anche delle aziende e degli esperti nel settore delle Risorse Umane formare, orientare e motivare le nuove generazioni. Occorre lavorare sull’attrattività che le aziende e i brand esercitano nei confronti dei loro potenziali dipendenti. Un’immagine forte e competitiva attrae i candidati giusti e fidelizza il personale esistente. Il Randstad Award ha come obiettivo rendere le imprese consapevoli di come vengono percepite dai lavoratori”.Dai risultati dell'indagine, Ferrero risulta l'azienda italiana più attrattiva come datore di lavoro da parte dei potenziali dipendenti, con il 79,36% delle preferenze (tra tutti coloro che conoscono il brand) che valgono il primo posto al Randstad Award 2015. “Prodotti unici, attenzione costante alla qualità, stabilità finanziaria, responsabilità sociale, ambiente di lavoro stimolante sono i fattori di eccellenza di Ferrero - dichiara l'azienda -. Il nostro è un linguaggio universale scaturito dai nostri valori e dalle persone Ferrero, riassunti in una filosofia condivisa che ha portato a questo importante riconoscimento, ricevuto con orgoglio e accompagnato da un sempre maggiore senso di responsabilità. '
La fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica. Una concezione del lavoro che mette al centro gli aspetti sociali prima, e il profitto dopo’, come ricordato dal nostro CEO
Giovanni Ferrero, in occasione della recente scomparsa del padre Michele. E così, dopo quasi 70 anni di costante sviluppo, rimaniamo fedeli a questo concetto, perfetta sintesi dell’opera di Michele Ferrero, inserito nel contesto globale mantenendo salda la serietà e la sobrietà del lavoro. Un credo che ha portato la Ferrero ad essere una multinazionale italiana di successo a livello globale, i cui prodotti sono presenti e commercializzati in oltre 160 dei paesi al mondo”.In occasione della cerimonia di premiazione sono stati assegnati anche i Randstad Globe, i riconoscimenti speciali alle aziende che nel 2014 si sono distinte per attrattività nei singoli fattori indagati nella ricerca. Ferrero ha ottenuto altri 4 premi classificandosi al primo posto per “atmosfera di lavoro piacevole”, “sicurezza del posto di lavoro”, “work-life balance”, “solidità finanziaria”.
Deutsche Bank ha vinto due Randstad Globe come azienda più attrattiva per livello di “stipendio & benefit competitivi” e per “opportunità di carriera”.
Thales Alenia Space ha ritirato due riconoscimenti per il primo posto nel “contenuto di lavoro interessante” e nel “buon livello formativo”.
Coca Cola è stata premiata per “forte gruppo manageriale”. E
IKEA è risultata l'azienda preferita per quanto riguarda le politiche di CSR in ambito ambientale e verso la società.Il settore più ambito è il fashion&luxury, indicato dal 64% dei potenziali lavoratori, seguito dai media (60%) e dall'elettronica (59%), anche se con ampie differenze tra genere e età. L'elettronica è il settore preferito dalla componente maschile e dai più giovani (18 - 25 anni), mentre il fashion&luxury da quella femminile e dalle altre fasce di età.Quanto alla scelta del datore di lavoro, il fattore più importante per i potenziali dipendenti è rappresentato dalla retribuzione & benefits, indicato dal 56% degli intervistati, che quest'anno supera la sicurezza del posto di lavoro (55%) nelle priorità degli italiani. Subito dopo vengono la richiesta di un'atmosfera di lavoro piacevole (48%), la solidità finanziaria e il work-life balance (41%), le opportunità di carriera (37%). Le donne porgono più attenzione alla sicurezza del lavoro, all'atmosfera piacevole e all'equilibrio vita privata-lavoro rispetto agli uomini, che danno maggiore importanza alle prospettive di carriera. Ma sono evidenti anche le differenze per età: i potenziali dipendenti più giovani si concentrano su carriera, lavoro e atmosfera piacevole, mentre quelli di età più avanzata su sicurezza del lavoro e stabilità finanziaria. Inoltre, chi ha un livello di istruzione superiore non sottovaluta carriera e equilibrio vita-lavoro.Una conferma dell'importanza delle condizioni economiche nelle scelte degli italiani viene dalle principali motivazioni per cui i dipendenti decidono di lasciare il proprio datore di lavoro, che ai primi posti vedono l'assenza di prospettive di carriera (nel 33% dei casi, specialmente tra gli uomini) e lo stipendio troppo basso (32%, soprattutto per le donne). L'assenza di riconoscimenti e di equilibrio vita-lavoro sono le motivazioni più frequenti per lasciare il posto attuale per i giovani, mentre l'assenza di stabilità e di formazione sono cruciali per chi ha più di 45 anni.Se lo stipendio rappresenta la motivazione principale nella scelta o nel cambiamento di un datore di lavoro, l'equilibro tra vita privata-lavoro è invece la prima ragione per restare con il datore di lavoro attuale, espressa dal 44% degli italiani, seguita dall'apprezzamento del lavoro attuale (36%) e dalle buone condizioni economiche (26%). Ma sono in particolare le donne e i dipendenti di oltre 45 anni a dare importanza all'equilibrio vita privata-lavoro nella scelta di rimanere in azienda, mentre emerge l'importanza delle opportunità di flessibile nella decisione dei dipendenti con un titolo di studio inferiore. La formula del successo lavorativo? Per la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani (il 70%) consiste nello svolgere un lavoro in linea con le proprie attitudini. Solo per un quinto è lo stipendio elevato e per un decimo l'alta riconoscibilità sociale della professione. Il livello retributivo è considerato più spesso come indicatore di una carriera di successo tra gli uomini e tra i lavoratori giovani. Mentre i manager sono la categoria che più di tutte le altre pone più attenzione al riconoscimento sociale del proprio lavoro.