martedì 7 gennaio 2014
Via libera senza sorprese del Senato Usa alla nomina del primo presidente donna in cento anni di storia della Banca Centrale americana.
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Via libera senza sorprese del Senato Usa alla nomina di Janet Yellen, il primo presidente donna in cento anni di storia della Banca Centrale americana. Con 56 voti contro 26 (numerose le assenze a causa del maltempo), Yellen è stata confermata alla successione di Ben Bernanke il cui secondo mandato scade alla fine del mese. Una conferma bipartisan, sostenuta dal voto di 11 senatori repubblicani, che Barak Obama ha salutato con entusiasmo.Con lei "il popolo americano avrà un difensore agguerrito, che capisce come l'obiettivo ultimo delle politiche economiche e finanziarie sia quello di migliorare lo standard di vita dei lavoratori e delle loro famiglie". Il presidente degli Stati Uniti non ha dubbi: Yellen, 67 anni, professoressa e stimata economista, è stata per oltre dieci anni "una delle voci più ascoltate della Fed" dove ha in passato ricoperto vari incarichi. Resterà impegnata, assicura Obama, nella duplice missione di mantenere l'inflazione sotto controllo rispondendo alle sfide economiche più pressanti per il Paese: ridurre la disoccupazione e creare posti di lavoro. "Starà dalla parte dei lavoratori - continua - proteggerà i consumatori, rafforzerà la stabilità del nostro sistema finanziario e contribuirà a mantenere la crescita negli anni a venire".In veste di numero uno della Fed, Yellen avrà il difficile compito di gestire il cosiddetto tapering, ovvero la graduale riduzione dei massicci stimoli all'economia americana che furono adottati dal 2007 per mitigare gli effetti della crisi globale.Al suo fianco, se confermato in veste di vice, non a caso dovrebbe sedere un guru incontestato dell'economia come Stanley Fisher, anche lui di fede keynesiana, ex presidente della Banca Centrale israeliana, ex numero due dell'Fmi e professore al Mit, fucina di studenti e futuri banchieri centrali come Ben Bernanke e Mario Draghi.I mercati e le istituzioni finanziarie internazionali terranno gli occhi puntati sul neopresidente cui si chiede anzitutto di continuare quella politica di trasparenza, inaugurata da Bernanke, nel comunicare adeguatamente le decisioni cruciali della Fed: come procedere con il phasing-out dalle politiche monetarie non convenzionali e, soprattutto, quando aumentare i tassi d'interesse che sono ai minimi da anni.Congedandosi dopo aver guidato la Fed nella fase più turbolenta dell'economia americana dai tempi della Grande Recessione, Ben Bernanke ha ammesso che la sua missione resta incompiuta perché "la ripresa chiaramente non è completa". Consolidare la ripresa dell'economia americana sarà evidentemente la sfida numero uno di Janet Yellen, ufficialmente al banco di prova il 18 e 19 marzo per la sua prima riunione in veste di presidente della Fed.
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