Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, legge la relazione nel corso dell'assemblea pubblica
Le imprese italiane del farmaco superano la Germania nella produzione e avanzano sul fronte occupazionale. Il nostro Paese è ora il primo produttore farmaceutico dell'Unione Europea. Dopo anni di inseguimento, Roma batte Berlino con una produzione di 31,2 miliardi di euro contro i 30 dei tedeschi. Un successo dovuto al boom delle esportazioni che oggi sfiorano i 25 miliardi di euro. Se ne è parlato oggi a Roma in occasione dell'Assemblea pubblica di Farmindustria, l'associazione delle industrie farmaceutiche che compie quest'anno 40 anni, esattamente come il Servizio sanitario nazionale.
Gli addetti nel 2017 hanno raggiunto quota 65.400 (93% a tempo indeterminato), 1.000 in più rispetto al 2016. E nell'ultimo triennio le assunzioni sono state 6.000 ogni anno. E fiore all'occhiello del settore è l'occupazione giovanile: secondo i dati Inps, infatti, dal 2014 al 2016 gli addetti under 35 nell'industria farmaceutica sono aumentati del 10%, rispetto al +3% del totale dell'economia.
L'associazione delle imprese del farmaco coordina anche un progetto pilota, avviato dal ministero dell'Istruzione, di Alternanza Scuola-Lavoro "in filiera". Un progetto che vuole dare la possibilità agli studenti degli ultimi anni di scuola superiore di entrare in contatto con il mondo delle imprese. E tante sono anche le donne occupate, pari al 42% del totale, molto di più rispetto alla media del totale industria (25%). Spesso con ruoli importanti nell'organizzazione aziendale. Sono donne infatti circa il 40% di dirigenti e quadri. Con il 52% di ricercatrici, si può poi affermare che la ricerca è "rosa".