venerdì 28 febbraio 2020
L’intesa inizialmente prevista per oggi slitta di nuovo, alla prossima settimana. Il sindaco di Taranto firma l'ordinanza: via le emissioni in 30 giorni o sarà stop
Ex Ilva, accordo in vista
COMMENTA E CONDIVIDI

Accordo a un passo tra ArcelorMittal e i commissari dell’ex Ilva, anche se la firma inizialmente prevista per oggi è slittata di qualche giorno. L’intesa comunque sembra in dirittura d’arrivo e prevede la modifica del contratto di affitto e acquisizione per rinnovare il polo siderurgico con base a Taranto e la cancellazione della causa civile avviata a Milano. Col rinvio, la sottoscrizione slitterebbe agli inizi della prossima settimana. La ragione sarebbe tecnica, nel senso che va completata la procedura con l’acquisizione delle firme dei ministri interessati, anche se alcune fonti non escluderebbero divergenze tra ministri.

Intanto, però, il sindaco di Taranto lancia il suo ultimatum. Rinaldo Melucci ha firmato un’ordinanza con la quale intima al gruppo franco-indiano e ad Ilva in As di individuare gli impianti interessati dai fenomeni emissivi che si continuano a registrare «eliminando gli eventuali elementi di criticità e le relative anomalie entro 30 giorni». Qualora «siano state individuate le sezioni di impianto oggetto di anomalie» e «non siano state risolte le criticità riscontrate», ordina «di avviare e portare a completamento le procedure di sospensione/ fermata delle attività».

Nel caso non si risolvano le criticità nei tempi indicati, Melucci ordina ad ArcelorMittal ed Ilva in As, ciascuna per sua competenza e responsabi-lità, «di avviare e portare a completamento, nei tempi tecnici strettamente necessari a garantirne la sicurezza, e comunque non oltre 60 giorni dal presente provvedimento, le procedure di fermata dei seguenti impianti: altiforni, cokerie, agglomerazione, acciaierie». L’ordinanza è trasmessa anche a ministero dell’Ambiente, prefetto e questore di Taranto, Ispra, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Statte, Arpa Puglia, Asl Taranto e Ares Puglia. Gli atti sono trasmessi inoltre, «per opportuna conoscenza, al Procuratore della Repubblica di Taranto».

Tornando all’accordo in vista, dopo la firma delle intese partiranno quelle che sono state definite le «iniziative formali», tra cui il deposito al giudice civile Claudio Marangoni delle «iniziative di rinuncia » delle due parti, ossia da un lato Mittal ritirerà l’atto di citazione con cui aveva annunciato il recesso dal contratto lo scorso novembre, e dall’altro i commissari dell’ex Ilva ritireranno il ricorso cautelare d’urgenza col quale avevano contrastato l’addio del gruppo franco indiano.

L’addendum al contratto è stato messo nero su bianco con tanto di impegni presi dal governo, da Ilva in amministrazione straordinaria e da ArcelorMittal. Quest’ultima, in particolare, si è impegnata per l’aumento del capitale, che verrà poi sottoscritto da Palazzo Chigi alla fine di novembre e ha anche assicurato di procedere a breve al rinnovo totale dell’Altoforno5 e alla realizzazione del forno elettrico in linea con il piano industriale 'green'. Il nodo occupazione verrà affrontato più avanti, anche se nel periodo di transizione verrà previsto un ricorso alla cassa integrazione.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: