mercoledì 15 maggio 2013
​Sono le stime di una ricerca dell'Associazione dei costruttori edili presentata a Roma.
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​Superare l'emergenza lavoro. Ogni miliardo investito in edilizia genera 17mila posti e attiva un giro d'affari di circa 3,5 miliardi di euro. In Italia ci sono 30 miliardi di risorse disponibili bloccate dalla burocrazia che se fossero spese genererebbero oltre 510mila nuovi posti di lavoro e avrebbero una ricaduta complessiva nel sistema economico per circa 100 miliardi di euro. Sono le stime di una ricerca dell'Ance (l'associazione dei costruttori edili) presentata a Roma.Queste risorse ferme, precisa l'Ance, sono 30 miliardi stanziati dal Cipe negli ultimi quattro anni e destinati a opere pubbliche utili al Paese. In particolare si tratta della messa in sicurezza delle scuole (due miliardi), rischio idrogeologico e manutenzione del territorio (due miliardi), infrastrutture di trasporto (16 miliardi), depurazione delle acque (due miliardi), interventi sull'università (un miliardo), altri interventi strutturali (edilizia sanitaria, riqualificazione urbana eccetera per sette miliardi).L'Ance ha anche ricordato che dall'inizio della crisi il settore delle costruzioni ha perso 360mila occupati, come 72 Ilva, 277 Termini Imerese, 450 Alcoa. Se si considera l'indotto la cifra sale a 550mila unità. La conseguenza è che oggi il comparto si trova di fronte a un autentico processo di deindustrializzazione con un boom di fallimenti delle imprese edili che hanno raggiunto quota 10.400.
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