"L'Italia può battere la crisi affrontando i suoi mali antichi, non solo il debito pubblico, ma anche le diseguaglianze sociali, l'economia in nero, quella criminale, il ritardo del Sud, una burocrazia inefficace e non di rado persecutoria, e mobilitando le sue migliori energie e i suoi talenti". Lo ha detto
Ermete Realacci, presidente di Symbola, chiudendo al tavola rotonda del seminario estivo della fondazione. "Il Paese che può affrontare il futuro è l'Italia che crea ricchezza da cultura e creatività - ha aggiunto - è la patria di quel sistema produttivo culturale dinamico e diffuso che produce 80 miliardi di valore aggiunto, dà lavoro a 1,5 milioni di persone e fa da volano al resto dell'economia stimolando la creazione di altri 134 miliardi di ricchezza. Che scommette sulla
green economy. Già oggi esiste un'Italia
green che è fatta dal 22% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza, tanto che il 38% delle assunzioni complessive programmate nel 2013 si deve aqueste realtà. Grazie a questa
green Italy sono stati prodotti nel 2012 oltre 100 miliardi di valore aggiunto e vengono impiegati tre milioni di
green jobs". Quindi - ha ribadito "l'Italia che può battere la crisi è il Paese che rende forti le imprese grazie alloro radicamento nelle comunità e nei territori. Le imprese nazionali che sostengono i territori e le loro comunità, attente ai diritti e alla coesione sociale, hanno registrato nel 2013 aumenti del fatturato nel 39% dei casi, contro il 31% delle altre imprese. Insomma un'Italia che sfida il futuro senza perdere le sue radici, un'Italia che fa l'Italia".