giovedì 14 agosto 2014
Il volume di affari al 2020 «potrebbe raggiungere un valore di 350 miliardi di euro, con un'incidenza di due punti all'anno di Pil e ricadute occupazionali sul sistema industriale fino a 200mila nuovi occupati».
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L'Italia deve rivedere i propri modelli di crescita e promuovere l'economia verde, perché può contrastare la crisi e dare slancio alla ripresa. Partono da questo assunto alcune "priorità e urgenze" che le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera suggeriscono al Governo indicando di metterle anche al centro dell'agenda europea durante il semestre di presidenza italiana. "La programmazione 2014-2020 - affermano - è una straordinaria opportunità per fare passi avanti nella giusta direzione". L'ambiente "da vincolo deve diventare opportunità economica", è il ragionamento che sorregge la 'proposta di documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla green economy' (avviata dalle due Commissioni il 30 ottobre scorso) che sarà sottoposto a votazione alla ripresa dei lavori, a settembre.Insomma, dice il documento di una sessantina di pagine, l'ambiente deve rientrare nelle scelte di fondo dell'azione del Governo. Fra le "priorità e urgenze", si indicano - tra l'altro - una riforma fiscale ecologica; programmi per un migliore utilizzo delle risorse europee; investimenti - che si ripagano con la riduzione dei costi economici oltre che ambientali - per infrastrutture verdi, la difesa del suolo e le acque; innovare le procedure per i bandi pubblici e le gare d'appalto mettendo al centro la qualità; un programma nazionale per l'efficienza e il risparmio energetico che "deve diventare una priorità strategica". Il volume di affari al 2020 "potrebbe raggiungere un valore di 350 miliardi di euro, con un'incidenza di due punti all'anno di Pil e ricadute occupazionali sul sistema industriale fino a 200mila nuovi occupati".Le Commissioni affermano quindi che occorre rilanciare gli investimenti per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili; rendere stabili le incentivazioni su ristrutturazioni edilizie, risparmio ed efficienza energetica nelle abitazioni e negli immobili; investire nella mobilità sostenibile urbana; attivare un piano nazionale per l'occupazione giovanile per una economia verde, sviluppare ilriciclo dei rifiuti, limitare il consumo di suolo.Durante i sei mesi di presidenza italiana è opportuno porre al centro dell'agenda europea alcune priorità in grado di sviluppare e accelerare politiche di promozione della green economy: misure europee di fiscalità ecologica sia per migliorare l'efficacia delle politiche ambientali, sia per alleggerire la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese; nuove misure per affrontare la crisi climatica, che si sta aggravando con conseguenze rilevanti non solo ambientali, ma sociali ed economiche; nell'ambito della nuova Pac promuovere modelli di agricoltura sostenibile, sostenere l'iniziativa europea per il riutilizzo delle acque reflue per un uso agricolo e industriale per i quali a oggi non esistono standard comuni relativi al loro impatto ambientale e sanitario. Infine, si dovrà affrontare le questioni aperte dell'uso efficiente delle risorse e il riciclo dei rifiuti.
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