"Per far fronte a questa domanda crescente di protezione sociale, il welfare familiare deve essere aiutato a organizzare e razionalizzare i servizi alla persona tramite una defiscalizzazione del lavoro domestico". Lo dice
Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina (Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico) in audizione in commissione lavoro della Camera, ricordando che dai dati dell'istituto per la ricerca sociale, a marzo 2015, in Italia ci sono oltre 800 mila badanti impegnate nella cura di un milione di anziani.Nello specifico - spiega un comunicato dell'associazione - Domina propone di valutare la possibilità di estendere anche al lavoro domestico gli sgravi contributivi per le assunzioni previsti dalla legge di Stabilità 2016, riducendo però il periodo di beneficio fiscale da tre anni a tre mesi. Inoltre punta ad aumentare dal 19% al 30% il tetto massimo per la detrazione delle spese sostenute dalla famiglia per la non autosufficienza su un ammontare totale non superiore a 3mila euro, invece degli attuali 2.100 euro.Nella discussione -è inoltre emerso che le rivendicazioni sollecitate dall'associazione erano già recepite nel progetto di legge n.3363 - Disposizioni in materia di deducibilità e detraibilità degli oneri e delle spese sostenute per gli addetti all'assistenza personale e familiare, nonché in materia di lavoro accessoriò. I membri della commissione hanno manifestato interesse per l'attenzione avuta da Domina nei confronti della famiglia, impegnandosi a confrontarsi con l'Inps per risolvere le tematiche che sono di competenza dell'istituto stesso.