"Non ci fermiamo. Ogni anno lanciamo grandi campagne di reclutamento e l'Italia è uno dei Paesi più importanti per la nostra strategia. Quest'anno abbiamo scelto Palermo e Milano come bacino dove scegliere centinaia di giovani che entreranno nella nostra squadra":
Daniel Dreux, vice responsabile delle Risorse Umane di Disneyland Parigi, è in partenza per Palermo. Lo aspettano 220 ragazzi siciliani che puntano a un lavoro nel più grande parco di attrazioni europeo.Le cifre di Disneyland parlano di un'espansione continua dei due parchi - quello a tema cinematografico e quello più tradizionale di attrazioni - nel 2014, come ogni anno, 8mila persone sono state assunte, 1.000 delle quali con contratto a tempo indeterminato. Per il 2015, stessi numeri ma i contratti a tempo indeterminato saliranno a 1.300. Quasi 'al volo', sono già pronti per la firma dei candidati ben 1.700 contrattini stagionali per le feste di Natale. A Palermo, a Palazzo Palagonia, sono già 220 i giovani che hanno segnalato la propria partecipazione alle selezioni di lunedì e martedì, ma alla fine - esperienza insegna - sarannoparecchi di più: "Per noi è importante che il nostro effettivo di personale sia costantemente in crescita - spiega Dreux - il successo di
Ratatouille ci ha consentito di creare ulteriori posti di lavoro. Contrariamente a una certa percezione, sui nostri 15mila dipendenti, l'87-88% ha un contratto a tempo indeterminato. Andiamo a cercare i nostri giovani ogni anno in Francia, ovviamente il Paese dal quale arriva la maggior parte dei nostri dipendenti, ma anche in Italia (seconda nazionalità rappresentata), Inghilterra, Germania. Fra le città italianescegliamo quelle dove c'è una forte presenza di studenti. A Palermo faremo contratti ad almeno 200 nuovi collaboratori, se ce ne saranno di più abbiamo la capacità di accoglierli".Nel grande parco alle porte di Parigi, lavorano attualmente 774 italiani, 679 dei quali con contratto a tempo indeterminato. Molti ragazzi al primo impiego, ma non pochi che hanno invece scelto di restare per fare carriera. Due sono arrivati al livello di direttore, 12 a quello di manager. "Da noi - spiega Dreux - la priorità è l'integrazione dei collaboratori. Dedichiamo il 5% delle risorse salariali alla formazione dei dipendenti, che avviene in aula o sul campo e dura fra una e sei settimane. Ai candidati chiediamo un livello sufficiente di francese e un'altra lingua, ma soprattutto spirito di squadra, predisposizione al dialogo e all'accoglienza e personalità aperta agli altri".