«Lotta senza quartiere» alle false cooperative, quelle che tradiscono lo spirito della vera cooperazione, i cui «vantaggi», viceversa, «hanno motivo di esistere e vanno preservati». È il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio a sottolinearlo oggi a Roma durante l'assemblea dell'Alleanza delle cooperative italiane. Di Maio chiede di garantire «massimo rigore» e di «individuare quelle realtà che non sposano i valori del mondo cooperativo». La legalità è una «priorità massima» e «sarà rafforzato il controllo sulle false cooperative». Preannuncia quindi di contrastare i «furbi che stanno danneggiando questo settore». Ed indica che intende «promuovere una legge sulla false cooperative iniziando dalla calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare» lanciata dalla stessa Alleanza delle cooperative italiane. «Non ci nascondiamo che, nel settore del credito, in quello sociale e in altri - precisa Di Maio - i casi di falsa cooperazione sono pochi, ma altisonanti e clamorosi».
Il ministro riconosce anche l'importanza di questa realtà economica. «Oggi incontro una parte produttiva importante del Paese. Il mondo cooperativo è un universo che va supportato e lo dico da ministro e a nome del governo - dice Di Maio -. Il nostro Paese deve essere all'avanguardia sul piano ambientale». Il vicepremier cita all'inizio del suo intervento la laurea di Sandro Pertini sulla cooperazione: serve una «lotta per il lavoro e non una lotta di classe fine a se stessa, con l'impegno di tutti, insieme, imprese e lavoratori». «Non siete solo business ma anche valori radicati nelle vostre realtà e nelle comunità in cui lavorate», afferma rivolgendosi all'Alleanza Cooperative Italiane e raccogliendo applausi.
I numeri
Confcooperative, Legacoop e Agci hanno costituito l’Alleanza delle Cooperative Italiane che con 39.500 imprese associate rappresenta il 90% del movimento cooperativo italiano tra persone occupate (1.150.000), fatturato realizzato (150 miliardi di euro) e soci (oltre 12 milioni).
La cooperazione italiana incide sul Pil per l’8%.
Le cooperative italiane sono una realtà capace di grande inclusione socioeconomica dal momento che oltre il 58% delle persone occupate sono donne.
I cooperatori e le cooperative dell’Alleanza rappresentano, tra l’altro:
• con 278 Bcc il 15,8% degli sportelli bancari (158,4 miliardi euro di raccolta e 132,3 miliardi euro di impieghi), il 22,8% del credito agli artigiani, il 19,6% all’agricoltura, il 20% alle imprese del turismo e il 14% a quelle del “Terzo settore”.
• il 34% della distribuzione e del consumo al dettaglio;
• il 25% del valore della produzione agroalimentare made in Italy;
• oltre il 90% della cooperazione impegnata nel welfare dove 385mila persone occupate nelle nostre cooperative erogano servizi sociosanitari a sette milioni di italiani.
L’Alleanza delle Cooperative nasce per dare più forza alle imprese cooperative. È un organismo reale che non si limita a parlare con una sola voce, ma semplifica e innova la rappresentanza a partire dal modello di relazioni sindacali da cui nascono 15 contratti nazionali. Dal 1° luglio è operativo il fondo unico di previdenza complementare (Previdenza Cooperativa) che nasce dall’accordo storico tra cooperative e sindacati e porta alla nascita del quinto fondo per iscritti (112mila) e ottavo per patrimonio (1,9 miliardi di euro).