lunedì 28 ottobre 2013
​I settori in cui i giovani sembrano individuare le maggiori possibilità di successo sono quelli del commercio (dove opera il 20,5%), delle costruzioni (9,4%) e dei servizi di ristorazione (5,6%).
COMMENTA E CONDIVIDI
La foto sull'imprenditoria giovanile, presentata in occasione della 138ma assemblea di Unioncamere in corso a Genova, evidenzia inoltre che la culla di questa vitalità imprenditoriale è il Sud, dove ha sede il 38,5% delle circa 100mila nuove imprese giovanili nate tra gennaio e settembre, con quasi 40mila (38.608 per l'esattezza) attività aperte in nove mesi. I settori in cui i giovani sembrano individuare le maggiori possibilità di successo sono quelli del commercio (dove opera il 20,5% delle neo-imprese giovanili), delle costruzioni (9,4%) e dei servizi di ristorazione (5,6%). Nella grande maggioranza dei casi (il 76,8%) si tratta di imprese individuali, la forma più semplice, ma anche la più fragile, per operare sul mercato; il 15,6% ha scelto invece la forma della società di capitale, più idonea - viene sottolineato - a sostenere progetti di sviluppo anche ambiziosi."C'è una generazione di giovani che non si rassegna a lasciare l'Italia per costruirsi un futuro" - afferma il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - né si arrende al vento della protesta ma si rimbocca le maniche e guarda con coraggio al domani. Sono giovani che escono dal mondo della scuola, ma anche, spesso per colpa della crisi, dal mondo del lavoro e che hanno trovato la forza di puntare su un'idea e sulle proprie competenze. A questi italiani dobbiamo intanto dire grazie per l'esempio che danno. Ma soprattutto dobbiamo creare le condizioni per aiutarli a realizzare il loro progetto di vita". Sottolineando che i dati dicono che sono soprattutto micro e piccole imprese individuali, moltissime delle quali al Sud, Dardanello evidenzia come si tratti di "due condizioni difficili per affermarsi. Per sostenerli abbiamo il dovere di dare loro un Paese più moderno e quindi digitalizzato, più efficiente e perciò più credibile e capace di attrarre intelligenze e investimenti, più meritocratico e dunque più libero e rispettoso delle persone, capace di valorizzare le loro competenze nell'interesse di tutti".Da un punto vista territoriale, è Vibo Valentia (con una incidenza del 16,8% di imprese giovanili sul totale) laprovincia a maggior tasso imprenditoriale under-35; ultima è invece Trieste (con solo il 7,4%).
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: