Cresce dell'1,3% il costo del lavoro nell'Eurozona nel IV trimestre del 2015. Lo indicano i dati diffusi da Eurostat. Nel III trimestre il costo del lavoro era cresciuto dell'1,1%, mentre nel II trimestre era cresciuto dell'1,7%. I salari per ora lavorata, invece, sono cresciuti dell'1,5% l'anno nel IV trimestre 2015.Nel IV trimestre 2015, il costo orario del lavoro è aumentato dell'1,2% nell'industria, dello 0,5% nelle costruzioni, dell'1,3% nei servizi e dell'1,6% per l'economia non-business. Nell'Ue a 28, il costo del lavoro è aumentato dell'1,9% anno su anno nel IV trimestre 2015.
Nel IV trimestre 2015, il Paese con l'aumento più sensibile del
costo del lavoro è stato la Romania (+11,4%), seguito da Repubblica Ceca
(+8,6%), Lettonia (+7,7%), Bulgaria (+5,8%), Slovacchia (+5,3%) e
Austria (+5,2%). I cali più sensibili, oltre all'Italia, Cipro (anche
-0,8%), Olanda (-0,4%) e Lussemburgo (-0,1%). In Germania è aumentato di
2,1%, in Francia di 1,3%. Il tasso di posti di lavoro vacanti nella zona euro era 1,6% nel IV trimestre 2015, in aumento dall'1,5% del trimestre precedente e
dello stesso periodo del 2014. Il tasso nella
Ue-28 era 1,7%, e nel trimestre precedente 1,6%. Tra gli Stati i cui
dati sono disponibili, il tasso più elevato si è registrato in Germania e
Regno Unito (2,6%), Repubblica Ceca (2,4%) e Belgio (2,2%). I più bassi
in Polonia (0,5%), Spagna e Portogallo (0,6%). In Italia, i cui dati
non riguardano però l'intera economia, ma solo alcuni settori, il tasso
di posti vacanti nell'ultimo trimestre del 2015 era 0,5%, in calo dallo
0,4% del precedente trimestre.
Nel quarto trimestre 2015, il Paese con l'aumento più sensibile del
costo del lavoro è stato la Romania (+11,4%), seguito da Repubblica Ceca
(+8,6%), Lettonia (+7,7%), Bulgaria (+5,8%), Slovacchia (+5,3%) e
Austria (+5,2%). I cali più sensibili, oltre all'Italia, Cipro (anche
-0,8%), Olanda (-0,4%) e Lussemburgo (-0,1%). In Germania è aumentato di
2,1%, in Francia di 1,3%. Per quanto riguarda i settori, il costo del
lavoro è aumentato dell'1,2% nell'industria, di 0,5% nelle costruzioni,
di 1,3% nei servizi e dell'1,6% nell'economia non d'impresa.