venerdì 8 gennaio 2016
Le iscrizioni si chiudono il 19 gennaio, mentre le lezioni iniziano il 22 gennaio, ospitate a Firenze, presso la sede dell'Opera di Santa Maria del Fiore, in piazza San Giovanni 7.
COMMENTA E CONDIVIDI
Il diritto del lavoro è in rapida trasformazione, anche e soprattutto dopo l'entrata in vigore del Jobs act. Per offrire un quadro completo sulle novità che interessano il settore privato, e con differenti modalità il pubblico impiego, l'Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant'Anna e Ti Forma, con il patrocinio di Confservizi Cispel Toscana, organizzano il corso di alta formazione sul Diritto del lavoro in trasformazione.Le iscrizioni si chiudono il 19 gennaio, mentre le lezioni iniziano il 22 gennaio, ospitate a Firenze, presso la sede dell'Opera di Santa Maria del Fiore, in piazza San Giovanni, 7.Alla lezione che segna l'inizio del corso partecipa la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, a cui sarà affidata la lectio magistralis dedicata alle sfide che interessano il mercato del lavoro. "La sua presenza e il rinnovo dell'alto patrocinio del Senato della Repubblica testimoniano l'importanza e l'unicità in Italia di questa esperienza di alta formazione, uno dei pochi corsi di questo tipo", sottolinea una nota.  Il corso prevede 45 ore di attività didattiche e vuole sviluppare un percorso specialistico per offrire 'slancio qualitativo' nella gestione delle risorse umane, favorendo il confronto fra imprese, pubbliche amministrazioni, organizzazioni sindacali, professionisti sui temi cruciali come la flessibilità del lavoro, l'occupabilità, la competizione, le relazioni sindacali, la valorizzazione del capitale umano.Ulteriore obiettivo è rendere il corso un laboratorio di confronto fra operatori pubblici e privati - rispetto ai quali il corso stesso si pone in una posizione di mediazione - anche per elaborare risposte e strategie per rendere più agevole l'applicazione razionale delle normative sul diritto del lavoro.Le attività formative si concludono con il rilascio, che segue un esame finale, di un attestato da parte della Scuola Superiore Sant'Anna. Il taglio delle lezioni, tenute da magistrati, docentiuniversitari e avvocati, è volutamente pratico, con particolare attenzione alle ricadute applicative. Non si tratta di lezioni meramente teoriche, ma di una didattica formativa molto attenta allequestioni operative, come peraltro confermato dal successo e dalle ricadute positive delle due precedenti edizioni.  Possono presentare domanda di ammissione coloro che possiedono una laurea quadriennale (vecchio ordinamento), triennale, specialistica e magistrale (nuovo ordinamento), in Giurisprudenza, in Scienze dei servizi giuridici, in Scienze politiche e in Economia, oppure coloro che siano in possesso di un'esperienza professionale di almeno un anno nell'area delle risorse umane o delle relazioni sindacali, gli iscritti all'Ordine dei consulenti del lavoro, all'Ordine degli avvocati e all'Ordine dei dottori commercialisti."Le ragioni di questa terza edizione - spiega Paolo Carrozza, docente della Scuola Superiore Sant'Anna e responsabile scientifico di questo corso di alta formazione, insieme a Pasqualino Albi, docente all'Università di Pisa - muovono da una significativa esigenza formativa sui temi del diritto del lavoro, con riferimento a una pluralità di interlocutori: imprese private, pubblicheamministrazioni, organizzazioni sindacali, professionisti del settore. Dall'analisi condotta è emersa la necessità di offrire un adeguato supporto formativo sulle fondamentali innovazioni normative della materia giuslavoristica, che hanno trovato il loro punto di caduta con le recenti riforme del mercato del lavoro ricondotte al cosiddetto Jobs act.  Le implicazioni del nuovo modello normativo presuppongono un alto livello di preparazione degli operatori pubblici e privati che nella fase attuale avvertono notevoli difficoltà nell'implementazione delle regole vigenti. È importante che le iniziative di alta specializzazione formativa siano al tempo stesso promosse da istituti di grandequalità, come è la Scuola Superiore Sant'Anna, coinvolgendo il sistema delle imprese in una logica di integrazione, che è la sola strada per far uscire l'Italia dalla crisi e agganciare la ripresa nei settori strategici e di sicuro sviluppo come quello dei servizi pubblici locali per esempio, che ha grandi potenzialità economiche e occupazionali. Il settore dei servizi pubblici è senza dubbio centrale per il benessere delle comunità locali e deve quindi riferirsi a un quadro normativo chiaro ed efficace in termine di lavoro, rappresentando un pezzo importante dell'economia del Paese: il 2,3% del nostro Pil, con 37 miliardi di fatturato e circa 190mila addetti".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: