Quante volte, visitando una città, siamo riusciti a scoprire gli aspetti più curiosi e genuini grazie all’apporto di un amico che vive lì, o a una conoscenza fatta in loco? Per quanto ci possiamo documentare attraverso una guida o Internet, non c’è nulla come il racconto di una persona che abita in un posto e lo vive nella quotidianità, conoscendone tutti i risvolti e i segreti. E se vogliamo vivere davvero lo spirito di un luogo, la vita di una città, sarà proprio una persona del posto a raccontarci dove si trova la gente per l’aperitivo, qual è il ristorante dove vanno a mangiar bene spendendo poco, o negozi fuori dai percorsi turistici dove si trovano le cose più speciali o i prezzi più vantaggiosi. Certo, la cosa migliore è avere un amico in ogni città. Ma quando questo non è possibile entra in soccorso una nuova figura: la personal guide. Questa nuova professionalità è nata negli Stati Uniti su iniziativa di studenti che hanno pensato bene di mettere a frutto parte del proprio tempo libero accompagnando turisti o viaggiatori d’affari, mostrando loro i “propri” luoghi, raccontandone lo spirito dal punto di vista di un locale. Questa modalità di viaggio è stata scoperta anche da tour operator, che mettono a disposizione del viaggiatore persone del luogo, spesso e volentieri persone con un’altra attività, studenti, pensionati, tutti accomunati da un forte amore e da una vasta conoscenza della propria città.È una figura che può operare a tempo pieno o nel tempo libero e nei weekend; in totale autonomia o aggregandosi a un network o un’associazione, un tour operator. La figura del personal guide sta arrivando anche in Italia, e ancora una volta i nuovi trend partono da Milano, magari anche in vista del poderoso afflusso di visitatori previsto per l’Expo. Galdus, azienda che vanta una lunga esperienza nella formazione, sta organizzando il primo corso in Italia per personal guide, in collaborazione con Mauro Morellini, uno dei più innovativi editori di guide turistiche.Un ampio corpo docente, che comprende personalità di rilievo nei rispettivi ambiti, per offrire competenze che vanno dalla storia locale alla gastronomia, dal marketing turistico alla storia dell’arte, dallo shopping ai trend, senza dimenticare un excursus sulle differenze culturali, per meglio comprendere esigenze e tabù dei visitatori (a cominciare da quelle legate al cibo), fino a nozioni di autoimprenditorialità, quanto mai essenziali in un’epoca in cui il mondo del lavoro impone spirito d’iniziativa e originalità.Per contatto:
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