Villa Lubin, sede del Consiglio nazionale economia e lavoro a Roma - Archivio
I Ccnl-Contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti nel settore pubblico e privato, che sono depositati nell’Archivio nazionale dei contratti del Cnel alla data del 30 giugno 2022, sono complessivamente 1.010. Dei 940 del settore privato, 563 (pari al 59,9%) risultano scaduti. È quanto emerge dal nuovo numero del Notiziario sul mercato del lavoro e Archivio nazionale dei contratti del Cnel, in cui è pubblicata anche una tabella comparativa riguardante il numero di lavoratori dipendenti del settore privato coperti dai contratti vigenti che sono depositati, suddivisi per appartenenza o meno dei firmatari sindacali a confederazioni rappresentate. Da questa griglia risultano 12.862.846 addetti con accordi sottoscritti da categorie aderenti a sindacati rappresentati (Cgil, Cisl, Uil, Cida, Confedir, Confsal, Cisal, Ugl, Ciu). «Dai primi dati dell’analisi del monitoraggio sistematico sulla attuazione del Pnrr che in questa fase si è concentrato sulle risorse dedicate da avvisi e bandi alle tre priorità trasversali del Piano, parità di genere e generazionale e il contrasto al divario territoriale per lo sviluppo del Mezzogiorno, si evince che le percentuali esistenti e analizzate, fino a metà luglio 2022, sono ancora molto parziali. Questo è evidentemente un segnale negativo di inadeguata finalizzazione degli avvisi pubblici alle priorità del Piano. Si tratta di una attività non facile, condotta dai gruppi di lavoro sul Pnrr del Cnel, che sta procedendo con l’aiuto dei dati che ci sono forniti da OPen Impact - scrive il presidente Tiziano Treu -. I dati forniscono anzitutto l’analisi della percentuale degli avvisi e bandi pubblici che contengono l’indicazione esplicita della destinazione alle tre priorità indicate e alle conseguenze in termini di output e di outcome degli interventi conseguenti».
Le buone prassi tra rinnovi e integrativi aziendali
Nonostante la pandemia, l'inflazione e il conflitto russo-ucraino, sono stati chiusi diversi contratti e integrativi aziendali. Per esempio, Federchimica, Farmindustria e le organizzazioni sindacali di settore hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del Ccnl per gli addetti dei settori dell’industria chimica, chimica-farmaceutica, farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e Gpl, per il periodo 2022-2025. Ancora una volta in anticipo sulla scadenza del contratto, a dimostrazione di relazioni industriali collaborative, partecipative e moderne che contribuiscono a rendere il settore sempre più competitivo. Al centro del rinnovo un adeguamento economico e alcune disposizioni normative con l’obiettivo di garantire maggiore produttività, flessibilità e competenze. Il nuovo contratto avrà una vigenza triennale (1° luglio 2022 - 30 giugno 2025) e interesserà una platea di circa 210mila lavoratori in oltre 3mila aziende.
Anche le rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e quelle datoriali di Confindustria Energia hanno siglato l’accordo per il rinnovo del Ccnl del settore Energia e petrolio. Il testo, che interessa più di 40mila lavoratori, era scaduto il 31 dicembre 2021. «Di fronte a scenari di complessa e articolata trasformazione sociale e strutturale, dove l’Europa ci chiede di avanzare velocemente nella transizione ecologica ed energetica, questo contratto risponde in maniera efficiente alle esigenze di un settore, quello energetico, nevralgico per questo Paese. In un momento di generale incertezza dovuta alla crisi di governo, le parti hanno assunto la responsabilità di dare risposte ai lavoratori, in un settore strategico per la vita del Paese», hanno spiegato le parti in una dichiarazione congiunta.
Rinnovato anche il Ccnl degli Autoferrotranvieri-Internavigatori (Mobilità area tpl), scaduto il 31 dicembre 2017 e che interessa circa 120mila lavoratori e lavoratrici del trasporto pubblico locale. Il contratto ha vigenza dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. Per la parte economica previsto un aumento medio così suddiviso: 90 euro destinati all’aumento tabellare medio mensile, otto euro costituiranno la nuova indennità ferie che sarà erogata a ogni giornata fruita per un totale di 25/26 giornate annue e 12 euro mensili destinati all’assistenza sanitaria integrativa, a decorrere dal 1° gennaio 2023. Raggiunto l’accordo anche sull’una tantum di 500 euro per la vacanza contrattuale.
Sì al rinnovo e all’unificazione dei due contratti del settore dei Servizi ambientali per il triennio 2022/2024. E, ancora, sì all’impegno delle controparti a introdurre la “Stop Work Authority” come misura di sicurezza aggiuntiva per i lavoratori. Lo ha reso noto Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl. La Fit-Cisl, con le altre sigle sindacali, ha sottoscritto con Utilitalia, Confindustria Cisambiente, Assoambiente, insieme alle tre centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, l’intesa per il rinnovo di un contratto unificato delle lavoratrici e dei lavoratori dei Servizi ambientali. Si tratta di un contratto che mette quindi insieme le aziende pubbliche e quelle private, e che interessa complessivamente circa 100mila addetti.
Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno rinnovato il Ccnl dell’Occhialeria che scadrà il prossimo 31 dicembre e che interessa circa 18mila lavoratori in Italia. La richiesta complessiva economica avanzata dai sindacati è di 200 euro (3° liv.) nel triennio 2023-2025. Per quanto riguarda i diritti individuali si richiede la modifica delle normative sia sui congedi parentali che su altri istituti per migliorare i tempi di vita e di lavoro. Molto importanti sono anche le rivendicazioni per quanto riguarda i casi di violenza di genere riconosciuta e di violenza domestica in termini di tutela del salario, del lavoro e di sicurezza dell’individuo. Sulla formazione, si chiede di definire l’esigibilità dei permessi per diritto allo studio, rendendo gli stessi non solo diritti teorici, allargando la casistica delle materie per cui sono riconosciuti, e definendone la possibilità di trasformarli, se non utilizzati, in formazione certa da svolgere in azienda. Sarà necessario prevedere percorsi di formazione propedeutici ad iniziative atte a ridurre ed eliminare il gap salariale di genere. Sempre per il settore Occhialeria, accordo raggiunto tra i sindacati nazionali e territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, le Rsu di EssilorLuxottica e i vertici del Gruppo sul premio di risultato consuntivo 2021, che interessa oltre 10mila lavoratori nelle sedi italiane. A un premio di base pari a 2.608 euro lordi si andrà ad aggiungere una componente legata alla prestazione individuale, valutata su tre criteri: conteggio delle presenze, anzianità di servizio e presenza in flessibilità positiva.
Nel settore della Moda, le organizzazioni dei sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, insieme alle segreterie territoriali e alle Rsu di Valentino, hanno sottoscritto con i rappresentanti della società il contratto integrativo aziendale. L’accordo riguarda anche quattro consociate, per un totale di 2mila addetti che lavorano negli stabilimenti in diverse regioni italiane ed entrerà in vigore a gennaio 2023. Molto importanti le innovazioni sul fronte delle relazioni industriali: l’accordo prevede l’istituzione di un “Comitato di alta rappresentanza”, che avrà competenza sulle materie di rilievo nazionale che riguardano tutti i dipendenti della società e delle controllate, e del “Coordinamento sindacale nazionale”, competente per tutte le materie delegate alla contrattazione di secondo livello che abbiano rilevanza nazionale su tutti i dipendenti. Importante anche la possibilità, da parte della società, di accogliere richieste di part time anche oltre il limite fissato dal contratto nazionale. Siglato il rinnovo del contratto aziendale applicato agli oltre 900 dipendenti di Gucci Italia, addetti alla vendita e al supporto logistico, operai e impiegati nei 29 punti vendita presenti sul territorio italiano in Toscana, Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sardegna. Sul piano economico l’intesa contempla un rilevante meccanismo premiale, con una redistribuzione del reddito pari a circa 400 euro mensili per ciascun lavoratore, al quale si aggiunge un pacchetto welfare dell’ammontare di 1.600 euro suddivisi in tre anni (500 euro per il 2022, 500 per il 2023 e 600 per l’anno 2024). L’accordo introduce ulteriori permessi per la genitorialità, per visite mediche specialistiche e odontoiatriche, assistenza ai figli fino agli otto anni in caso di ricovero ospedaliero, inserimento dei figli all’asilo nido, assistenza nelle attività scolastiche effettuate a casa per i figli studenti del primo ciclo di istruzione affetti da disturbi psichici dell’apprendimento. Implementato anche l’istituto delle ferie solidali nei casi di malattia o infortunio grave e per l’assistenza di componenti del nucleo familiare affetti da patologie. Grande attenzione è stata riservata al contrasto alla violenza di genere, alla valorizzazione delle diversità e all’inclusione; in aggiunta al periodo massimo di astensione dal lavoro di tre mesi previsto per i lavoratori inseriti in percorsi di protezione per casi di violenza di genere, le parti sono state concordi nel garantire ulteriori 80 giorni di aspettativa non retribuita.
Rinnovato il contratto integrativo applicato ai circa 2.500 dipendenti del Gruppo Prenatal (Prenatal Spa e Prenatal Retail Group). I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, insieme alle organizzazioni sindacali territoriali e alle Rsa/Rsu, conclusa la fase di consultazione, hanno siglato con la direzione societaria l’accordo in vigore fino al 31 dicembre 2024. L’intesa interviene sulle relazioni sindacali, orario di lavoro, smart working, genitorialità e sul supporto alla famiglia, ferie e permessi solidali, contrasto alle molestie sessuali e alla violenza nei luoghi lavoro, trattamento malattia e infortunio, buono pasto e lavoro domenicale e, con separato accordo integrativo, sul premio di risultato e sui trattamenti economici.
Le persone al centro: è questa la stella polare che guida l’innovativo accordo aziendale di Kerakoll Spa per il periodo 2022-2024, presentato a oltre 600 dipendenti nelle sedi di Sassuolo (Modena) e Rubiera (Reggio Emilia). L’accordo raggruppa le iniziative previste a favore delle persone che lavorano in azienda, dando seguito al percorso di valorizzazione delle risorse già avviato nel 2021, con l’attuazione dei contenuti del nuovo contratto integrativo, siglato dalla società e dalle Rsu. Il nuovo accordo è frutto di un confronto positivo e costruttivo con le parti sociali, insieme alle quali l’azienda ha instaurato un dialogo volto a identificare proposte innovative in linea con i valori di Kerakoll, che vedono tutti i dipendenti protagonisti attivi nei piani di sviluppo futuri.
Synlab, azienda che opera nella diagnostica medica, continua a investire sulle persone, in particolare per premiare l’impegno profuso e il valore concreto messo a disposizione della comunità, conferendo un riconoscimento a tutti coloro che si sono distinti per professionalità, disponibilità e flessibilità, pur in condizioni particolarmente difficili. L’azienda ha infatti stanziato un totale di quattro milioni di euro da destinare a premi e bonus. In particolare è stato previsto, per gli oltre 1.800 dipendenti del Gruppo, un premio di risultato di 1.200 euro, con l’aggiunta di un bonus speciale di ulteriori 1.200 euro, fino a un totale di 2.400 euro lordi.
Bat Italia ha sottoscritto l'accordo integrativo 2022-2025 assieme ai sindacati Fai, Flai e Uila. Risultato della relazione costruita negli anni con le organizzazioni sindacali e di un proficuo confronto, l’accordo concretizza l’impegno di Bat per le sue persone e per l’evoluzione del welfare aziendale, con un impatto positivo e concreto nella vita quotidiana di tutti i dipendenti e delle loro famiglie. L’accordo presenta numerosi aspetti innovativi, con particolare focus sul sostegno alla genitorialità e alle famiglie. In dettaglio, sono previsti:
· Dieci giorni in più per il congedo di paternità, rispetto alla normativa vigente;
· L’estensione del congedo parentale fino al tredicesimo anno di età dei figli;
· La possibilità di smart working al 100% per i genitori con figli fino a un anno di età;
· Più giorni di permesso (fino a dieci) in caso di malattia dei figli dai 3 ai 12 anni) di cui tre retribuiti (quattro nei casi di maggiore gravità);
· Corsi di formazione e aggiornamento per i genitori al rientro dalla maternità/paternità;
· Più giornate per l’assistenza a genitori anziani;
· In tema di assistenza sanitaria integrativa, un contributo totale di 130 euro a parziale copertura dell’iscrizione dei componenti del nucleo familiare e/o delle franchigie.
Si prevede ancora:
· L’istituzione di una banca ore solidale, che consenta di far fronte a periodi di particolare difficoltà grazie al supporto dell’azienda e dei colleghi;
· Formazione professionale continua garantita a tutti i dipendenti a supporto del percorso di crescita delle carriere;
· Momenti di sensibilizzazione e confronto sulla violenza di genere ed inclusività
L’accordo, inoltre, prevede l’introduzione di una piattaforma di welfare aziendale che permetterà a tutti i dipendenti di usufruire di diverse misure di aiuto diretto alle famiglie, come riconoscimenti economici per i neogenitori (300 euro), incremento di contributi per gli asili nido e per l’istruzione dei figli (rispettivamente 200 e 250 euro mensili), oltre a numerose facilitazioni per l’accesso a servizi, come babysitting, visite mediche, organizzazione di viaggi e acquisto dei libri scolastici, che in questa fase intendono supportare le persone e i nuclei familiari nel contrasto attivo agli effetti dell’inflazione.
Aristoncavi, azienda del settore dei cavi elettrici speciali, insieme con le rappresentanze dei lavoratori e assistita da Confindustria Vicenza ha sottoscritto un nuovo contratto integrativo aziendale. Il nuovo accordo riguarda i 150 dipendenti della sede di Brendola. Esito di dialogo e confronto costanti con le organizzazioni sindacali il contratto prevede nuovi strumenti di welfare e sostenibilità dedicati ai dipendenti, con un importante focus su formazione e gestione organizzativa. Con la volontà di dare un sostegno concreto ai propri collaboratori nel contrastare l’inflazione ed il caro di energia e materie prime, Aristoncavi ha inoltre previsto delle revisioni agli indicatori di performance e un premio di risultato annuale, che per il 2021 ha visto l’erogazione di un totale di 300mila euro tra riconoscimenti individuali e collettivi.