Cattive notizie per i pensionati del pubblico impiego. L’Inps ha dato il via ai recuperi degli indebiti percepiti negli scorsi anni. I controllati sono i pensionati dell’ex Inpdap, oggi confluito all’Inps. L’istituto di previdenza, in particolare, ha comunicato di aver completato le operazioni di verifica delle situazioni reddituali dei pensionati dell’anno 2011 (la vecchia operazione Red). A conclusione di queste operazioni, sta adesso inviando una lettera agli interessati chiedendo a chi ha percepito più di quanto spettante la restituzione dell’indebito a partite dalla rata di pensione di febbraio 2014, in misura di un quinto della stessa pensione e nel massimo di 60 rate. La verifica ha riguardato il diritto alle pensioni ai superstiti e alla somma aggiuntiva (la c.d. quattordicesima) erogati nell’anno 2012.
Pensione ai superstiti e quattordicesimaL’Inps, come accennato, ha proceduto alla verifica nei confronti dei pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito della gestione dipendenti pubblici (ex Inpdap) vagliando le situazioni reddituali mediante l’acquisizione diretta, dall’amministrazione finanziaria, dei cosiddetti redditi influenti. La verifica ha riguardato il periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2012. Nel caso in cui sia risultato erogato un importo superiore a quello spettante a titolo di pensione ai superstiti, il debito complessivo è posto in recupero a partire dalla rata di pensione relativa a febbraio 2014. Parimenti nel caso in cui la somma aggiuntiva erogata sia risultata d’importo superiore a quella spettante. I pensionati che sono interessati a dovere restituire gli indebiti riceveranno un’apposita lettera con la comunicazione dell’importo del debito e le relative modalità di recupero delle somme erogate e non spettanti.
La trattenutaLa trattenuta operata dall’Inps sarà pari ad un quinto dell’importo complessivo della pensione, comprensiva anche dell’indennità integrativa speciale se corrisposta come emolumento a sé stante, al netto delle ritenute Irpef; il recupero avverrà in massimo 60 rate. Nei casi in cui la rateizzazione massima non sia sufficiente a estinguere tutto il debito accertato, l’importo residuo sarà recuperato, sempre nei limiti di legge, sulla pensione diretta. Qualora dovesse residuare un ulteriore debito, la sede Inps competente convocherà il pensionato per concordare le modalità di restituzione di quanto non recuperato con le trattenute sulle pensioni.
Ricorso Il pensionato, entro 30 giorni dalla ricezione della lettera-comunicazione, può recarsi presso la sede Inps che ha in carico la gestione della relativa pensione per presentare eventuale documentazione che ritenga utile al chiarimento della propria posizione accertata dall’istituto di previdenza.