sabato 26 ottobre 2013
​All'Università le esperienze di tirocini formativi aumentano le percentuali di inserimento lavorativo dei laureati. Lo affermano gli studi di AlmaLaurea, consorzio di 64 Atenei.
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All'Università le esperienze di stage e tirocini formativi aumentano le possibilità di trovare un'occupazione del 12%. Lo affermano gli studi di AlmaLaurea, consorzio di 64 atenei italiani per avvicinare la ricerca di lavoratori delle imprese e i laureati. Se nel 2004 tirocini e stage coinvolgevano appena 20 laureati su cento, nel 2012 queste esperienze hanno riguardato, pur con ampie differenze a seconda dei corsi di laurea, 56 laureati su cento."Tirocini e stage riconosciuti dal corso di studi sono uno degli obiettivi strategici della riforma del 3+2, il loro trend di crescita segnala un decisivo progresso sul terreno dell'intesa e della collaborazione università-mondo del lavoro, pubblico e privato, svolgono sia una funzione formativa sia di orientamento formativo e professionale senza dimenticare - sostiene il professor Andrea Cammelli, fondatore di AlmaLaurea - che l'esperienza di stage deve essere fatta presso aziende, centri di ricerche, ecc. di qualità e coordinata dal personale universitario e da quello delle aziende: diversamente il giovane rischia di perdere tempo".Un'indagine conferma l'importanza formativa delle esperienze di qualità compiute (in maggioranza), ma anche i limiti delle esperienze prive di qualità: nel 2004 tirocini e stage coinvolgevano appena venti laureati pre-riforma su cento, nel 2012 queste esperienze hanno riguardato, pur con ampie differenze per gruppo di corso di laurea, 56 laureati su cento, con una punta del 68% tra i laureati triennali che non intendono iscriversi alla specialistica e del 72% tra quelli magistrali se si considerano anche i tirocini e gli stage svolti nel corso del percorso triennale.​
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