Reuters
Alzi la mano chi ha mai sentito parlare di Novo Nordisk. Eppure, questa azienda farmaceutica danese è diventata venerdì scorso la società con la più alta capitalizzazione in Europa, 424,7 miliardi di dollari, scalzando anche la francese Lvmh (Louis Vuitton e molto altro, insomma). Di più: oggi le azioni Novo Nordisk sono cresciute ancora, dell’1,1%, mentre il valore di mercato è raddoppiato nell’arco di un biennio. Ma cosa ha portato questa azienda sconosciuta ai più al numero uno in Europa? Semplice: in un mondo in cui un miliardo di persone sono sovrappeso o obese, la Novo Nordisk ha iniziato a commercializzare un farmaco, il Wegovy, che ha mostrato di ridurre il peso corporeo del 15%, naturalmente quando associato a uno stile di vita sano. Dimagrire senza dieta, insomma, e quasi senza sforzo. E dunque, siamo davanti al farmaco del secolo? Non proprio, ma bisogna andare con ordine.
Intanto, il picco di capitalizzazione è stato raggiunto alla vigilia del lancio del Wegovy nel Regno Unito, dopo i debutti, oltre che in Danimarca, negli Stati Uniti, in Norvegia e in Germania. Gli altri Paesi, anche per la ridotta disponibilità dovuta all’altissima domanda negli Usa, devono attendere. Proprio negli Usa il farmaco ha avuto una straordinaria pubblicità dopo che il miliardario Elon Musk si è vantato di utilizzarlo. È la comunità scientifica, però, a chiedere cautela. Il principio attivo del Wegovy è il semaglutide, da un decennio utilizzato dalla stessa Novo Nordisk, in dosi minori, per un altro farmaco, Ozempic, impiegato nella cura del diabete di tipo 2. Durante il trattamento dei diabetici sono stati rilevati quegli inaspettati cali ponderali che hanno portato allo sviluppo del Wegovy, con il semaglutide paragonato alla chirurgia bariatrica per gli effetti sull’obesità resistente.
Negli Usa, nel frattempo, molti medici hanno iniziato a prescrivere il semaglutide anche a chi non è obeso, né diabetico, e il passaparola ha fatto il resto, provocando carenza del farmaco anti-diabete a livello globale: in Italia la stessa Aifa ha parlato di carenza di Ozempic per l’intero 2023. Il tutto, peraltro, in mancanza di studi approfonditi sulle conseguenze dell’assunzione di semaglutide in assenza di diabete o di obesità. Non si sa, insomma, quali siano gli effetti a lungo termine nei soggetti che, in teoria, non dovrebbero assumerlo, ma le iniezioni “sciogli-peso” sono comunque ricercatissime. E questo nonostante i costi molto alti e l’effetto non secondario che, una volta interrotto il trattamento, il peso in eccesso ritorna. Negli Stati Uniti un mese di trattamento costa 1.350 dollari, mentre nel Regno Unito, dove il Wegovy sarà disponibile non solo attraverso il sistema sanitario nazionale ma anche tramite professionisti privati e catene farmaceutiche, la cura mensile dovrebbe andare dall’equivalente di 230 a 350 euro. Vista la domanda, «ci vorranno anni» prima che l’azienda possa soddisfare l’intero mercato, ha ammesso la società. Il semaglutide è un agonista del recettore del glp-1, un ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina. Migliora il controllo glicemico, inibisce la fame e rallenta lo svuotamento dello stomaco: di qui i risultati sul fronte del dimagrimento. Nel Regno Unito l’istituto Nice ha raccomandato l’uso del Wegovy, che contiene 2,4 mg di principio attivo contro 1 mg dell’anti-diabetico Ozempic, solo per gli adulti con un indice di massa corporea di almeno 35 (obesità di secondo grado) e per un massimo di due anni. Secondo il servizio sanitario nazionale, il farmaco potrebbe essere prescritto ad almeno 50mila pazienti, ma la platea di interessati è ben più ampia: quasi un adulto britannico su tre è obeso, il tasso più alto in Europa. Le patologie legate all’eccesso di peso contano per l’8,4% delle spese sanitarie nel Regno Unito e, combinate con la riduzione della produttività del mercato del lavoro, contribuiscono a ridurre il Pil britannico del 3,4%.
Novo Nordisk non ha fatto sapere quanto Wegovy sarà disponibile nel Regno Unito, ma in Germania la disponibilità è scarsa mentre nelle farmacie Usa l’accaparramento è alto. L’azienda danese sta provando a convincere intanto i governi e le assicurazioni europee a rimborsare il farmaco, cercando di posizionarlo su un altro livello rispetto a un semplice “farmaco per lo stile di vita”. Per ora, compagnie assicurative come Axa Health e Aviva, hanno già sottolineato che non rimborseranno i costi del Wegovy. Ma sono in tanti, evidentemente, coloro che davanti alla possibilità di perdere peso sono disposti ad aprire il portafogli e a non farsi troppe domande.