Gioacchino Garofoli dell’Università dell’Insubria - Archivio
Il Progetto Interreg italo-svizzero Skillmatch Insubria prosegue le sue attività nonostante le restrizioni rese necessarie dalla diffusione del Coronavirus. E, dalle rilevazioni e dalle interviste che sono effettuate, emergono significative indicazioni, messe in luce proprio dall’attuale crisi. In particolare, per quanto riguarda uno dei settori oggetto dell’indagine, ossia il comparto farmaceutico, i problemi ingenerati dall’epidemia (difficoltà di approvvigionamento di materiale medicale e farmaceutico, carenze strutturali e infrastrutturali del servizio sanitario pubblico, insufficienza di personale medico e infermieristico) hanno evidenziato l’esigenza di accelerare processi di cambiamento già in atto nel sistema. Fin dal suo avvio, nel 2019, il Progetto Skillmatch Insubria affronta la problematica dei fabbisogni futuri di vari settori dell’economia transfrontaliera, interagendo con le imprese per individuare azioni che riducano le difficoltà di reperimento di nuove competenze. Ma la situazione determinata a livello internazionale dall’epidemia sta avendo un impatto importante sullo scenario investigato. «Nelle poche settimane dall’inizio della crisi - spiega il professore Gioacchino Garofoli dell’Università dell’Insubria, che partecipa al Progetto Skillmatch - notiamo con evidenza come si stiano accelerando alcuni processi peraltro già in atto, come l’orientamento a produzioni più intelligenti, l’attenzione all’uso di materiali sostenibili, l’eliminazione di sprechi e l’integrazione di competenze tecnologiche e ingegneristiche delle imprese e delle organizzazioni presenti sul territorio. Basti pensare alle grandi opportunità di integrare microelettronica e informatica con la medicina e l’assistenza in remoto, ma anche all’adozione di quelle stesse competenze per il lavoro e l’educazione a distanza».
«Il progetto Skillmatch Insubria - prosegue Garofoli - si sta ponendo come un importante volano per introdurre nuove modalità di analisi, confronto su idee e visione del futuro, validazione di proposte: un laboratorio reale in cui si sperimentino azioni progettuali nella costruzione di un domani auspicabile e possibile. L’attenzione al cambiamento e al confronto, creando le condizioni per la diffusione di buone pratiche (alcune già esistenti presso imprese del territorio) consentiranno di rafforzare la capacità propositiva e progettuale del territorio transfrontaliero».