mercoledì 8 gennaio 2014
Il 25 % dei candidati si reca accompagnato dai genitori, soprattutto la madre, il 20% dal fratello, il 50% dalla moglie o fidanzata. Ed ecco le dieci regole d’oro per un curriculum vitae a prova di cestino.
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Al colloquio con la mamma: succede nel nostro Paese nel 2014 e a segnalarlo è una delle aziende del settore delle consulenze e dei servizi formativi, la BP Sec. Degli oltre 1.000 candidati incontrati per aziende green, la società diretta dall'imprenditore ed esperto di consulenze aziendali Daniele Barbone segnala che un nutrito gruppo si è presentato ai colloqui accompagnato da un genitore. “È capitato che dei candidati - rivela Barbone – si facessero accompagnare al colloquio dal padre che, a malincuore, si accomoda in una sala di attesa per poi chiamare, con un evidente eccesso di zelo, la segreteria per avere informazioni sull’esito dell’incontro del proprio figlio”.Conferma questo insolito trend anche la top manager dell’albergo ultra-lusso “CastaDiva Resort & Spa” sul Lago di Como, Miriana Verga: "I candidati vengono con entrambi o uno solo dei genitori, con il cugino o con la fidanzata e la prima cosa che chiedono è quanto guadagnano, se il fine settimana lavorano o se fanno full time o part time. Inoltre, cosa ancor più grave, parenti o amici spesso e volentieri pretendono di assistere al colloquio". Il 25 % si reca accompagnato dai genitori, soprattutto la madre, il 20% dal fratello, il 50% dalla moglie o fidanzata. In un’ epoca in cui i giovani non hanno le risorse per lasciare il nido famigliare, genitori e parenti credono di poter avere un ruolo nella presentazione di una candidatura, ma i risultati sono disastrosi. Se poi a tutto questo si aggiunge che, nonostante l’Italia stia vivendo una delle peggiori crisi della propria storia con la disoccupazione che ha raggiunto il record del 12,5% con una punta del 41,5% tra i giovani, gli italiani non sembrano aver ancora imparato a scrivere un curriculum vitae a prova di cestino, ecco che il tragico quadro è completo.Migliaia di e-mail e presentazioni ogni anno vengono cestinate dopo le prime righe perché mancano i requisiti minimi per poter essere presi in considerazione dalle aziende che ora, più che mai, non si possono permettere di sbagliare nella scelta dei propri collaboratori. Secondo gli ultimi dati, in media le risorse umane dedicano al massimo 30 secondi alla lettura di un curriculum, e soltanto il 2/3% di questi viene preso in considerazione per il posto.E allora come sopravvivere in questa giungla imparando i trucchi del mestiere senza commettere errori madornali? Daniele Barbone ha realizzato un manuale ad hoc basato su anni di esperienza. “I giovani candidati – sentenzia Barbone rivolgendosi in modo particolare alle nuove leve - devono cercare di capire meglio il mercato nel quale si collocano o vanno a proporsi. Il lessico deve essere tarato in funzione dell’azienda e del ruolo richiesto e non può essere un’esibizione intellettuale o di competenza specifica. L’immagine personale è importante ma deve essere coerente con tutti gli altri aspetti del curriculum e adattata all’azienda target. Prima di tutto, evitare personalismi, stranezze e sceneggiate. Abbiamo ricevuto alcuni curriculum veramente insoliti con, ad esempio, la foto dei candidati in canottiera bianca a costine o con l’aggiunta un fumetto sulla foto! Un candidato invece ha precisamente annotato ‘iscritto alle liste elettorali del Comune di Dalmine’, mentre un altro si vantava di essere alto e muscoloso. Informazioni utili se devi fare il receptionist in un hotel, ma non per fare l’operario o un tecnico”.E per quanto riguarda i nuovi settori come il Green? “Se si ambisce ad entrare in un’azienda con una corporate social responsibility definita – spiega il fondatore di BPSec -, conviene preparare un curriculum che in qualche modo richiami ai temi della sensibilità ambientale ed etica. Se si punta a lavorare nel settore green economy, la sensibilità ambientale è fondamentale, ma attenzione a non sfociare nell’idolatria dell’ambiente. Nessun imprenditore vuole avere in azienda un integralista ecologico, semmai professionisti che, partendo da un’elevata comprensione del tema, sappiano calare soluzioni efficaci a tutela dell’ambiente e a vantaggio dell’economia”.E le differenze tra uomo e donna? “Forse le donne – conclude Barbone - sono più meticolose nell’editing del CV e nel riportare i risultati conseguiti nel periodo scolastico, mentre gli uomini indicano tutti degli hobby, ma l’utilizzo del format europeo dei CV ha di molto standardizzato e dunque le affinità ormai sono parecchie”.Ed ecco le dieci regole d’oro per un curriculum vitae a prova di cestino:•    Essere meticolosi nell’editing del CV riportando i risultati accademici con ordine •    Personalizzare il proprio CV alle specifiche caratteristiche dell’azienda •    Utilizzare un lessico appropriato ma non troppo ricercato e artificiale •    Evitare Curriculum troppo informali e con informazioni non inerenti all’attività lavorativa •    Scegliere foto adeguate di buona risoluzione •    Non sovraccaricare la sezione degli hobby e delle attività extracurriculari e in modo particolare non elencare tutti gli sport praticati. •    Prediligere il format del Curriculum Europeo per evitare errori •    Non farsi accompagnare dai genitori/parenti a un colloquio dove si presenta la propria candidatura •    Impedire a genitori/parenti di telefonare alle imprese per sapere se il CV sia stato ricevuto o sugli esiti di un colloquio•    Per quanto riguarda i settori Green, mostrarsi interessati alle tematiche ambientali senza apparire per questo estremisti.
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