mercoledì 18 gennaio 2012
​Le ha individuate la società di recruiting specializzato Robert Half, attraverso un sondaggio tra 650 manager: dal classico «Mi parli brevemente di lei» a «Dove si vede tra cinque anni?».
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​Sono cinque le domande chiave che decidono l’esito di un colloquio di lavoro. Le ha individuate la società di recruiting specializzato Robert Half, attraverso un sondaggio tra 650 manager: dal classico «Mi parli brevemente di lei» a «Dove si vede tra cinque anni?». «Sembrano domande banali, ma farsi trovare impreparati può compromettere l’andamento del colloquio - spiega Erika Perez, associate director di Robert Half -. L’intervistatore, infatti, usa le domande generiche per sondare alcune abilità dei candidati che è difficile indagare direttamente, come, per esempio, la capacità di analisi, l’attitudine alla sincerità, l’ambizione».Ecco, in dettaglio, le cinque domande più gettonate dai selezionatori e i consigli su come rispondere:
1) «Mi parli brevemente di sé»Cosa fare: rispondere prontamente, facendo un riassunto incisivo della propria carriera professionale. Frasi concise ma dettagliate, che descrivono esperienze maturate e risultati ottenuti, in modo da far capire rapidamente che cosa si è in grado di offrire.Cosa non fare: parlare della propria vita privata e dei propri hobby. 2) «Perché vorrebbe lavorare per la nostra società?»   Cosa fare: presentarsi al colloquio con una conoscenza approfondita della società, informandosi sul sito aziendale e tramite la documentazione commerciale. Cosa non fare: rispondere sulla base delle proprie esigenze finanziarie, sottolineando di essere attratti dallo stipendio e dai benefit offerti.3) «Qual è il suo principale punto debole?» Cosa fare: essere sinceri e consapevoli, dimostrando la propria abilità nella risoluzione dei problemi. Cosa non fare: menzionare un difetto evidentemente falso, oppure far finta di essere perfetti. E, naturalmente, non enumerare una serie infinita di difetti. 4) «Dove vede se stesso tra cinque anni?» Cosa fare: è bene cercare di apparire ambiziosi pur mantenendo un atteggiamento di realismo. Si può citare il desiderio di crescere professionalmente, oppure sottolineare il desiderio continuo di apprendere. Cosa non fare: focalizzarsi su un obiettivo eccessivamente elevato o che realisticamente non sarà conseguibile in cienque anni. Evitare anche sogni e desideri più o meno suggestivi.5) «Perché desidera lasciare la società per la quale sta attualmente lavorando?» Cosa fare: ribadire ciò che piace del ruolo anziché lamentarsi del lavoro che si intende lasciare. Sottolineare che si desidera cogliere una grande opportunità e non fuggire da una situazione spiacevole, esibendo una mentalità positiva predisposta al lavoro di squadra. Cosa non fare: parlare male dell’attuale datore di lavoro e mostrarsi amareggiati o risentiti.
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