L'occupazione nelle piccole imprese a novembre segna +0,7% rispetto a ottobre; +3,2% in un anno; +6,7% su dicembre 2014, ultimo dato utile prima che entrasse in vigore la riforma del mercato del lavoro. Lo rileva l'Osservatorio mercato del lavoro Cna, curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza mensilmente l'andamento dell'occupazione in un campione di 20.500 imprese artigiane, micro e piccole con 125mila dipendenti complessivi.
L'ottima performance delle piccole imprese nei primi 11 mesi del 2016 è frutto di un combinato disposto: la forte diminuzione delle cessazioni (-8,6%) sopravanza abbondantemente il calo delle assunzioni (-4,5%). In dettaglio, le assunzioni a tempo indeterminato segnano il passo (-39,7% rispetto ai primi 11 mesi del 2015, quando erano in vigore sgravi contributivi previdenziali molto consistenti), mentre s'impennano i contratti a tempo determinato (+9,6%) e l'apprendistato (+23,1%). Nel complesso, le piccole imprese rappresentano lo zoccolo duro dell'occupazione stabile e di lunga durata. A novembre 2016 il contratto maggiormente utilizzato da artigiani, micro e piccole imprese è il tempo indeterminato (riguarda il 76% dei lavoratori dipendenti), seguito a enorme distanza dal tempo determinato (15,1%), dall'apprendistato (7,5%) e da altre forme (1,8%).