Circa 1,3 milioni di rapporti di lavoro previsti dalle imprese tra giugno e agosto 2018, 510mila dei quali, pari al 40,4%, sono quelli in programma a giugno. La filiera turistica, con 130mila posti di lavoro da coprire entro fine mese, traina anche il trend crescente della quota di imprese che offriranno lavoro a giugno: il 27,8% degli operatori del settore esprime, infatti, la necessità di personale in ingresso (contro il 23,5% di maggio), contribuendo così a portare al 17,8% la quota delle imprese assumenti (contro il 16,2% a maggio). È quanto emerge dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi tra giugno e agosto 2018. All’aumento delle imprese che prevedono di assumere si accompagna anche un picco nel numero di ingressi programmati. Il tasso di entrata (che esprime il rapporto tra numero di entrate programmate e dipendenti delle imprese) sale, infatti, al 4,4% (rispetto il 3,7% di maggio), il valore più elevato da quando sono stati diffusi i primi dati su base mensile del Sistema informativo Excelsior. È evidente, però, l’effetto della stagionalità, visto che nel turismo si raggiunge un tasso di entrata dell’11,2%, di 3 punti superiore a quello del mese precedente.
Oltre al turismo, anche tutti gli altri settori fanno registrare un incremento del tasso di entrata: +1,6 punti rispetto a maggio e quasi 64mila ingressi previsti per i servizi alle persone, quasi un punto percentuale in più e oltre 75mila entrate messe in conto per il commercio e circa mezzo punto di crescita e poco meno di 36mila entrate da attivare nel caso delle costruzioni. Si mantiene stabile, rispetto a maggio, la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese: riguarderà circa il 22% dei 510mila contratti programmati per giugno. A livello settoriale, tra i primi cinque settori a segnalare particolari difficoltà di reperimento, quattro sono comparti manifatturieri (dal 44% delle entrate previste nella metallurgia al 28% di quelle del comparto moda). Completano il ranking, i servizi dell’Ict, con due entrate previste su cinque di difficile reperimento.
Tra le professioni a maggior richiesta, il mismatch più elevato si riscontra per gli operatori della cura estetica: quasi il 40% dei 12mila profili previsti in entrata è ritenuto di difficile reperimento. Si attesta poi intorno ad un terzo del totale delle entrate programmate la difficoltà di reperimento per i 14mila tecnici dei rapporti con i mercati e per i 12mila artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni.
È il Mezzogiorno l’area del Paese che esprime nel mese di giugno la maggior richiesta di lavoro: 143mila i contratti programmati, con la Puglia in testa con quasi 32mila entrate previste. Seconda posizione per il Nord-Est (137mila), trainato dall’Emilia Romagna, in cui il settore privato prevede di attivare quasi 58mila contratti di lavoro. Di seguito il Nord-Ovest (133mila le entrate previste), con la Lombardia a guidare anche la classifica delle regioni italiane con 87mila entrate. Al Centro, infine, il sistema imprenditoriale ha in programma di attivare oltre 96mila contratti di lavoro, il 40% dei quali (poco più di 40mila) provengono dal Lazio.
Per quanto concerne, infine, l’ingresso in azienda di figure più altamente qualificate si nota come le tre regioni in cui è prevista una maggior quota sul totale delle entrate di tali figure sono, rispettivamente, la Lombardia (20,5%), in cui spicca il dato di Milano (26,3%), il Lazio (20,5%), capitanato da Roma (23%), e il Piemonte (18,2%) guidato dalla provincia di Torino (22,3%).
Tra le professioni a maggior richiesta, il mismatch più elevato si riscontra per gli operatori della cura estetica: quasi il 40% dei 12mila profili in entrata è ritenuto di difficile reperimento
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