martedì 7 aprile 2020
Il 71% delle imprese pensa di tornare ai singoli livelli produttivi pre-emergenza anche se ci vorrà almeno un anno
Cauto ottimismo degli imprenditori romani

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Cosa ci dobbiamo aspettare dopo? Quali saranno le condizioni economiche in cui ci troveremo a dover ripartire? Il nuovo report della Camera di commercio di Roma si è concentrato su queste domande, ovvero sulle prospettive degli imprenditori relativamente alle loro imprese e sulla situazione economica complessiva di Roma e provincia nell’ipotesi di superamento, nei prossimi mesi, dell’emergenza sanitaria. Questa quarta indagine offre un’analisi sull’impatto del Covid-19 sul tessuto imprenditoriale locale. Più in generale, l’Osservatorio predisposto dalla Camera di commercio di Roma fornisce un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, con l’obiettivo di identificare le misure che meglio si prestano a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie per un rilancio. È stato costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia. La quarta indagine è stata somministrata tra il 26 e il 30 marzo 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.

Considerazioni generali
Tra le imprese prevale ancora un cauto ottimismo sulle possibilità di ripresa dopo la fine dell’emergenza sanitaria. La maggioranza degli imprenditori ritiene che la propria impresa non necessiterà di profondi cambiamenti per ripartire. Più pessimismo nel valutare, invece, la situazione generale dell’economia romana.

· La maggioranza degli imprenditori ritiene possibile un ritorno alla normalità della propria impresa, anche se in tempi lunghi. Il 91,3% delle imprese pensa che si tornerà alla normalità. Di queste il 71% pensa che dopo la fine dell’emergenza sanitaria si potrà tornare alla normalità, ma solo lentamente e non prima di un anno. Il 20% pensa, invece, che ci sono tutte le condizioni per una ripartenza in tempi rapidi. Solo il 9% pensa che non sarà più possibile tornare alle condizioni pre-pandemia.

· La maggioranza delle imprese effettuerà delle riorganizzazioni utili a ripartire, ma non stravolgerà la propria organizzazione. Il 51,5% delle imprese farà delle riorganizzazioni utili ad affrontare meglio i nuovi scenari, il 27,3% potrà proseguire come prima e solo il 21,2% necessiterà di profonde riorganizzazioni.

· Gli imprenditori mostrano più pessimismo sulla situazione generale dell’economia romana. Un imprenditore su tre (il 34,7% del campione) pensa che dal punto di vista del sistema economico capitolino, niente sarà più come prima, 2 imprenditori su 3 (65,3%) pensano, invece, che ci sarà un recupero, anche se per la quasi totalità (il 62,5%) il ritorno ai livelli pre-emergenza sarà lento e graduale. Solo per il 2,8% ci sarà un rimbalzo rapido.

«Un cauto ottimismo sulle prospettive di ripresa per la propria attività imprenditoriale, una preoccupazione maggiore per la situazione economica complessiva del territorio, fiaccato e impoverito dalla violenza e dalla lunghezza dell’emergenza sanitaria. Questo quarto report – spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma – mette in evidenza, ancora una volta, la tenacia e il pragmatismo dei nostri imprenditori. Imprenditori che non smetterò mai di ringraziare perché fare impresa nel nostro Paese è comunque una sfida difficile in condizioni normali e pensare di farlo dopo questa terribile emergenza lo è doppiamente. Leggere che il 91,3% delle imprese pensa di tornare alla normalità, seppur in maniera lenta e graduale, è un dato fondamentale e, in parte, anche sorprendente. Sia chiaro la situazione generale per le aziende resta difficilissima e senza precedenti, ma è proprio grazie alla dinamicità, al carattere e alla resilienza di migliaia di imprenditori, artigiani e professionisti che risorgeremo. È dovere imprescindibile di tutte le Istituzioni supportare questo straordinario spirito d’iniziativa con ogni azione possibile».

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