Calano i prezzi alla produzione: a novembre hanno registrato una flessione dell'1,6% rispetto a ottobre, la più significativa dal 1980. Su base annua l'indice ha segnato un aumento del 2,3% contro il +5,1% tendenziale di ottobre. Lo segnala l'Istat precisando che la riduzione dei prezzi su base congiunturale è stata determinata soprattutto dai settori dell'energia e dei metalli. L'indice calcolato al netto dell'energia ha registrato un calo congiunturale dello 0,7%, mentre la variazione tendenziale è stata pari al +2%.In termini congiunturali i beni di consumo scendono dello 0,1% come i beni strumentali, i beni intermedi dell'1,4%, l'energia del 4,9%. Su base tendenziale gli incrementi risultano invece pari al 2,4% per i beni di consumo (+2,5% per i durevoli e +2,4% per i non durevoli), al 2,5% per i beni strumentali, all'1,4% per i beni intermedi e al 3,5% per l'energia. Nei primi undici mesi del 2008 l'incremento più elevato è stato registrato dal raggruppamento dell'energia (+17,7%). A novembre, le diminuzioni congiunturali più ampie riguardano i settori dei prodotti petroliferi raffinati (-13,1%), dei metalli e prodotti in metallo (-2,6%), degli altri manufatti compresi i mobili (-1%) e dei prodotti delle miniere e delle cave (-0,9%). Aumenti congiunturali si registrano nei settori dell'energia elettrica, gas ed acqua (+0,5%) e nei settori dei prodotti dell'industria tessile e dell'abbigliamento e delle macchine ed apparecchi meccanici (per entrambi +0,1%). Rispetto a novembre 2007, gli aumenti più marcati si sono registrati nei settori dell'energia elettrica, gas ed acqua (+24%), dei prodotti delle miniere e delle cave (+12%) e nei settori dei metalli e prodotti in metallo e degli articoli in gomma e materie plastiche (per entrambi +3,2%). Variazioni tendenziali negative si registrano nel settore dei prodotti petroliferi raffinati (-20,1%), degli apparecchi elettrici e di precisione (-0,6%) e nel settore del legno e prodotti in legno esclusi i mobili (-0,5%). Nei primi undici mesi del 2008 gli incrementi più elevati si rilevano nei settori dei prodotti petroliferi raffinati (+19,6%), dell'energia elettrica, gas ed acqua (+16,2%) e dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,4%). L'unica variazione negativa ha riguardato il settore del cuoio e prodotti in cuoio (-0,9%).