Lo slogan "Buy American", lanciato da Donald Trump, è stato subito ripreso da Joe Biden, ma non
sembra così facile da realizzare, o almeno non in tutti i settori. Per dare un segno concreto della svolta verso una mobilità più ecologica e sostenibile, la nuova amministrazione infatti ha deciso di sostituire tutte le 650 mila auto e camion della flotta federale con auto elettriche assemblate negli Stati Uniti da operai iscritti ai sindacati. Il problema è che per ottenere i mezzi a cui pensa Biden, secondo uno studio dell'agenzia Axios, ci vorrebbe molto tempo. E a questa incognita si aggiunge la difficoltà di gestire la scelta delle aziende, considerando la presenza sul mercato americano di giganti come Tesla e altre grandi aziende che non prevedono rappresentanze sindacali. Al momento dunque non esiste sul mercato nessun modello che risponda ai criteri indicati dal nuovo presidente americano.
Secondo i dati diffusi dal dipartimento dei Trasporti, la Tesla produce la maggioranza di auto elettriche,
con il 55 per cento delle componenti realizzate in Usa. Ma Tesla non ha sindacati. Quanto ai singoli modelli, la Chevrolet Bolt, del gruppo General Motors, è l'unica nel settore ad avere rappresentanze sindacali, ma la maggior parte dei suoi veicoli è importata dall'estero. La Nissan Leaf, in Tennessee, non ha sindacati e solo il 35 per cento delle sue componenti sono realizzate in Usa. E quelle aziende che importano elementi dal Canada come devono essere considerate? Lunedì scorso, Biden ha corretto il tiro, chiedendo come requisito che almeno la metà dei componenti venga prodotta in America, ma che permetterà che altre parti, per esempio il motore, possano essere realizzate altrove. Allo stesso tempo il presidente ha chiesto regole più rigide per favorire la produzione interna. Tutti obiettivi in discussione che, secondo Axios, non sembrano raggiungibili nei quattro anni del mandato presidenziale.