venerdì 15 giugno 2012
​Il 100% delle aziende certificate Top Employers Italia 2012 applica formule di flessibilità oraria in favore dei dipendenti. Un dato all’avanguardia in un panorama nazionale dove la percentuale di lavoro a orari parziali è al di sotto del 15%.
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Part-time, telelavoro, anno sabbatico, abolizione del badge e flessibilità oraria “su misura” per le esigenze dei singoli dipendenti. Non è un sogno, ma una concreta realtà nelle 38 aziende certificate Top Employers Italia 2012, che adottano, tutte, varie soluzioni di flessibilità per venire incontro alle esigenze dei loro dipendenti e favorire il più possibile la conciliazione tra vita professionale e vita privata. Il 100% delle aziende certificate Top Employers Italia 2012 adotta il part-time; il 94,8% l’orario flessibile; il 92,3% concede l’anno sabbatico; il 66,6% permette il telelavoro; il 58,9% prevede congedi parentali estesi oltre a quelli previsti per i neogenitori; il 41,1% ammette l’autogestione degli orari (niente badge da vidimare).  Un dato sorprendente in un’Italia dove part-time e soluzioni orarie di flessibilità sono ancora viste con sospetto e dove il dato delle persone occupate a tempo parziale è tra le più basse in Europa: non si va oltre la soglia del 14,3%, a fronte di Paesi come l’Olanda con il 48,3% di occupati a tempo parziale; Svezia con il 27%; Belgio, Germania, UK sopra al 20%. E’ da rimarcare che quella adottata dalle 38 aziende certificate Top Employers Italia 2012 è una flessibilità dettata dal prendersi cura dei propri dipendenti, e non una soluzione “tagliacosti” adottata ai tempi della crisi; è quindi un elemento di work life balance e benessere organizzativo che rientra tra le molte caratteristiche virtuose in campo di gestione delle Risorse Umane, tipiche delle aziende Top Employers. Aziende che investono sul capitale umano, lo considerano un importante elemento competitivo e considerano il benessere organizzativo e il “caring people” una delle priorità della loro strategia aziendale.
 
«La certificazione Top Employers viene rilasciata solo a quelle aziende che hanno superato severi standard relativi al loro impegno nella valorizzazione, attrazione e motivazione dei dipendenti ed è il risultato di un rigoroso metodo di analisi elaborato da CRF Institute, un’organizzazione internazionale indipendente di certificazione, con un focus preciso sulla gestione delle Risorse Umane e best practices nella gestione dei talenti, presente in 13 Paesi dei 5 Continenti: Europa, Asia, Americhe, Australia, Africa», spiega Alessio Tanganelli, Country manager Italia di CRF Institute.Analizzando nel dettaglio le strategie di benessere organizzativo relativamente alla flessibilità degli orari di lavoro, ecco le in quale percentuale vengono adottate le diverse soluzioni dalle aziende certificate Top Employers:- Part time    100% - Orario flessibile  94,8%- Periodo sabbatico  92,3%- Telelavoro   66,6%- Congedo parentale esteso 58,9%- Autogestione degli orari 41,1%È da sottolineare anche la riduzione delle trasferte, adottata dal 25,6% delle aziende certitifcate Top Employers. Una decisione dettata da più motivi: riduzione dei costi (viaggi, pernottamenti, ecc); ottimizzazione dei tempi e sinergie grazie ai supporti tecnologici (teleconferenze, multimedialità e interattività); attenzione verso la sostenibilità ambientale (meno viaggi significa anche riduzione delle emissioni e minore impatto ambientale) e, last but not least, conciliazione tra vita professionale e vita privata: una teleconferenza oltreoceano è sicuramente meno invasiva di un volo intercontinentale andata e ritorno in 48 ore.
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