Allarmante lo scenario tracciato dagli ultimi dati Istat sul lavoro: il tasso di disoccupazione in Italia è pari al 10,7%, in aumento del 2,3% nei dodici mesi. In particolare, l’occupazione registra un calo progressivo su base annua che colpisce prevalentemente le donne: nei soli mesi tra gennaio e luglio la disoccupazione femminile è salita dal 9,9% al 11,8%, confermando il primato negativo del nostro Paese nella partecipazione delle donne al mercato del lavoro, con un tasso di gran lunga inferiore a quello della media europea (46,5% contro 58,2%).Nonostante questo, sono le imprese a segnalare ancora oggi forti difficoltà nel reperimento di candidati, in particolare per posizioni professionali qualificate. Un gap tra domanda e offerta di lavoro che aggrava lo scenario di crisi generale ma che potrebbe essere colmato proprio dalle donne, che si laureano prima e meglio dei loro colleghi maschi: sono il 25% infatti le laureate tra i 25 e i 34 anni, contro il 16% degli uomini.Le ultime rilevazioni aggiungono inoltre che, per la prima volta da settembre 2011, anche l'inattività ha ripreso a salire, soprattutto quella femminile. Un dato che riapre una vecchia ferita: ancora tante quelle che non cercano o hanno smesso di cercare un lavoro, perché sanno che non lo troveranno, perché tanto lo stipendio se ne andrà in babysitter, perché sono influenzate da modelli culturali che le spingono a determinati percorsi di studio e scelte professionali in vista di un ruolo di moglie e madre, apparentemente inconciliabile con la carriera.La determinazione a coltivare i propri interessi, anche per le discipline più tecniche e specialistiche, la soddisfazione di tradurre in attività l’impegno di anni di studio, la passione per il proprio lavoro oltre che per la propria famiglia e, contemporaneamente, la voglia di non rinunciare a nessuno dei due: questi alcuni fattori che si confermano, oggi più che mai, fondamentali per determinare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro.Fattori rispetto ai quali possono svolgere un ruolo strategico in primo luogo le università, oggi sempre più chiamate ad attività di orientamento, e le imprese, troppo spesso legate a criteri di segregazione orizzontale delle lavoratrici in settori e professioni a bassa specializzazione.Ed è proprio su queste opportunità che verte il confronto sul tema del lavoro femminile proposto quest’anno dalla Borsa del Placement 2012, l’evento in programma a Bologna il 30 e il 31 ottobre che riunisce i responsabili risorse umane delle aziende e i dirigenti degli uffici placement delle università, italiane ed estere, per allineare domanda e offerta di lavoro, rinnovare il dialogo sui percorsi di formazione e favorire l’occupazione dei neolaureati.“La nostra occasione – commenta
Tommaso Aiello, ideatore della Borsa e CEO di Emblema, la società che la organizza - è di parlare con chi si interfaccia con le giovani donne quando ancora non hanno iniziato il loro percorso professionale, con la possibilità e il compito di far capire loro che il lavoro va scelto in base alla passione e alle attitudini personali. E la passione come motivazione per un datore di lavoro vale moltissimo. Ma il nostro impegno va anche dall’altra parte: ci sono infatti ancora molte aziende che devono imparare a prendere in considerazione e valorizzare le attitudini che molte donne hanno, aprendo loro nuovi percorsi di carriera, a carattere tecnico e fortemente qualificato, fino ad ora considerati di competenza maschile”.Oltre 300 delegati in rappresentanza di 150 enti tra università italiane e straniere e aziende multinazionali sono attesi quest’anno alla VI edizione del Forum, che si conferma l’unica iniziativa di network tra il mondo accademico e dell’impresa. La Borsa – ideata da Emblema e realizzata con il sostegno di Italia Lavoro, ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale – gode del patrocinio di AIDP – Associazione Italiana Direzione Personale.Il programma di dibattito prenderà il via il
30 ottobre alle ore 11.30 con due workshop di approfondimento rispettivamente per le università – “Le professioni tecniche come opportunità di sviluppo professionale per le donne” – e per le imprese – “Sofk skills e valorizzazione del potenziale: riconoscere il talento tra competenza e attitudine”. Il Forum si aprirà ufficialmente alle ore 15 con l’intervento di Elisabetta Caldera, Hr & Org Director di Vodafone Italy, che approfondirà i temi oggetto del convegno raccontando la propria esperienza di manager e confrontandosi con la platea sui progetti più attuali per la valorizzazione del lavoro femminile.Il pomeriggio proseguirà con la Sessione Plenaria, dal tema “Il raccordo università impresa per dare valore al lavoro femminile”, e si chiuderà infine con le votazioni in diretta dei Desmo Awards, i premi che annualmente i delegati al Forum conferiscono alle migliori iniziative di Employer Branding, Campus Recruiting e Placement.Focus della manifestazione sono comunque gli incontri one-to-one tra i career service degli atenei e i responsabili risorse umane delle aziende a cui sarà interamente dedicata la giornata del 31 ottobre: entrambi avranno a disposizione un’agenda di appuntamenti da costruire online, attraverso il portale della Borsa, nelle settimane precedenti l’evento, secondo i propri obiettivi di networking.Confermata come di consueto la partecipazione di delegati di atenei provenienti da diversi paesi stranieri, a cominciare dall’Università della Palestina, insieme ad Albania, Canada, Marocco, Ungheria, Brasile, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera e Turchia.Per maggiori informazioni:
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