martedì 28 gennaio 2014
Diciotto idee per una "nuova Università", molte a costo zero e altre a finanziamento vincolato su autonomia, competitività, finanziamento e semplificazione.
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Diciotto proposte per una "nuova Università", molte a costo zero e altre a finanziamento vincolato su autonomia, competitività, finanziamento e semplificazione. Sono quelle che ha presentato la Crui (Conferenza dei rettori delle Università italiane), che ha voluto "svolgere un ruolo propositivo, affinché tanto il Parlamento quanto i ministeri competenti possano considerare nuovi interventi capaci di ridare competitività al sistema in un quadro di sostenibilità"."Il nostro Paese non può più trascurare le sue Università - spiega la Crui - proprio nel momento di avvio del programma Horizon 2020 e alla vigilia del rinnovo del Parlamento europeo che precede il semestre di presidenza italiana. I sistemi di conoscenza, di cui le Università rappresentano una parte importante, sono essenziali per il rilancio economico, per la creazione di uno spazio europeo della ricerca e per dare una prospettiva ai giovani. Nessun aggiustamento contabile e nessuna legge elettorale possono supplire alla mancanza di una politica verso i giovani e verso i sistemi educativi".Riguardo all'autonomia del sistema universitario, Crui chiede di "promuovere l'autonomia responsabile, da intendersi come maggiore flessibilità anche in relazione a condizioni di sostenibilità economico finanziaria degli Atenei, sia assolute che relative, in relazione ai miglioramenti effettuati", "promuovere la circolazione dei docenti e dei ricercatori all’interno dei diversi Atenei nazionali mediante mobilità temporanea", "possibilità di reclutare per un periodo limitato e con logiche flessibili ricercatori e professori stranieri, per lo scambio temporaneo di docenti e relativo inserimento nell'organico ai fini della sostenibilità dell'offerta formativa e dell'accreditamento (Ava)".Sulla competitività, Crui chiede di "ringiovanire il corpo docente e ricercatore, la cui età media è oggi cresciuta a 51 anni (per i ricercatori 45 anni!) mediante un piano quinquennale per i giovani ricercatori che preveda l'ingresso di 2mila ricercatori ogni anno, selezionati secondo le migliori pratiche internazionali". Si propone quindi "un Piano Giovani Talenti mirato a offrire un posto di ricercatore a tempo determinato ai 'migliori dottori di ricerca' stabiliti ogni anno da apposito concorso nazionale".Occorre, poi, "premiare i giovani laureati favorendo il loro inserimento professionale con un credito di imposta da utilizzare all'inizio della carriera lavorativa e per un certo numero di anni al fine di ridurre il relativo cuneo fiscale", "prevedere il riconoscimento del titolo di dottore di ricerca all'interno della pubblica amministrazione e promuovere la sua valorizzazione nelle imprese", "redigere uno schema tipo di 'double Appointment' finalizzato a regolare le possibilità di collaborazione per attività scientifica e didattica con Atenei stranieri" e "incentivare i giovani studiosi che svolgono attività di ricerca nel nostro Paese, dotati di PhD e che vengono assunti da Università, Centri di ricerca, imprese, mediante l'approvazione di una legge simile a quella olandese in materia di 'High skills workers' che riduce per un periodo di tempo il relativo cuneo fiscale".Sul finanziamento occorre "rendere effettivo il diritto allo studio per tutti gli studenti meritevoli e privi di mezzi", riportare "il fondo di finanziamento ordinario nel triennio 2015-2017 di nuovo sui valori del 2009", fare in modo di premiare effettivamente gli Atenei meritevoli, adottare logiche stabili, far ripartire l'edilizia universitaria, azzerata dal 2001, attivare canali di finanziamento che si nutrano della detraibilità delle rette universitarie.
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