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In calo le vendite di pompe di calore per le case, ma aumentano quelle con potenza superiore a 17 kW adatte al settore terziario commerciale. Con la sostenibilità e più in generale un futuro senza emissioni di carbonio che continuano a rappresentare l'orizzonte verso cui tende l'industria della climatizzazione. Il mercato in Italia vale oltre 2,7 miliardi, in calo del 11,6% rispetto al 2022, mentre la produzione nazionale ha superato il valore di 1,12 miliardi di euro (+16,7% rispetto al 2022).
Nell'ambito di MCE Mostra Convegno Expocomfort, che si è aperta a Milano alla fiera di Rho, Assoclima Costruttori sistemi di climatizzazione ha presentato i risultati dell’indagine statistica 2023 sul mercato dei componenti per impianti HVAC, acronimo che sta per che sta per Heating, Ventilation and Air Conditioning, ossia riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria.
«Le direttrici associative che ci hanno accomunato e che ci uniranno anche nel prossimo futuro sono quelle che fanno capo alla sostenibilità: elettrificazione, attenzione all’ambiente ed efficienza energetica e, in generale, impegno per un futuro senza emissioni di carbonio - ha spiegato Maurizio Marchesini, presidente di Assoclima -. Nonostante le sfide globali come la pandemia, i conflitti bellici e le crisi energetiche, il settore in cui operiamo ha continuato a crescere e si prevede che questa tendenza positiva continui anche nel prossimo futuro».
Il mercato nel 2023 è stato contraddistinto da due andamenti ben distinti: il settore residenziale, dopo la crescita del 2022 indotta dal Superbonus 110 e dalle preoccupazioni legate alla disponibilità di gas a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, ha sofferto pesantemente l’inaspettata e confusa sospensione degli incentivi, che ha influenzato le vendite di pompe di calore residenziali generando difficoltà anche nei sistemi correlati, come le unità terminali.
Secondo Assoclima, nonostante le difficoltà incontrate, le prospettive future per le pompe di calore rimangono positive. Il settore residenziale dovrà affrontare il problema degli elevati livelli di stock di prodotto presenti nella catena distributiva, ma ciò non compromette l'entusiasmo per il futuro della tecnologia. «D'altra parte, il settore terziario commerciale ha rappresentato un contraltare positivo, registrando crescite a doppia cifra soprattutto per le pompe di calore e i chiller con potenza superiore ai 17 kW» come evidenziato dal presidente di Assoclima. E questo dimostra quanto le pompe di calore siano diventate una tecnologia sempre più richiesta e che si sta consolidando anno dopo anno.
Dello stesso avviso anche Ettore Jovane, Head of HVAC Business Samsung Electronics Italia, che in occasione della MCE Mostra Convegno Expocomfort ha fatto il punto sui trend dell'anno appena concluso.
Sebbene il 2023 sia stato, per il mercato, «un anno negativo per alcune gamme di prodotto, ad esempio le pompe di calore, che dopo diversi anni di crescita hanno sperimentato un forte rallentamento dovuto allo stop degli incentivi. Nonostante questo contesto, come Samsung, abbiamo invece registrato una crescita sia rispetto all’andamento di mercato che rispetto all’anno precedente» ha spiegato Jovane, evidenziando che «i fattori che ci hanno permesso di raggiungere questi obiettivi sono stati sicuramente la costante visione innovativa in ambito prodotto, formazione e approccio al cliente. Per il futuro siamo comunque ottimisti e ci aspettiamo una forte ripresa del mercato se l’Europa vuole raggiungere gli obiettivi fissati dal programma Green Deal e REPowerEU».
I dati di Assoclima arrivano, a poche ore di distanza dall’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD), una direttiva che segna un ulteriore passo verso il processo di decarbonizzazione degli usi finali con l'obiettivo di eliminare i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento degli edifici entro il 2040.
Cosa emerge nel dettaglio dai dati annuali di Assoclima
L’indagine annuale di Assoclima, condotta dall’Ufficio Statistica ANIMA, prende in considerazione i dati di produzione, importazione, esportazione e fatturato Italia di climatizzatori d’ambiente, sistemi monosplit, multisplit e VRF, condizionatori packaged e roof top, pompe di calore, gruppi frigoriferi con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, sistemi di ventilazione meccanica controllata, unità terminali, apparecchi ibridi e per la produzione di acqua calda sanitaria.
L’edizione 2023, alla quale hanno partecipato 47 aziende, evidenzia un valore del mercato Italia di oltre 2,7 miliardi di euro, in calo del 11,6% rispetto all’anno precedente, e un incremento della produzione nazionale, che supera il valore di 1,12 miliardi di euro (+16,7% rispetto al 2022).
Il comparto dell’espansione diretta mostra a fine 2023 una variazione percentuale negativa, sia a volume che a valore, per climatizzatori monosplit (-8% e -3%) e un lieve scostamento dal pareggio per i multisplit (-2% a volume e +1% a valore), mentre per i sistemi miniVRF e VRF si rileva una crescita del 2% a volume e del 12% a valore.
Sono a due cifre gli incrementi in termini di fatturato Italia per i condizionatori roof top, che rispetto all’anno precedente guadagnano il 24% a volume e il 35% a valore, e per i condizionatori close control (+61% a volume e +94% a valore), sostenuti dall'importante domanda generata dai data centre.
Per il comparto idronico è la potenza a fare da spartiacque. Si arresta la scalata delle pompe di calore elettriche aria-acqua con potenza fino a 17 kW (-40% a volume e -31% a valore), mentre prosegue quella delle apparecchiature di potenza superiore: dalle rilevazioni di Assoclima emergono incrementi percentuali del 44% a volume e del 52% a valore nella fascia da 18 a 50 kW, e del 44% a volume e del 51% a valore per le potenze superiori a 50 kW.
In sofferenza anche gli apparecchi ibridi, costituiti da una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas a condensazione, che registrano una brusca frenata con una diminuzione, rispetto al 2022, del 75% a volume e del 72% a valore.
Risultano in crescita sia a volume sia a valore i gruppi frigoriferi condensati ad acqua e le pompe di calore acqua-acqua, per i quali Assoclima rileva +9% a volume e +25% a valore per le potenze inferiori a 50 kW, e +25% a volume e +17% a valore per le potenze più elevate.
I numeri delle apparecchiature idroniche si riflettono sul settore delle unità terminali (ventilconvettori standard con e senza mantello, cassette e hi-wall), che chiudono il 2023 leggermente in negativo: -7% a volume e -0,3% a valore.
Infine, l’indagine Assoclima registra percentuali positive per le unità di trattamento aria (+10% a volume e +11% a valore) e la ventilazione meccanica residenziale, che riporta una crescita del 27% a volume, determinata soprattutto dalle unità non canalizzabili, e del +1% a valore.
MCE ufficio stampa
«Il 2023 è stato un anno record per la produzione nazionale, cresciuta di oltre il 16% rispetto al 2022. La maggior parte dei settori mostra incrementi a doppia cifra (tra il 18 e il 34%) o addirittura un raddoppio del risultato, come nel caso dei condizionatori di precisione. Prosegue la crescita della quota export sul totale della produzione nazionale, indicatore di una consolidata capacità dell'industria nazionale di competere sui mercati europei e internazionali, salita al 55%. Un commento specifico merita il comparto delle pompe di calore elettriche aria-acqua: la forte frenata delle macchine di potenza inferiore a 17 kW nel segmento residenziale, che ha registrato un calo della produzione del 26% a fronte di una domanda del mercato interno in fortissima riduzione, ha visto l'industria reagire con rapidità, andando a cogliere le grandi opportunità offerte dal segmento di potenza superiore a 50 kW» ha sottolineato Marco Dall’Ombra, capo gruppo Pompe di calore di Assoclima.