“Siamo pronti. Le nostre aziende del trasporto pubblico locale, dei bus turistici e delle linee commerciali sono pronte a fare come al solito la loro parte e a garantire il contributo di competenza dei gestori del trasporto, così come richiesto nell’ambito dei tavoli convocati dai prefetti per la riapertura in presenza delle scuole secondarie di secondo grado dal prossimo 7 gennaio. Alla richiesta di diminuire del 50% il coefficiente di riempimento e quindi di aumentare gli autobus disponibili, noi rispondiamo che siamo in grado di farlo”.
In queste giornate febbribili dove si deve decidere l'apertura delle scuole il presidente di Anav, l’associazione nazionale autotrasporto viaggiatori, Giuseppe Vinella, interviene con decisione per fare chiarezza su alcuni dubbi circolati nelle ultime ore circa la reale disponibilità di bus. E confermare che il sistema è pronto per la ripresa con 45mila bus del tpl già attivi ai quali se ne potrebbero aggiungere altri 25mila, attualmente bloccati, provenienti da turismo e trasporti commerciali.
L’Anav – rappresenta in Confindustria il sistema del trasporto di passeggeri con autobus composto da 6mila aziende con oltre 100mila lavoratori – conta appunto su 45mila autobus dedicati al tpl lungo la Penisola. Uomini e mezzi, va ricordato, che hanno garantito anche durante il lockdown e nelle zone rosse la mobilità in sicurezza, applicando le linee guida del Governo in termini di riduzione della capienza dei mezzi e che, a causa delle limitazioni, hanno subito solo lo scorso anno oltre due miliardi di perdite di ricavi da traffico. Ma ancora più grave è stato lo scenario vissuto dai 25mila autobus del trasporto turistico e dei servizi di linea commerciali che sono fermi da inizio pandemia con poche prospettive di ripresa a breve termine e con una riduzione del fatturato che, ormai, è superiore all’80%. Mezzi che potranno essere utilizzati da Regioni e Comuni per i servizi aggiuntivi al tpl per risolvere i problemi di mobilità in caso di ritorno degli studenti alle lezioni in classe.