sabato 26 luglio 2014

Un premio variabile di 6mila euro in tre anni e la possibilità di diplomarsi lavorando in azienda

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Accordo dolce alla Ferrero, con più soldi in busta paga e la possibilità per i lavoratori di acquisire qualifiche professionali lavorando. I sindacati Fai, Flai e Uila hanno infatti sottoscritto il rinnovo dell'accordo del gruppo Ferrero, scaduto a fine a giugno, che prevede un premio variabile di 6.075 euro sui prossimi tre anni. A regime equivale a un aumento di oltre il 13% rispetto a quanto previsto dall'ultimo integrativo."L'accordo - spiegano i segretari nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Stefano Faiotto, Mauro Macchiesi e Guido Majrone - conferma la positiva tradizione di relazioni con il gruppoFerrero. Nonostante il periodo difficile è un buon accordo che offre ai circa 6 mila lavoratori dellaFerrero Italia, oltre a un aumento consistente del salario variabile, anche la necessaria stabilità e continuità occupazionale".Tante le novità che riguardano il capitolo "Persone in Ferrerò, tra le quali l'innalzamento da 2 a 3 mezze giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli (tra 0 e 14 anni); una ulteriore giornata di permesso al padre in occasione della nascita del figlio rispetto a quantoprevisto dal Ccnl e la possibilità di attivare forme di part-time a fronte di specifiche esigenze. Di grande importanza, poi, la conferma della gestione diretta della rete commercialein quanto la Ferrero è una delle poche aziende che ha mantenuto al proprio interno la rete vendita.L'accordo prevede inoltre che i dipendenti possono conseguire, anche attraverso la certificazione delle competenze acquisite con il lavoro, un diploma di qualifica professionale, frequentando i corsi in azienda. Inoltre, con la stessa modalità, sarà offerta la possibilità di frequentare corsi per l'apprendimento della lingua inglese e dei principali sistemi informatici.   "Nonostante la difficile congiuntura economica - sottolinea la Ferrero in una nota - il confronto si è svolto in un clima costruttivo che ha confermato la validità di un sistema di relazioni industriali maturo, basato sul dialogo ed improntato alla risoluzione concreta dei problemi".
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