Paestum ospita la Borsa del turismo archeologico
È tutto pronto per la XIX edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (Bmta), in programma da giovedì 27 a domenica 30 ottobre a Paestum (Salerno). L’area adiacente al Tempio di Cerere, il Museo Archeologico Nazionale e la Basilica Paleocristiana continueranno a ospitare questa manifestazione che intende valorizzare il ricco patrimonio culturale dell’Italia e degli altri Paesi. Grande attenzione viene posta anche all’offerta formativa delle Università e alle professioni legate al turismo archeologico: archeologo, guida, promotore. Ma anche l’interesse al digitale e alle tecniche innovative che consentono di ricostruire il passato. O la presentazione di start up che creano lavoro.
La Borsa - con le collaborazioni di organismi internazionali quali Unesco, Unwto e Iccrom – è un evento originale nel suo genere: sede dell’unico Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico, con 100 espositori di cui 20 Paesi esteri, e di ArcheoVirtual, l’innovativa mostra internazionale di tecnologie multimediali, interattive e virtuali; luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo culturale e al patrimonio; occasione di incontro per gli addetti ai lavori, per gli operatori turistici e culturali, per i viaggiatori, per gli appassionati; opportunità di scambi commerciali tra la domanda estera selezionata dall’Enit proveniente da otto Paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna, Svizzera) e l’offerta del turismo culturale e archeologico.
Il programma prevede più di 60 appuntamenti e diverse sezioni speciali: ArcheoIncontri per conferenze stampa e presentazioni di progetti culturali e di sviluppo territoriale; ArcheoLavoro, orientamento post diploma e post laurea con presentazione dell’offerta formativa a cura delle Università presenti nel Salone; ArcheoStartUp in cui si presentano nuove imprese culturali e progetti innovativi nelle attività archeologiche; ArcheoTeatro che prevede spettacoli e workshop di orientamento e formazione teatrale; Incontri con i protagonisti, nei quali il pubblico interviene con archeologi e divulgatori della tv.
La Bmta, inoltre, ha voluto dedicare a Palmira la sua XIX edizione: la tragedia che insanguina il Vicino Oriente sta mettendo in pericolo l’esistenza, non solo delle persone, uccise o costrette alla fuga e all’esilio, ma anche di patrimoni culturali, che rappresentano allo stesso tempo identità e storia di importanti civiltà.
La Siria è la regione dove si è sviluppata la civiltà urbana e la straordinaria città carovaniera di Palmira, all’interno di un’oasi rigogliosa e verdeggiante, è il simbolo di un incontro di culture.“La Borsa - spiega l’ideatore e organizzatore, Ugo Picarelli - viene ospitata per il quarto anno consecutivo nella suggestiva area archeologica di Paestum, per far vivere quattro giorni indimenticabili agli addetti ai lavori e al pubblico, con contenuti attualissimi come il dialogo interculturale (considerata anche l’importanza del turismo come fattore di integrazione), ma soprattutto quelli della promozione delle destinazioni e della valorizzazione dei siti culturali.
Da sottolineare, inoltre, la straordinaria presenza istituzionale del Mibact, il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo con il ministro Dario Franceschini e i sottosegretari Dorina Bianchi, Ilaria Borletti Buitoni e Antimo Cesaro, oltre che a Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo, Antonia Pasqua Recchia, segretario generale del Mibact, Giuliano Volpe, presidente Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, Caterina Bon Valsassina, direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Mibact, Francesco Palumbo, direttore generale Turismo del Mibact, Fabrizio Parrulli, comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale”.
Nel corso della manifestazione viene dato spazio anche all’alternanza scuola-lavoro. Il liceo scientifico “Francesco Severi” di Salerno (che sarà presente alla Borsa) dall'anno scolastico 2016/17 ha voluto offrire al territorio un nuovo e più flessibile indirizzo dedicato ai beni culturali, che sappia coniugare ed integrare un’approfondita preparazione umanistica e storico-artistica al rigore e alla sistematicità degli studi di carattere scientifico. La novità è rappresentata dal fatto che le discipline, saranno associate alle tecniche di indagine del patrimonio culturale; lo studio del latino e della storia verrà messo in relazione con l’archeologia, sarà potenziato lo studio della storia dell’arte e della pedagogia del patrimonio, mentre le discipline scientifiche potranno essere applicate anche allo studio dei reperti archeologici e artistici.